In attesa di assistere alla premiazione degli Oscar, Variety ha realizzato un interessante report video in cui ha chiesto a gran parte dei nominati di quest’anno quale fosse l’ultima volta che un film li ha commossi ed emozionati.

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Colin Farrell (nominato nella categoria Miglior attore protagonista per Gli spiriti dell’isola) ha tirato in ballo il nuovo adattamento Netflix di Niente di nuovo sul fronte occidentale. Brendan Fraser, nominato per The Whale, ha invece fatto il titolo di The Hustle, con Adam Sandler. Stephanie Hsu, nominata per la sua interpretazione in Everything Everywhere All At Once, si è commossa invece con The Fabelmans di Steven Spielberg, titolo tirato in ballo più di una volta durante le interviste che trovate nel video qua sopra.

Come funziona il voto preferenziale per votare il miglior film

Secondo il metodo preferenziale, i film nominati vengono messi in ordine di preferenza dal primo all’ultimo: ecco quindi che il più delle volte un film non vince l’Oscar grazie ai numeri veri e propri, ma al consenso generale.

L’agenzia che si occupa di certificare gli Oscar, PriceWaterhouseCooper, inizia conteggiando tutti i film che sono stati piazzati al primo posto dai membri votanti dell’Academy: se uno ottiene più del 50% delle preferenze, vince automaticamente, ma è altamente improbabile che ciò accada al primo turno.

Se non c’è un vincitore alla prima conta, i responsabili guardano le pile di schede dei nominati e scartano la più piccola (quella cioè del film meno presente al primo posto delle classifiche dei votanti). Poi riguardano tutte le schede di quella pila, e si concentrano sul secondo film che ha ricevuto il voto più alto, mettendo le schede nelle varie pile.

Esempio: se in una scheda il secondo film “preferito” è Top Gun: Maverick, questa finirà nella pila di chi aveva selezionato il film come preferito sin dall’inizio. Le pile rimaste, quindi, si arricchiscono anche di “seconde scelte”. A questo punto PwC riconta i voti e controlla se un film ha superato il 50% dei voti. Se nessuno lo fa, si procede con un ulteriore passaggio (raramente, comunque, si fanno più di 3 passaggi): la pila con meno voti viene messa da parte, e i film con il voto più alto (escludendo i due film scartati) vanno nelle rispettive pile. A ogni passaggio, il film con meno voti viene eliminato e i suoi voti andranno al film con il voto più alto in ciascuna scheda.

È come se il sistema continuasse a chiedere: “Quale di questi cinque film preferisci? Quale di questi quattro film preferisci?” ecc.

All’interno del sistema preferenziale sono previsti una serie di spareggi che impediscono che la situazione finisca in stallo. Spesso capita che il film che aveva il maggior numero di “prime posizioni” (ma non abbastanza per superare il 50% al primo turno) sia anche quello che, nelle schede in cui non era al primo posto, finisce al secondo o al terzo, arrivando poi comunque a vincere l’Oscar. Ma non è scontato che vada così: un altro film potrebbe superare la soglia del 50% grazie alla ridistribuzione, se per esempio ha un grandissimo numero di “N. 2” o “N. 3” sulle schede, ma pochi “N. 1”.

Vi riproponiamo quindi il video esplicativo dell’Academy:

https://youtube.com/watch?v=ww8_wLY43NU%3Ffeature%3Doembed

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