Quando capita di rivedere il primo Thor, quello diretto da Kenneth Branagh, si sente che sono trascorsi dieci anni dal suo primo passaggio in sala.

Eccome se si sente.

A dire il vero, la prima origin story del tonante ha volutamente un sapore antico, che sembrava già vecchia (vintage?) in sala. Una confezione shakespeariana e molto “anni ’90” rispetto a quello che ci riserverà poi il personaggio.

Ah, abbiamo scritto “prima” origin story non a caso, dal momento che il personaggio verrà rilanciato almeno un’altra volta (ma forse anche due) nel corso della sua vita al cinema fino ad ora. La prima con Thor: Ragnarok dove perde tutto (il padre, il martello e la propria città) e poi con il dittico Avengers: Infinity War (perde l’occhio) e Avengers: Endgame (perde l’autostima e l’ego). Ad ogni rilancio corrisponde anche una rinfrescata estetica e concettuale. Da poema epico, il franchise, diventa una stravagante e coloratissima commedia, fino ad essere un viaggio on the road...