È stata una settimana particolarmente intensa per le star del cinema. Il festival di Cannes è stata una passerella mediaticamente rilevante. Attesissimo il passaggio di Harrison Ford con Indiana Jones e il quadrante del destino. Wes Anderson con Asteroid City ha radunato una fetta incredibilmente ampia di superstar. Nel frattempo il Time concedeva la copertina a Florence Pugh. L’attrice che, secondo il titolista, ha salvato le star del cinema dall’estinzione, imponendosi come leader di una nuova generazione. 

Un’esagerazione, forse, che nasce però dai risultati di una ricerca commissionata dal National Research Group sulla capacità dei divi di convincere il pubblico a comprare un biglietto per un film. Il risultato è finito tra le mani di Matthew Belloni che l’ha reso pubblico. Emerge che il cinema si è concentrato sull’impostare nuove proprietà intellettuali ma si è dimenticato di far sedimentare una nuova generazione di volti nuovi in grado di trainare da sé i film. 

Solo Chris Hemsworth, tra i primi 20 attori della classifica, ha meno di 40 anni. Lì non c’è traccia né di Florence Pugh, né di Timothée Chalamet, due tra le star più coccolate dagli studi. Fuori dalla classifica anche la coppia Tom Holland e Zendaya i cui personaggi sia nei blockbuster Marvel che nelle altre opere (come ad esempio la serie Euphoria) hanno più attrattiva dei nomi di chi li interpreta secondo la ricerca. 

Vi riportiamo di seguito la top 10 delle star del cinema più influenti sul pubblico.

  1. Tom Cruise
  2. Dwayne “The Rock” Johnson 
  3. Tom Hanks
  4. Brad Pitt
  5. Denzel Washington 
  6. Julia Roberts
  7. Will Smith
  8. Leonardo DiCaprio
  9. Johnny Depp 
  10. Kevin Hart

L’età media, oltre i 50 anni, focalizza bene il punto: i giovani non hanno un impatto sul box office, non trascinano spettatori. Le prime posizioni non stupiscono. Tom Cruise è praticamente un genere a parte. I film che lo vedono protagonista hanno sempre una qualità realizzativa dell’azione associata all’attore. Le sue gesta sono marketing, emozioni, e il film stesso.

The Rock, d’altro canto, non è comunque sufficiente a garantire performance straordinarie. La campagna promozionale di Black Adam, interamente incentrata sulla sua immagine, non ha impedito al film di floppare. Tom Hanks, invece, è una conferma. Avevamo già individuato la sua forza parlando di Elvis. Un’analisi del pubblico aveva fatto emergere la volontà di vedere il film proprio per via della presenza di Hanks.

Cosa impedisce alle nuove star del cinema di emergere?

Star del cinema

Variety riporta alcune voci dal mercato cinematografico di Cannes in cui gli agenti hanno ammesso di essere preoccupati. “Abbiamo fatto un terribile lavoro negli ultimi 10 anni per creare una nuova generazione di star del cinema” ha detto un agente. Avere vecchie star significa parlare a un pubblico più vecchio, senza coltivare quello giovane che si è dimostrato invece più attratto dai personaggi e dalle proprietà intellettuali.

Di per sé questa tendenza può essere ambivalente: segno positivo di un cambiamento naturale nell’industria o grave mancanza di nomi che siano anche investimenti sicuri. Che sia l’una o l’altra, le conseguenze si possono vedere già ora. La più evidente è la storica fatica dei film d’autore nel ritrovare il proprio pubblico, affidato alle piattaforme durante il Covid

Le cause del cambiamento delle star del cinema

Il primo imputato chiamato al banco per giustificare questa modifica sostanziale nel modo in cui si ragiona sulla capacità di vendita di un film è la crisi del mercato home video. 

Secondo George Hamilton, COO della Protagonista Pictures, dal crollo di vendite dei DVD, iniziato nel 2008, Hollywood ha smesso di costruire star del cinema. Quasi tutti coloro che oggi riescono a rendere profittevole un film con la loro immagine hanno avuto pellicole di successo nell’ home video. Il mercato era infatti trasversale.

La nuova generazione può avere successo presenziando nello show più visto di una piattaforma, ma il pubblico è limitato a quello dei sottoscrittori. C’è una fetta che non ha accesso, che non si è abbonata, e che rimane tagliata fuori. Le piattaforme inoltre non si concedono spesso tour globali di promozione dei prodotti che entrano nel catalogo, dando meno occasioni glamour al cast. 

Promuovere le proprietà intellettuali invece che le star è poi considerato un’investimento conveniente per gli studi. Aaron Kaufman spiega con una battuta che promuovere le IP è più conveniente perché loro “non vanno in overdose o twittano sui nazisti”. Aggiungiamo noi, permette anche di continuare i franchise sostituendo il volto principale con un recasting o cambiando angolazione del racconto. Evitare questo tipo di problemi ha però rallentato il consolidamento di nuovi divi e, quando le proprietà intellettuali si esauriranno, sarà più difficile crearne di nuove originali senza dei volti a supporto.

Star giovani, ormai estremamente conosciute come Tom Holland, Chris Hemsworth, Michael B. Jordan, Jennifer Lawrence, hanno un alto rating di successi. Devono però ancora consolidare il loro potere al di fuori dei personaggi per cui sono noti. Ovvero portare in cima agli incassi film solo con il loro nome e non quello della figura iconica che interpretano.

Ne è consapevole Florence Pugh che, nella sua intervista, si è lamentata di come il suo rimbalzarsi tra il mondo dei blockbuster e quello indie abbia innervosito i fan di quest’ultimo che temevano di perderla. Si possono fare entrambe le cose con successo, spiega. Che sia questa la nuova strategia per conquistare un pubblico più ampio possibile e invertire la tendenza?

Fonte: Variety

Classifiche consigliate