I fan di Sam Raimi che sono andati a vedere Doctor Strange nel Multiverso della Follia non potranno non aver notato alcune similitudini tra il Darkhold e il Necronomicon Ex-Mortis. Si tratta, infatti, di due libri ben diversi, ma dal medesimo potenziale malvagio. Libri in grado di evocare i morti e di sacrificare la propria anima per ottenere poteri oscuri.

Durante il press tour americano del nuovo film dedicato all’ex Stregone Supremo sono in molti ad aver chiesto a Raimi cosa ne pensasse del Darkhold e se avesse pensato a dei collegamenti con il libro visto nel film La Casa. Il regista americano ha quindi affermato che:

“Sì! Certo che vedo dei collegamenti! Ci sono sempre questi libri malvagi all’interno di storie come queste. E questo è solo un altro di questi tomi del male!”

La passione per il sovrannaturale e per l’horror accompagna Sam Raimi da sempre e l’aver scelto di utilizzare il più pericoloso libro presente nell’Universo Marvel è stata una decisione che abbiamo sinceramente apprezzato. Ma quali sono le origini di questo libro? Da dove proviene il Darkhold?

 

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

IL DARKHOLD

Creato da Gerry Conway e da Mike Ploog in Marvel Spotlight #4 del 1972, questo manuale demoniaco venne scritto dal Dio Antico Chthon e inciso sulle pareti del Darque Hold, una serie di cunicoli del monte Wundagore. La sua esistenza ispirò la realizzazione di numerosi altri libri malvagi, tra i quali troviamo anche il Necronomicon di Abdul Alhazred. Passato tra le mani di moltissimi villain della Casa delle Idee, il Darkhold è recentemente entrato in possesso di Carnage, come profetizzato all’interno del libro stesso, per poi tornare nelle mandi di Wanda Maximoff. Dopo essersi fusa definitivamente con il libro oscuro, Scarlet è riuscita ad assorbire Chthon, impedendogli di distruggere la nostra realtà.

All’interno di questo manuale possiamo trovare non solo l’origine di gran parte degli elementi sovrannaturali del mondo (vampiri e licantropi compresi), ma anche numerose formule magiche per attirare gli Dei Antichi sul nostro piano d’esistenza. È proprio con questi incantesimi che notiamo maggiormente la somiglianza con Il Necronomicon Ex-Mortis tanto caro ad Ash Williams.

 

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

IL NECRONOMICON EX-MORTIS

Questo celeberrimo libro vanta differenti origini, in base a chi ne racconta la storia. Nella saga di Evil Dead troviamo principalmente due versioni. Da un lato abbiamo scrittori convinti del fatto che il tomo sia stato scritto dagli Oscuri, quando queste creature ancora governavano la Terra e i mari erano rossi come il sangue. Altri, invece, associano il Necronomicon ad Abdul Alzeez, un abitante di Damasco. Piccola nota a margine, Alzeez è ispirato al succitato Abdul Alhazred, personaggio creato da H.P. Lovecraft nel 1921 all’interno de I Miti di Cthulhu.

In base a quanto mostrato ne L’Armata delle Tenebre, il libro venne nascosto all’interno del castello di Kandar per evitare che le forze del male se ne impossessassero. Molti secoli dopo, il professor Raymond Knowby, sua moglie, sua figlia e il ragazzo di lei entrarono in contatto con il manuale, evocando uno spirito maligno. Una settimana dopo, un gruppo di amici si recò nella casa costruita dove un tempo si trovava il castello ed evocò nuovamente le forze del male. L’unico a sopravvivere fu Ash Williams, il carismatico personaggio interpretato da Bruce Campbell.

Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un libro carico di informazioni sul sovrannaturale, capace di evocare i morti e di teletrasportare chi ne legge alcuni passaggi nel passato. Ma possibile che questi oggetti esistano solo per fare del male? Possibile che non esista una versione positiva in grado di annullarne l’influenza negativa? Ebbene, in Doctor Strange nel Multiverso della Follia Sam Raimi introduce il libro dei Vishanti, vera e propria antitesi del Darkhold.

 

Doctor Strange nel Multiverso della Follia

IL LIBRO DEI VISHANTI

Ideato da Stan Lee e Steve Ditko in Strange Tales #116 del 1963, questo libro contiene le più potenti magie bianche della storia. Ognuno di questi incantesimi può essere utilizzato esclusivamente per la difesa. È quindi impossibile attaccare per primi i propri avversari, rendendolo a tutti gli effetti uno strumento del bene. Secondo le leggende, il libro è stato scritto proprio dai Vishanti, un trio di entità sovrannaturali che hanno come solo obiettivo quello di difendere la Terra.

Dopo essere passato per le mani di Yao (l’Antico), questo rarissimo oggetti finì nelle mani di Stephen Strange, che lo utilizzò spesso nel corso degli anni. Il momento più memorabile è però probabilmente quando Strange lanciò l’Incantesimo di Tartashi per rivelare le illusioni, scoprendo quindi che il cadavere di Jessica Drew era in verità quello della regina Skrull Veranke. L’evento diede quindi via alla saga Secret Invasion, che vedremo presto trasposta anche all’interno del Marvel Cinematic Universe. 

Insomma: Sam Raimi è da sempre appassionati di libri magici e in Doctor Strange nel Multiverso della Follia è riuscito persino a inserirne due differenti. E voi che cosa ne pensate? Avete subito paragonato il Darkhold con il Necronomicon Ex-Mortis, oppure non conoscevate la storia di questi tomi? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it.

Trovate tutto quello che c’è da sapere su Doctor Strange nel multiverso della follia, il lungometraggio diretto dall’acclamato Sam Raimi, nella nostra scheda del film.

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