The Conjuring 3: la storia vera di Arne Johnson e del suo efferato omicidio commesso “per ordine del diavolo”.

La saga cinematografica di The Conjuring si fa vanto di essere ispirata a storie realmente accadute. Tutte tratte dalle dirette esperienze dei due ricercatori del paranormale Ed e Lorraine Warren. Una suggestione efficace o una abile trovata di marketing? Certo, la saga usa i fatti di cronaca (soprannaturale) come un semplice punto di partenza per poi romanzare il tutto all’inverosimile (se non si fosse già capito). Fatto sta che i coniugi Warren, la loro casa piena di oggetti maligni, la bambola Annabelle e i molti orrori raccontati da James Wan nei primi due film, esistono veramente. The Conjuring 3 – Per ordine del diavolo, non è da meno. Al centro delle vicende del film vi è l’inquietante processo ad Arne Johnson.

I fatti (veri) sono avvenuti nel 1981. Un omicidio in una piccola cittadina che non aveva mai conosciuto la violenza e uno storico processo in cui, da parte della difesa, entrò l’occulto come oggetto di discussione. Fu la prima volta in America che un imputato si dichiarò innocente perché posseduto. Il titolo inglese del film, che suona come “me l’ha fatto fare il diavolo”, fu la frase con cui si ricordò il processo.

All’epoca Arne Johnson aveva 19 anni. Il suo caso fece particolarmente scalpore perché si inseriva nella crescente suggestione per l’occulto. Negli anni ’80 si verificarono soprattutto negli Stati Uniti diversi casi (non sempre fondati) di abusi legati a una rete invisibile di sette sataniche. Fu la causa di una sorta di “panico morale” legato proprio al culto demoniaco.

Nel film The Conjuring – Per ordine del diavolo, i fatti veri che andiamo a raccontare sono solo un’ispirazione, un punto di partenza su cui viene imbastita (e tradita) la storia. 

La vicenda inizia qualche tempo prima, nel 1979. Johnson non è ancora diventato il protagonista della possessione, ma al suo posto c’è un bambino di undici anni: David Glatzel. Siamo a Brookfield, una tranquilla cittadina del Connecticut. La famiglia si è temporaneamente trasferita in una nuova casa, e qualcosa sembra turbare il piccolo. Inizia infatti a mostrare comportamenti strani e inquietanti. Inizialmente le sue azioni sono simili ai capricci di un bambino turbato dal trasloco. Questi atteggiamenti perdurano però, e hanno un’ escalation. David racconta di vedere un mostro dalle sembianze di un anziano che cerca di prendere possesso del suo corpo e lo spinge a commettere azioni che non vuole.

Tra i fatti più eclatanti si racconta del bambino trovato dalla mamma a faccia in giù sul letto (visto nel film durante la scena del materasso ad acqua). Interrogato sul perché di quella insolita posizione sostenne di essere stato spinto dal demone che assumeva fattezze sempre più inquietanti: un mostro dagli occhi neri e con le corna. David manifestava comportamenti epilettici. Era ricoperto da misteriosi lividi e graffi che apparivano dal nulla (non erano attribuibili a traumi) e recitava pezzi dal Paradiso perduto di Milton oltre che dalla Bibbia.

Convinti di trovarsi di fronte a un caso di possessione, i Glatzel chiesero aiuto ai coniugi Ed e Lorraine Warren, che in quel periodo si trovavano al massimo della popolarità mediatica. Secondo la loro perizia dentro il bambino risiedevano 43 demoni: occorreva quindi procedere con un esorcismo. Ed è qui che entra in scena Arne Johnson. Il giovane era infatti il fidanzato della sorella di David Glatzel, Deborah.

Nelle testimonianze successive all’omicidio commesso da Arne, Deborah perorò la sua causa sostenendo che, durante l’esorcismo del fratello, Arne era così desideroso di liberare il bambino che supplicò il diavolo di prendere il suo corpo. Così avvenne, pare, come sentito sui titoli di coda del film. Arne raccontò inoltre che una decina di giorni dopo iniziarono ad accadergli fatti violenti, come un incidente stradale da lui attribuito a una qualche entità che gli avrebbe preso il controllo del veicolo. E talvolta si trovava in stati di trance.

