Il Kazakistan ha adottato ufficialmente la frase di Borat “Very nice!” (in italiano tradotto con “molto belo!”) in una nuova campagna promozionale per il turismo.

Sembra strano che due film nei quali il Kazakistan viene dipinto come una terra popolata da misogini, antisemiti e omofobi vengano presi dallo stesso paese come trampolino pubblicitario, ma il capo di Kazakh Tourism, Kairat Sadvakassov, ha affermato sull’Huffington Post che lo slogan di Borat è perfetto per descrivere il grande potenziale del territorio con una frase breve e memorabile:

La natura del Kazakistan è very nice, il cibo è very nice, e il suo popolo, nonostante le battute di Borat, è tra i più simpatici al mondo. Vorremmo che tutti venissero a visitare il nostro paese nel 2021 e oltre, sperimentando di persona il Kazakistan e capire che la terra di Borat è molto più bella di quanto pensino.

Gli spot, raccolti in un unico video che potete vedere qui sopra, mostrano alcuni turisti che vivono diversi aspetti del Kazakistan (scattarsi un selfie durante una gita in montagna, bere latte fermentato di cavallo, guardare le moderne architetture di una città, fotografarsi con gli abiti tradizionali kazaki) e commentano con “very nice!”

A ideare la campagna è stato l’americano Dennis Keen, che ha visitato il paese durante uno scambio culturale e poi ha studiato alla Stanford con un professore Kazako. Ora, secondo quanto riporta il New York Times, vive ad Almaty e si occupa di turismo. Insieme a un amico, durante l’emergenza Coronavirus ha proposto l’idea all’ente del turismo Kazako e ha avuto immediatamente il via libera per realizzare una serie di spot lunghi 12 secondi.

Va detto che sebbene in Borat si arrivi a scimmiottare l’inno nazionale (“Kazakistan paese più grande del mondo, altri paesi guidati da bambine”, in realtà il vero inno inizia con “Cielo di sole dorato, steppe di semi dorati”), il film con Sacha Baron Cohen e il suo recente sequel Borat seguito di film cinema hanno contribuito a far conoscere la vasta ex repubblica sovietica in tutto il mondo. Nel 2006, quando uscì il primo film, il governo Kazako riempì le pagine dei quotidiani americani con annunci pubblicitari che contestavano l’immagine del paese riportata da Borat, e spiegando che il Kazakistan è una terra moderna, stabile e aperta al mondo. Per l’occasione, il presidente Nursultan Nazbayev visitò gli Stati Uniti e incontrò George W. Bush. Più avanti, il presidente rispose così a una richiesta di commento sul film: “Anche solo il fatto che mi stiate chiedendo del film dimostra che volete scoprire di più sul Kazakistan. Venite a visitarlo di persona!”

 

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