Sin dall’uscita nel 1991 de Il silenzio degli innocenti, la comunità LGBT+ ha avuto un’opinione molto critica nei confronti del film di Jonathan Demme. All’epoca venne accusato genericamente di omofobia per via della rappresentazione di Buffalo Bill, il serial killer oggetto delle indagini di Clarice. A seguito delle polemiche ci furono anche numerose proteste in occasione degli Academy Award, dove il film vinse cinque statuette.

In occasione del trentesimo anniversario del film, si sono riaccese le discussioni su quello che ora viene identificato più puntualmente come un esempio di transfobia. Il silenzio degli innocenti viene chiamato in causa come un film che ha aiutato a cementificare antichi stereotipi e ad acuire dicerie, leggende e paure ben radicate nella società dell’epoca rispetto alle persone transessuali. Immagini dannose che, ancora oggi, faticano a scomparire.