Era figlio di un proprietario di una sala cinematografica Tobe Hooper, l’uomo che avrebbe poi cambiato una delle ragioni fondamentali, ancora oggi, per andare al cinema. La grande paura, il ribrezzo, la violenza e le emozioni fortissime che in sala sono aumentate dal senso d’isolamento e la grandezza dello schermo, prima di Hooper appartenevano ad una zona timorosa, dopo di lui sono diventate uno strumento.

Ricordato principalmente per Non Aprite Quella Porta e Poltergeist, è stato in realtà autore di tantissimo cinema di paura e anche televisione di paura, ha dedicato una vita a quella sottile rivoluzione iniziata con il film del ‘74 con un assassino dotato di motosega, mai superando i suoi esordi quanto a forza espressiva.

Una volta tanto non sembra un torto ricordarlo per un film e mezzo, cioè per Non Aprite Quella Porta e per il ruolo giocato in Poltergeist (di fatto realizzato almeno a metà con Spielberg), anzi è quasi doveroso.

L’...