È stato annunciato ieri il programma ufficiale della 38esima edizione del Torino Film Festival, che si svolgerà interamente online dal 20 al 28 novembre.

Durante la conferenza stampa, il neo direttore Stefano Francia di Celle ha presentato la giuria tutta al femminile di quest’edizione (anche per la sezione documentari), il concorso e le varie sezioni, per un totale di 133 film.

Il festival funzionerà così: ogni giorno alle ore 14 verranno pubblicati sulla piattaforma streaming MYmovies nuovi titoli che rimarranno disponibili per 48 ore dalla pubblicazione. Questa regola non si applica ad alcuni spettacoli per i quali sarà comunque chiaramente indicato l’orario di inizio della programmazione e la durata della disponibilità. A partire dal 16 novembre, sarà possibile acquistare il singolo accesso alla visione di uno specifico film e gli abbonamenti a tutta la manifestazione. Gli abbonati potranno fruire di tutti gli spettacoli fino a esaurimento posti.

I 133 film sono 64 lungometraggi, 15 mediometraggi, 54 cortometraggi, 29 opere prime, 52 anteprime mondiali, 16 anteprime internazionali, 4 anteprime europee e 40 anteprime italiane, tutti selezionati tra più di 4000 opere visionate.

Qui sotto trovate il programma, maggiori informazioni sul sito ufficiale.

IL CONCORSO – TORINO 38

Giuria: Waad Al-Kateab (Siria), Martha Fiennes (Regno Unito), Jun Ichikawa (Giappone), Martina Scarpelli (Italia), Homayra Sellier (Iran)

Nel selezionare i film del concorso Torino38, la principale sezione competitiva del festival dedicata ai lungometraggi internazionali, si lavora con l’intento di catturare le stelle nascenti del cinema di domani. Visioni mozzafiato, di ampia immaginazione e innovazione, opere prime e seconde risonanti di passione che aprono un ventaglio estetico variegato fatto di visioni originali e forti.

Uno degli aspetti essenziali del lavoro di selezione è stato mantenere l’impegno di sostenere a pieno la politica internazionale del “50/50 by 2020” lanciata dal Toronto Film Festival. Per la prima volta nel concorso viene infatti riservato uno spazio equo alle produzioni realizzate da registi donne e a quelle realizzate da registi uomini.

Non è stato semplice lavorare riducendo i numeri del programma ma grazie all’entusiasmo, alla collaborazione e al dialogo di tutti, si è raggiunto un risultato sorprendete che ha saputo mantenere l’attenzione alle nuove forme e nuove tendenze del cinema tipica del TFF.

BOTOX di Kaveh Mazaheri (Iran-Canada, 2020, 97′, col.)
Akram e Azar sono sorelle. Entrambe mentono sulla scomparsa del fratello, dicendo a tutti che è fuggito in Germania. Con il tempo la bugia diventa sempre più ingestibile, arrivando a condurre le protagoniste in luoghi oscuri e misteriosi. Un dramma domestico costruito attorno ai temi del doppio, della verità e della menzogna e capace di passare con assoluta naturalezza dalla black comedy al giallo, dal visionario all’onirico. Audace nella forma, geometrico e precisissimo nello stile, fonde slapstick, Tex Avery e Blake Edwards con echi del cinema di Ioseliani ed elementi di poesia surreale.

CAMP DE MECI POPPY FIELD di Eugen Jebeleanu (Romania, 2020, 81′, col.)
Cristi è un giovane poliziotto rumeno che vive un’esistenza conflittuale rispetto alla sua identità: lavora in un ambiente gerarchico e maschilista ma è omosessuale e cerca di conservare gelosamente il segreto sulla sua vita privata. Nei giorni in cui Hadi, il ragazzo con cui ha una relazione a distanza, è venuto a fargli visita dalla Francia, Cristi viene chiamato per un intervento: un gruppo nazionalista e omofobo ha interrotto la proiezione di un film a tematica lgbtqi+. Quando uno dei manifestanti minaccia di smascherarlo, Cristi perde il controllo.

