Un programma come quello di Venezia del 2021 è possibile solo dopo anni di lavoro

Nemmeno i più ottimisti avrebbero immaginato 5-6 anni fa, quando il cinema italiano ha iniziato il suo lentissimo processo di cambiamento, un concorso di Venezia con 4 film italiani di autori per la prima volta al Lido in competizione, 3 dei quali con non più di 3 lungometraggi sulle spalle e di culto ognuno per ragioni diverse (i giovanissimi D’Innocenzo, appena 30 anni e una credibilità internazionale di ferro; il rivoluzionario Mainetti che sembra vivere in un mondo del cinema in cui valgono regole diverse dagli altri; Michelangelo Frammartino, il nostro Terrence Malick). Che i rimanenti sarebbero stati del nostro autore più forte nel mondo al momento (Paolo Sorrentino) e solo uno di un cineasta della tradizione, Mario Martone, con un film della tradizione (su Eduardo Scarpetta), conferma l’imprevedibilità dell’evento. Detto in altre parole: 10 anni fa Freaks Out sarebbe stato fuori concorso, A...