Riguardavo Resident Evil, il film, quello del 2002, quello di Paul W.S. Anderson insomma, appena arrivato su Prime Video, e pensavo a quanto ero abituato bene (o viziato) diciotto anni fa se è vero che lo ritenevo il capitolo più debole di questo franchise – o quantomeno della trilogia iniziale, visto che immagino che il calo qualitativo dal quarto film in avanti sia evidente e incontestabile. Resident Evil: Apocalypse ha un ottimo villain, e Resident Evil: Extinction sterza verso il madmax-ismo e la fine del mondo e azzecca tutto quanto, dai toni alle ambientazioni alle one liner; Resident Evil, invece, almeno così pensavo fino a, be’, ieri, è solo un discreto action-horror il cui merito principale è quello di averci regalato Milla Spaccaossa e con l’enorme difetto di non assomigliare abbastanza al videogioco da cui è tratto.
Ingenuità, pregiudizio o quasi vent’anni di parabola discendente del genere hanno cambiato la mia prospettiva sul film? Voto per un mix di tutt’e tre le cose, co...
Resident Evil di Paul W.S. Anderson non venne accolto benissimo quando uscì, e quasi vent'anni dopo è il momento di rendergli giustizia
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