CASA DE ANTIGUIDADES MEMORY HOUSE di João Paulo Miranda Maria (Brasile/Francia, 2020, 93′, col.)
Cristovam, un uomo di colore originario delle zone rurali del nord del Brasile, si trasferisce in una città del sud, una ricca ex colonia austriaca, per lavorare in una fabbrica di latte. Costantemente a contatto con persone xenofobe e conservatrici, il protagonista si sente estraneo rispetto alla comunità e solo. Quando scopre una casa abbandonata piena di oggetti che lo riportano alle sue origini, decide di trasferirsi in quel luogo dove piano piano i ricordi sembrano prendere vita spingendolo verso una trasformazione radicale. Un esordio magico che affonda nella tradizione folkloristica brasiliana per portare in scena le tensioni sociali e culturali dell’oggi.

THE EVENING HOUR di Braden King (USA, 2020, 115’, col.)
Un tempo Dove Creek, in West Virginia, era la classica florida cittadina mineraria americana. Oggi, questa comunità post-industriale è in declino. Cole Freeman lavora come collaboratore sanitario a domicilio, occupandosi degli anziani ma neppure la vendita illecita di antidolorifici riesce a fargli sbarcare il lunario. Come tanti della sua generazione vuole cambiare vita ma le opportunità sono sempre poche e l’ambiente che lo circonda è in costante cambiamento. Cole appartiene a una generazione intrappolata in un vortice di paura esistenziale, mancanza di opportunità e inadeguatezza.

EYIMOFE THIS IS MY DESIRE di Arie & Chuko Esiri (Nigeria, 2020, 110′, col.)
Mofe e Rosa vivono a Lagos, in Nigeria. Lui lavora in fabbrica, lei fa la parrucchiera e insieme progettano di emigrare all’estero per trovare una vita migliore. Il destino ostacola però i loro piani, e quando la realizzazione del loro sogno sfuma si vedranno costretti a riconsiderare anche la possibilità di costruire nel loro stesso mondo il futuro che desiderano. Dalla Nigeria un esordio potente in cui il dramma, ma anche la pazienza e la capacità di elaborare delle soluzioni, assumono le forme della quotidianità. Mofe and Rosa live in Lagos.

HOCHWALD WHY NOT YOU di Evi Romen (Austria/Belgio, 2020, 107’, col.)
Mario ama danzare, ma per uno come lui la danza non potrà mai diventare un lavoro. Mario infatti è tossicodipendente e vive in povertà con la madre. Mentre si trova a Roma, viene coinvolto con l’amico Lenz in un attacco terroristico: Lenz muore, Mario resta illeso. Tornato al paese, viene accolto con indifferenza dai compaesani. Questa reazione finisce per destabilizzarlo ulteriormente. Quando incontra Nadim, un ragazzo che distribuisce il Corano e che insieme ai suoi fratelli lo aiuta a combattere la propria dipendenza, decide di convertirsi all’islamismo. Per il paese è un affronto. Dietro a tutte le sofferenze, il cuore di Mario batte ancora per la danza.

LAS NIÑAS SCHOOLGIRLS di Pilar Palomero (Spagna, 2020, 97′, col.)
Celia ha undici anni e studia in una scuola di suore a Saragozza, dove vive con la madre. Insieme a Brisa, una nuova compagna di classe appena trasferitasi da Barcellona, si avviano verso l’adolescenza. Crescendo, nella Spagna dell’Expo e dei Giochi Olimpici del 1992, Celia scopre che la vita è fatta di molte verità, e di qualche bugia. L’esordio alla regia di Pilar Palomero non è solo il racconto della sua, vita ma anche il ritratto di molte donne spagnole cresciute negli anni Novanta, divise tra uno stile di vita tradizionale e uno ben più moderno fortemente caratterizzato dall’emancipazione.

MI ZHOU GUANGZHOU MICKEY ON THE ROAD di Lu Mian Mian (Taiwan, 2020, 95′, col.)
Mickey e Gin Gin sono migliori amiche. Mickey si prende cura della madre che soffre di depressione; nel tempo libero frequenta il tempio cercando di unirsi alla squadra maschile di arti marziali. Gin Gin, più impulsiva, si guadagna da vivere ballando nelle discoteche. Quando Gin Gin escogita un piano per incontrarsi con Jay a Guangzhou, in Cina, Mickey decide di cercare il padre che anni prima aveva abbandonato lei e la madre. Affrontando situazioni a volte comiche, a volte brutali, Mickey e Gin Gin rafforzano la loro amicizia e raggiungono una matura consapevolezza di sé. Taiwan.

