Baciato da un successo inaspettato che gli fece incassare dieci volte il suo limitato budget, salutato da una parte della critica come uno dei migliori rappresentanti del suo sottogenere, 28 giorni dopo ha la sfortuna di venire ricordato principalmente per un motivo, che viene riassunto nella fastidiosa espressione “ci sono gli zombi che corrono”. Non importa che Danny Boyle non lo consideri tale ma citi piuttosto L’orrenda invasione come sua ispirazione primaria; non importa che la parola con la Z non venga mai usata per tutto il film, e che venga messo in chiaro fin da subito che “gli infetti” possono morire di fame, e quindi sono indubbiamente vivi, non morti viventi. Non importa neanche che gli ZCC non siano così male come vengono dipinti dai loro detrattori, e che nel 2002 avesse senso reimmaginare la loro figura in questo modo. Comunque la mettiate, 28 giorni dopo è condannato a venire ricordato perché “è quello con gli zombi che corrono”; eppu...
In 28 giorni dopo c’è molto più degli “zombi che corrono”
28 giorni dopo
di Danny Boyle
28 giorni dopo è su Star di Disney+
28 giorni dopo è passato alla storia come “la nascita degli zombi che corrono”, ma nel film di Danny Boyle c’è molto di più
- venerdì
- 14:30 BAD Comics
- 16:30 BAD Games: Sand Land
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