Labyrinth è su Netflix

Finalmente, dopo che Dark Crystal gli ha aperto la strada, anche Labyrinth è entrato a far parte del catalogo di Netflix. L’ultimo film da regista di Jim Henson, il cui flop al box office precipitò il suo autore nella depressione, è con gli anni stato clamorosamente rivalutato ed è assurto al meritatissimo status di film di culto. Con il senno di poi è incredibile pensare che nel 1986 Labyrinth venne accolto con tepore quando andava bene, e con critiche velenosissime in molti, troppi casi; Gene Siskel, per esempio, lo descrisse come “un film orrendo” con “una storia patetica”, “una trama troppo complicata e violenta”, “un bruttissimo stile visivo”. Al di là del legittimo giudizio critico, Labyrinth non si meritava tutto questo livore: è un film che gronda d’amore per la storia che racconta, per tutte le storie a cui è ispirato (da Il mago di Oz alle illustrazioni di Maurice Sendak, quello di Where the Wild Things Are per intenderci), per i pupazzoni e per quella che per una volta non esitiamo a chiamare la magia di un cinema artigianale, creativo, anche improvvisato ma vivissimo e ricco d’atmosfera.

La storia di Labyrinth e della sua complessa e sperimentale realizzazione è raccontata nel dettaglio in un documentario intitolato Inside the Labyrinth che trovate per intero qui. La storia del film, invece, è arcinota, e anche immaginando che per qualche motivo non ne sappiate nulla l’unico consiglio che ci viene da darvi è di andarvelo a recuperare il prima possibile, perché la vostra vita cinematografica non può essere completa se non avete mai sentito parlare della Gora dell’Eterno Fetore. Volevamo però soffermarci sull’ultima frase che abbiamo scritto nel paragrafo precedente, parlando di cinema artigianale, creativo e ricco d’atmosfera. Si applica alla perfezione a Labyrinth, ma è anche una descrizione che si può allargare a tutto il fantasy di quegli anni: negli anni Ottanta, quando l’arte del pupazzone toccò il suo apice e prima che la CGI facesse il suo ingresso prepotente nel mondo del cinema cambiandolo per sempre, il fantasy era un genere ancora molto frequentato, e con successo.

 

Labyrinth trogolo

 

Stiamo parlando di un modo di fare fantasy molto diverso da quello moderno, diciamo post-Signore degli anelli per semplificare. Labyrinth, per esempio, è stato il primo film della storia a utilizzare la CGI per creare un animale realistico (il gufo dell’introduzione); eravamo già nella seconda metà degli anni Ottanta e il 99% degli effetti speciali erano ancora pratici, e chi usava il digitale lo faceva con tutta la prudenza e l’attenzione di chi si trovava in mano uno strumento nuovo. Non ha molto senso fare discorsi tipo “il fantasy degli anni Ottanta era meglio di quello degli anni Novanta” o “il decennio migliore per il fantasy sono stati gli anni Ottanta”, ma non c’è dubbio che i dieci/quindici anni che vanno dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Novanta abbiano prodotto alcune delle opere migliori che il genere abbia mai visto. Labyrinth è senza dubbio una di queste; qui sotto ve ne consigliamo altre dieci, per aiutarvi a preparare quella maratona fantasy anni Ottanta alla quale state pensando da mesi.

 

Flash Gordon

 

1980 – Flash Gordon

Cattivissimo imperatore galattico si annoia e decide quindi di conquistare la Terra. Star del football ed eroe casuale lo sconfigge e salva il pianeta. Costosissimo capriccio di Dino De Laurentiis, visivamente sovraccarico e trionfante, si regge su una storia sottilissima e miracolosamente al confine tra epicità e autoparodia. Il fatto che sia anche un cinecomic, con svariati decenni di anticipo sulla moda attuale, ne aumenta solo il valore.

1981 – Time Bandits

Sean Connery e i Monty Python in un film che parla di un ragazzino vagamente spielberghiano che insieme a sei nani viaggiano nel tempo per fuggire da un essere supremo che si chiama letteralmente Essere Supremo. Forse la prima vera dimostrazione dello straordinario talento e della sconfinata immaginazione di Terry Gilliam.

1982 – Conan il barbaro

Meno effettistica e pupazzoni per un fantasy dal tono completamente diverso dagli altri di questa lista, ma che per ovvi motivi non può comunque mancare. La quantità di opere che nei successivi trentanove anni ha preso ispirazione dal film di John Milius è pari solo al numero di teste che Conan ha staccato dai colli dei suoi nemici. Ne abbiamo parlato qui.

 

Dark Crystal

 

1982 – Dark Crystal

È ingiusto definirlo “la prova generale di Labyrinth”, ma è vero che senza questo film Henson non avrebbe mai conosciuto Brian Froud, e il suo film successivo avrebbe avuto un aspetto completamente diverso. Dark Crystal ha anche informato il tono scelto per Labyrinth, perché secondo Henson era un film “troppo cupo, anche più di quanto volessimo”, e la storia di Sarah e Toby venne concepita per reazione.

1983 – Krull

Già consigliato su queste pagine settimana scorsa per via della presenza di Liam Neeson, Krull è la giusta via di mezzo tra il fantasy cupo e sabbioso di Conan e quello più fiabesco e sognante di Labyrinth, oltre a essere il film anni Ottanta che assomiglia più spesso alla copertina di un disco prog degli anni Settanta.

1984 – La storia infinita

 

 

1985 – Ladyhawke

Un piccolo grande classico del fantasy più romantico e sognante, che qui in Italia è amato in modo particolare perché girato tra Abruzzo (Campo Imperatore e Rocca Calascio), Emilia-Romagna (Castell’Arquato, Torrechiara), Lombardia (Soncino), Veneto (Belluno) e Lazio (Viterbo). Contiene tra le altre cose Michelle Pfeiffer con l’acconciatura migliore della sua carriera.

1985 – Legend

A proposito di fantasy romantici, ma anche cupi, inquietanti e d’atmosfera quando serve, Legend è un’opera opprimente, claustrofobica, onirica e metaforica ben oltre i livelli di guardia. Ricordato soprattutto per aver lanciato un giovanissimo Tom Cruise, è uno dei fantasy con il set design più indimenticabile di tutti gli anni Ottanta, e visivamente è uno spettacolo con pochi eguali nel decennio.

1987 – La storia fantastica

Un altro indiscutibile capolavoro del quale abbiamo parlato approfonditamente qui. Segnaliamo, per chi si trovasse a Chicago, che lo scorso marzo in città ha aperto As You Wish, un bar dedicato interamente al film.

 

Fantasy Willow

 

1988 – Willow

Willow è quello che succede se George Lucas decide di sfogare la sua voglia di Tolkien non scrivendo un fantasy spaziale con spade laser e astronavi, ma un fantasy fatto e finito con orridi draghi a tre teste, un eroe improbabile e un anello da buttare nel fuoco una bambina da salvare.

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