NAM-MAE-WUL YEO-REUM-BAM MOVING ON di Yoon Dan-bi (Korea, 2020, 105’, col.)
Durante le vacanze estive, Okju e Donju si trasferiscono nella casa del nonno dopo il dissesto finanziario del padre. Mentre il giovane Dongju si adatta immediatamente, Okju prova invece un forte disagio. L’arrivo della sorella del padre, prossima al divorzio, cambia per fortuna le cose, e anche Okju comincia ad apprezzare la nuova vita in famiglia. Tuttavia, quando il nonno si ammala, zia e padre decidono di mandare l’uomo in una casa di cura e mettere in vendita la casa.

REGINA di Alessandro Grande (Italia, 2020, 82′, col.)
Regina, una ragazza di quindici anni che ha perso la madre anni prima, sogna di fare la cantante. Il padre, Luigi, che rappresenta ormai tutta la sua famiglia, crede molto nel talento della figlia e non smette mai di supportarla. D’altra parte Luigi la capisce bene perchè lui stesso ha dovuto rinunciare alla propria carriera musicale proprio per stare vicino alla figlia. Il loro legame sembra fortissimo, indissolubile, almeno fino a quando, un giorno, un evento imprevedibile cambierà le loro vite.

SIN SEÑAS PARTICULARES IDENTIFYING FEATURES di Fernanda Valadez (Messico-Spagna, 2020, 97′, col.)
Magdalena non ha più notizie del figlio da quando, mesi prima, ha lasciato il Messico per andare negli Stati Uniti. Le autorità spingono perché Magdalena firmi un certificato di morte, ma l’incontro con un genitore in lutto spinge la donna a intraprendere un lungo viaggio per capire quale sia stato il destino del figlio. Magdalena incontrerà Miguel, un ragazzo costretto a rimpatriare dagli Stati Uniti, e con lui affronta la violenza e la desolazione di un paese profondamente cambiato. Un esordio secco, capace di raccontare attraverso una storia privata il dramma condiviso da un intero paese.

WILDFIRE di Cathy Brady (Regno Unito/Irlanda, 2020, 85′, col.)
Lauren e Kelly sono sorelle legatissime, cresciute in una piccola città irlandese. Le loro strade si sono separate dopo la morte della madre e Lauren è rimasta sola ad affrontare l’oscuro e traumatico passato della famiglia. Data per dispersa da più di un anno, un giorno Kelly torna improvvisamente a casa. Dopo l’iniziale tensione le due donne ritrovano l’equilibrio andato inevitabilmente perduto. Unite più che in passato, Lauren e Kelly vogliono fare chiarezza sui segreti della loro famiglia: tuttavia la loro ricerca non è ben vista in città, dove si cerca di nascondere la verità e chi la cerca.

TORINO 38 – CORTI

Giuria: Waad Al-Kateab (Siria), Martha Fiennes (Regno Unito), Jun Ichikawa (Giappone), Martina Scarpelli (Italia), Homayra Sellier (Iran)

Negli ultimi anni il cortometraggio si è ritagliato un ruolo sempre più importante e autonomo nel panorama cinematografico internazionale, dando l’opportunità ai cineasti emergenti di sviluppare le tecniche filmiche e affinare lo sguardo autoriale in una struttura produttiva meno impegnativa di quella del lungometraggio ma che ne comprende già tutte le dinamiche. La forma breve ha generato eccellenti risultati creativi e un rinnovato interesse del pubblico.

La nuova sezione competitiva Torino 38 Corti presenta una selezione internazionale di 12 opere inedite in Italia, di ampia varietà tematica e stilistica, che verranno proiettati in abbinamento ai lungometraggi del concorso Torino 38. Nel pieno rispetto della parità di genere, vengono proposti 6 film di registi e 6 di registe.

Rinnovando la tradizione di Cinema Giovani, Torino 38 Corti vuole essere uno sguardo aperto al presente e al futuro, una vetrina di talenti in grado di interessare e coinvolgere tutto il pubblico del Torino Film Festival.

