In una nuova intervista, Maria Bakalova, l’interprete di Tutar in Borat 2, ha parlato della svolta femminista che il suo personaggio ha nel corso del film spiegando che, inizialmente, la cosa era anche più marcata.

Ecco cosìha detto:

Penso fosse un elemento presente fin dall’inizio, da quando il team creativo stava realizzando la sceneggiatura. Tutte persone che poi ho conosciuto, ormai le conosco tutte di persona e posso assicurare che si tratta d’individui completamente contrari alla misoginia, voci critiche del patriarcato che soggioga le donne. È folle perché siamo nel 2021 e ci sono ancora delle persone che ritengono inferiori le donne. Per cui sì, questo era indubbiamente uno dei messaggi di Borat 2. Sacha, probabilmente, ve ne saprebbe parlare in maniera più approfondita, ma c’era sempre. In realtà c’è anche un aneddoto divertente che non ho mai raccontato. Tutar, a un certo punto del film, doveva diventare un’accesa attivista femminista pro-LGBTQ. Era la ragione del taglio di capelli del mio personaggio. Poi però è arrivato il COVID e il copione che giòà di base evolveva di continuo è cambiato.

Borat Seguito di film cinema: Consegna di portentosa bustarella a regime americano per beneficio di fu gloriosa nazione di Kazakistan è uscito su Amazon Prime Video il 23 ottobre.

In questo sequel Borat non è più il presentatore semisconosciuto kazako del 2006. Oggi tutti sanno chi è, quindi deve andare sotto copertura per intervistare le persone.

Il primo film, Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan, è uscito nel 2006 in America e nel 2007 in Italia. Costato 18 milioni di dollari, ne incassò poi quasi 262 a livello globale.

Cosa ne pensate di questo aneddoto su Borat 2 raccontato da Maria Bakalova? Ditecelo nei commenti qua sotto!

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