La nostra analisi de L’Ufficiale e la Spia, di Roman Polanski, al cinema dal 21 novembre.

Affari Dreyfus

Tanti. Muti, sonori, in bianco e nero, a colori, in tv e al cinema. Manca solo l’animazione. George Méliès, José Ferrer, Ken Russell, Roman Polanski. Ognuno di loro ha fatto un film sul caso Dreyfus, il capitano dell’esercito francese accusato erroneamente di essere una spia dei tedeschi a fine ‘800 in Francia. Ogni regista dal suo punto di vista particolare. La produzione di Méliès a puntate, vicinissima ai fatti storici perché del 1899, fu vietata in Francia perché Dreyfus ancora non era stato riabilitato. Sarebbe accaduto solo nel 1906 per cui ecco il rappresentante del primo cinema di effetti speciali e fantasia (Méliès) fare il Francesco Rosi ante litteram proponendo un tipo di offerta audiovisiva ben ancorata alla realtà e dalla parte del soldato accusato contro quelli che oggi potremmo chiamare i poteri forti. Perché Méliès è pro-Dreyfus? L’attor...