BEFORE THE TYPHOON COMES di Chen Yun (Cina, 2020, 14’, col.)
Chen va in spiaggia con il padre ma sfortunatamente un tifone è in arrivo. Decide di nuotare comunque e, mentre si trova mare, ha un incontro con il suo passato con il quale cerca di riconciliarsi. Una storia familiare vista dalla prospettiva di un bambino.

A BETTER YOU di Eamonn Murphy (Irlanda, 2019, 16′, col.)
Douglas, giovane timido e introverso, vuole conquistare la ragazza dei suoi sogni. Decide allora di investire in un clone in carbonio, una versione migliorata di sé stesso. Tra la distopia e lo steampunk, una metafora sulle estreme conseguenze dell’uso dei social media.

L’ESCALE di Pieter De Cnudde (Belgio, 2020, 14’, col.)
Tre personaggi si incontrano a una stazione di servizio. Una borsa piena di soldi e una biro distruggeranno i sogni e le speranze di ognuno.

LOS HONORES di Sergio Barrejón (Spagna, 2020, 14′, b/n.)
Dopo aver passato più di vent’anni in carcere per l’omicidio di un agente di polizia, in segno di pentimento l’ex terrorista Sara chiede di parlare con il figlio della vittima. Andoni, un funzionario del carcere, la fa chiamare e la riceve nel suo ufficio per assicurarsi della sincerità e dell’onestà delle sue intenzioni.

JUST A GUY di Shoko Hara (Germania, 2020, 15′, col.)
Un’intervista. Tre donne raccontano la loro relazione con Richard Ramirez, celebre serial killer degli anni ’80 conosciuto durante i suoi anni di prigionia. Il film d’animazione, costruito a partire dalle lettere scambiate tra le donne e Ramirez, mostra le emozioni delle persone coinvolte, svelando elementi familiari ma sottilmente disturbanti e ossessivi.

MÜNHASIR di Yeşim Tonbaz Güler (Turchia, 2020, 10’, col)
Rimasta sola dopo la morte della figlia per una lunga malattia, mentre cerca di accettare il dolore, Fazilet trova un pacco destinato alla figlia. In cerca di informazioni, busserà di porta in porta fino a trasformare il pacco nella cosa più importante della sua vita.

MY SISTER’S MERCY di Vladimir Koptsev (Russia, 2020, 9′, col.)
During the Soviet-Afghan War, in the days when general secretary of the Communist Party Leonid Breznev, in a military hospital a young lieutenant wounded almost to death meets a young military nurse, tired almost to death. One meeting. One night. One candle. A short from Vladimir Koptsev, Alexander Sokurov’s pupil.

SLOUGH di Haruna Tanaka (Giappone, 2020, 14’, col.)
Una mattina Hibari si sveglia di soprassalto con la sensazione di avere qualcuno accanto e in giardino trova la pelle di un serpente. Sono passati sei mesi da quando il figlio Tatsumi è morto in un incidente stradale e lei e il marito Seiji non riescono a riempire la voragine che la morte del figlio ha aperto tra di loro. Hibari esce per raggiungere il luogo dell’incidente portando con sé l’ombrello del figlio che offre a un uomo infradiciato incontrato per strada: improvvisamente l’uomo, come in una visione, entra in contatto con la memoria del ragazzo.

O NOSSO REINO / OUR KINGDOM di Luís Costa (Portogallo, 2020, 15’, col.)
In un regno fatto di pietra, un bambino vive in un vortice di morte e abbandono. Ogni giorno vaga per le strade del suo villaggio e la sera, quando torna a casa, non trova altro che il silenzio degli adulti. Solo il suono e il calore del fuoco mitigano il suo dolore. Il bambino non ha nessuno, ma piange solo quando si ritrova ancora una volta in strada, senza direzione o compagnia.

SEALSKIN di Ugla Hauksdóttir (Islanda, 2020, 13’, col.)
Sol ha cinque anni e vive con il padre in una casa isolata sul mare. Passa le giornate sola con la propria immaginazione, mentre il padre, un compositore, è in crisi creativa. Quando Sol capisce che il papà è afflitto dal dolore, trova conforto in un vecchio racconto folkloristico islandese.

