Torniamo inevitabilmente a parlare del caso cinematografico del momento, ovvero Joker, il film di Todd Phillips interpretato da Joaquin Phoenix, con due interessanti contributi proposti, rispettivamente, dal New York Times e da Vanity Fair.

Cominciamo con il video proposto dal quotidiano della Grande Mela, che trovate nella parte alta della pagina, in cui il filmmaker illustra come sia nata la scena della danza di Arthur nei bagni pubblici di Gotham City. Se avete già visto il lungometraggio, sapete già che questo passaggio è successivo all’efferata uccisione dei tre yuppie perpetrata da Arthur mentre si trovava in metropolitana. Phillips spiega che la scena, inizialmente, doveva essere decisamente più canonica, col personaggio interpretato da Phoenix in preda alla paura e al senso di colpa al motto di “cosa ho fatto?”. Nel giorno in cui poi si sono ritrovati sul set per girare il tutto hanno entrambi realizzato che non sarebbe stata molto in linea col carattere del derelitto futuro Clown principe del Crimine di Gotham.

In quello di Vanity Fair qua sotto, Phillips analizza il prologo e spiega come il primo compito di un regista sia quello di stabilire i toni, tanto narrativo quanto ambientali, di una pellicola e di essere decisamente soddisfatto della “discesa nella follia” descritta dal suo film.

Vi ricordiamo che potete vedere entrambi i filmati attivando i sottotitoli automatici di YouTube attraverso l’apposita funzione:

 

 

Joker, una selezione dei nostri approfondimenti:

La sinossi ufficiale:

“Joker” del regista Todd Phillips è incentrato sulla figura dell’iconico villain, ed è uno standalone originale, diverso da qualsiasi altro film apparso sul grande schermo fino ad ora. L’esplorazione di Phillips su Arthur Fleck, interpretato in modo indimenticabile da Joaquin Phoenix, è quella di un uomo che lotta per trovare la sua strada in una società fratturata come Gotham. Durante il giorno lavora come pagliaccio, di notte si sforza di essere un comico di cabaret… ma scopre che lo zimbello sembra essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia e crudeltà, Arthur prenderà una decisione sbagliata che provocherà una reazione a catena di eventi, utili alla cruda analisi di questo personaggio.

 

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