Deborah e Arne continuarono a restare uniti dopo l’esorcismo di David, e andarono a vivere insieme, ma la ragazza sviluppò il sospetto che i demoni fossero passati nel fidanzato. Il 16 febbraio 1981 Arne si diede malato al lavoro e raggiunse Deborah al canile dove lavorava per conto di Alan Bono, il padrone di casa. C’era anche Mary, la cugina di nove anni di Deborah. I due uomini si ubriacarono e quando la ragazza cercò di sciogliere la tensione che si era venuta a creare invitando tutti ad andarsene, Bono si rifiutò sequestrando Mary. Arne allora prese un coltello e pugnalò più volte il padrone di casa, provocandogli la morte qualche ora dopo e non immediatamente come mostrato in The Conjuring.

Lorraine Warren che era ancora mediaticamente legata al caso della famiglia Glatzel. Il giorno dopo raccontò alla polizia che Arne aveva probabilmente compiuto il crimine in uno stato di possessione.

L’avvocato usò la spiegazione esoterica come principale linea di difesa. Fu sua la frase “I tribunali si sono occupati dell’esistenza di Dio e ora gli sarà chiesto di occuparsi dell’esistenza del demonio”. Nel film lo stesso concetto è espresso da Ed Warren in maniera più estesa: “la corte accetta l’esistenza di Dio ogni volta che un testimone giura di dire la verità, è ora che accettino anche l’esistenza del diavolo”.

Non servì a molto.

Si ripiegò velocemente sulla tesi dell’autodifesa, ma in poco il tribunale non ebbe dubbi a giudicarlo colpevole.

Arne Johnson fu condannato per omicidio colposo di primo grado a un periodo dai 10 ai 20 anni di carcere. Ne scontò solo 5. La vicenda si chiuse il 24 novembre del 1981. L’opinione pubblica criticò i Warren: il loro intervento sembrò una strategia promozionale per cavalcare la crescente popolarità fatta di libri e apparizioni mediatiche. Lorraine pubblicò un libro sul caso intitolato The Devil in Connecticut. Nel 1983 la NBC trasmise Ostaggio per il demonio (The Demon Murder Case), il film per la televisione tratto dalla vicenda. Il terzo capitolo di The Conjuring è quindi solo l’ennesima delle molte narrazioni legate ad Arne Johnson.

Nel film il caso è associato alla scomparsa della ragazza Jessica Louise Strong. E gli orrori sono attribuiti a  una strega che ha maledetto i Glatzel! Entrambi i personaggi sono inventati. Il film procede secondo una direzione mai toccata dal processo.

C’è da dire poi che la sentenza ebbe un esito decisamente anticlimatico. La giuria rigettò senza alcuna esitazione la tesi della difesa come irrazionale. Diventò centrale invece il motivo e il contesto della rissa finita in tragedia. Arne riuscì ad evitare una pena severa per via dell’auto difesa. Nel film invece non si esplicita questo aspetto, implicando indirettamente che la condanna sia stata così leggera proprio a causa della non intenzionalità dovuta alla possessione.

Nel 2007 Carl Glatzel, il fratello di David, fece causa ai Warren e all’autore del libro Gerald Brittle per avere sostenuto la possessione di David. “Lui, insieme alla mia famiglia, fu manipolato e sfruttato, un qualcosa che i Warren erano molto bravi a fare. Insieme al loro autore Gerald Brittle hanno inventato una storia fasulla sui demoni cercando di diventare ricchi e famosi a nostre spese. Abbiamo prove che lo dimostrano. I Warren dissero spesso alla mia famiglia che saremmo diventati milionari e che il libro avrebbe aiutato a far uscire di prigione Arne. Sapevo fin dal primo giorno che era una bugia, ma da bambino non potevo farci niente” disse alla stampa Carl.

The Conjuring 3, la sinossi:

“The Conjuring: Per ordine del diavolo” narra un’agghiacciante storia di terrore, omicidio e male oscuro, che ha sconvolto persino gli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren. Uno dei casi più sensazionali da loro affrontati. Inizia con la lotta per l’anima di un ragazzo, che ha portato i due demonologi a cose mai viste prima, segnando la prima volta nella storia degli Stati Uniti in cui un sospetto omicida avrebbe reclamato la sua possessione demoniaca come difesa.

Fonte: NewsweekThe Wrap,

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