THE LAST MERMAID di Fi Kelly (Scozia/Regno Unito, 2019, 16′, col.)
Pearl, sirena di mezza età, incallita fumatrice e incapace di nuotare, è la proprietaria della più celebre linea telefonica hot per appassionati di fantasie sessuali acquatiche di Scozia. La sua vita è completamente diversa da quella delle sue affascinanti antenate. Quando la sua migliore amica Sadie le rivela una notizia sconvolgente, Pearl è costretta ad affrontare le sue paure: è l’ultima sirena in vita e se vuole mandare avanti la sua specie deve avere un figlio in fretta.

UNA NUOVA PROSPETTIVA di Emanuela Ponzano (Italia/Francia, 2020, 15’, col.)
Seguendo un ragazzino che gioca in una foresta con alcuni compagni, scopriamo passo passo alcuni particolari: una bambina sola che piange, persone ammassate e in fila, poliziotti e guardie con i cani, un muro di filo spinato. Dove ci troviamo? E quando?

FUORI CONCORSO

Il Fuori Concorso di un festival ha tante anime. Nel mettere insieme il programma di questa sezione variegata, ci si muove in diverse direzioni nel tentativo di restituire al pubblico un percorso che racconta gli sguardi più interessanti della produzione dell’anno. Il Fuori Concorso è la sezione che paga di più il fatto di non poter andare in sala, ma pensiamo di essere tuttavia riusciti a presentare una molteplicità di punti di vista che ci comunicano molto della contemporaneità. Si è deciso di presentare alcune opere prime e seconde che non hanno trovato spazio nel concorso Torino 38 ma che abbiamo comunque voluto premiare con la speranza di dar loro la visibilità necessaria a trovare una distribuzione (Toorbos di Rene Van Rooyen, A Shot Trough the Wall di Aimee Long, Cleaners di Glen Barit). Ci sono le collaborazioni con due importanti realtà festivaliere indipendenti della città come Seeyousound e Fish&Chips che abbiamo voluto sostenere con due proiezioni speciali: Billie (documentario di James Erskine su Billie Holiday) e Une dernière fois (opera ultima di Olympe de G.); ci sono le collaborazioni con gli attori del sistema cinema torinese come Film Commission Torino Piemonte (1974-1979 Le nostre ferite di Monica Repetto,

Nuovo cinema paralitico di Davide Ferrario), Torino Film Lab (The Salt in our Waters, l’esordio del regista bengalese Rezwan Shahriar Sumit) o Associazione Museo Nazionale del Cinema che quest’anno assegna il Premio Maria Adriana Prolo alla grande regista e fotografa Cecilia Mangini, di cui verrà proiettato l’ultimo lavoro, realizzato con Paolo Pisanelli, Due scatole dimenticate – Viaggio in Vietnam.

Una novità assoluta è rappresentata dal significativo numero di cortometraggi fuori concorso raggruppati nei programmi speciali Issues e Scuole di Cinema, dedicati rispettivamente a temi di rilevanza sociale e ad alcuni lavori provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo. Un caso particolare è il commovente R(e)sisti, il viaggio infernale di Davide Bongiovanni nelle strutture sanitarie della Valle D’Aosta durante il lockdown di primavera.

E ancora un excursus nel mondo del teatro con il film di un grande maestro del cinema francese come Paul Vecchiali (Une soupçon d’amour) e quello di un emergente autore italiano di grande talento Francesco Lagi che presenta il suo Quasi Natale. Molto spazio anche al cinema del reale con numerosi progetti che ruotano intorno a grandi figure di artisti e intellettuali. Italiani, come Franca Valeri protagonista di Zona Franca di Steve Della Casa, o l’artista torinese Ezio Gribaudo al centro di Ezio Gribaudo – La bellezza ci salverà di Alberto Bader o ancora Goffredo Fofi raccontato da Felice Pesoli nel bellissimo Suole di vento – Storie di Goffredo Fofi. E stranieri come il ritratto del leggendario fotografo Helmut Newton realizzato da Gero von Boehm, Helmut Newton: The Bad and the Beautiful. Abbiamo incluso poi nella selezione una serie di opere documentarie corali che, ognuna in modo diverso, esprimono il senso della collettività sulla cui importanza questo periodo ci ha spesso chiamato a riflettere. Film influenzati dalle difficoltà produttive degli ultimi mesi eppure, forse proprio per questo, capaci di trasmettere un portato ulteriore come La scuola prossima e L’anfora di Clio, strettamente legati a importanti realtà educative. Ma anche film che danno voce a un luogo o una società, approfondendo temi

cruciali come quello della circolazione delle armi negli Stati Uniti al centro di My America di Barbara Cupisti, o descrivendo un microcosmo come in Rione Sanità, la certezza dei sogni di Massimo Ferrari o ancora raccontando le trasformazioni della vita social grazie alla cultura e all’arte come in La rivoluzione siamo noi di Ilaria Freccia. Tanto cinema italiano, quindi, che siamo molto contenti di poter presentare in anteprima; a quelli citati si aggiungono altri film coraggiosi come Vera de Verdad di Beniamino Catena, film arditi come l’ideale proseguimento di un cult del cinema italiano firmato da Toni D’Angelo (Calibro 9) e ancora film rigorosi come Il buco in testa di Antonio Capuano.

  • BILLIE di James Erskine (UK, 2019, 96’, col e b/n)
  • IL BUCO IN TESTA di Antonio Capuano (Italia 2020, 95’, col)
  • CALIBRO 9 di Tony D’Angelo (Italia 2020, 90′, col)
  • CLEANERS di Glenn Barit (Filippine 2019, 78′, col e b/n)
  • UNE DERNIÈRE FOIS di Olympe de G. (Francia 2020, 70′, col) Collaborazione con Fish&Chips
  • HELMUT NEWTON: THE BAD AND THE BEAUTIFUL di Gero von Boehm (USA/Germania 2020, 93′, col e b/n)
  • IN THE MOOD FOR LOVE di Kar-Wai Wong (Hong Kong/Cina 2000, 98′, col) VERA DE VERDAD di Beniamino Catena (Italia/Cile 2020, 101′, col)
  • THE SALT IN OUR WATERS di Rezwan Shahriar Sumit (Bangladesh/Francia 2020, 100′, col) TorinoFilmLab
  • A SHOT THROUGH THE WALL di Aimee Long (USA 2020, 90′, col) TOORBOS – DREAM FOREST di Rene Van Rooyen (Sud Africa 2020, 117′, col)

Fuori concorso – Documentari

  • L’ANFORA DI CLIO di Mario Acampa, Riccardo Alessandri (Italia 2020, 55′, col)
  • EZIO GRIBAUDO – LA BELLEZZA CI SALVERÀ di Alberto Bader (Italia 2020, 84′, col)
  • SUOLE DI VENTO – STORIE DI GOFFREDO FOFI di Felice Pesoli (Italia 2020, 81′, col)
  • MY AMERICA di Barbara Cupisti (Italia 2020, 96′, col)
  • RIONE SANITÀ, LA CERTEZZA DEI SOGNI di Massimo Ferrari (Italia 2020, 57′, col)
  • LA RIVOLUZIONE SIAMO NOI di Ilaria Freccia (Italia 2020, 83′, col e b/n)
  • LA SCUOLA PROSSIMA di Alberto Momo (Italia 2020, 69′, col)
  • TORINO 2020 – STORIE DA UN ALTRO MONDO di Alessandro Bignami (Italia 2020, 36′, col) ZONA FRANCA di Steve Della Casa (Italia 2020, 55′, col e b/n)

Fuori concorso – Tracce di teatro

  • QUASI NATALE di Francesco Lagi (Italia 2020, 87′, col)
  • UN SOUPÇON D’AMOUR di Paul Vecchiali (Francia 2020, 92′, col)

Fuori concorso – Corti

  • (R)ESISTI di Davide Bongiovanni (Italia 2020, 20′, col)

Fuori concorso Corti / Programma ISSUES

  • THE BONEFISH di Daniel Houghton (USA 2020, 8′, col)
  • IN THE IMAGE OF GOD di Bianca Rondolino (Italia 2020, 15′, col) LET US FORGET di Marcus Hanisch (Germania 2020, 15′, col)
  • SHUT UP di Noa Aharoni Maor (Israele 2020, 16′, col)
  • SILENCE di Sean Lìonadh (UK 2020, 11′, col)
  • TESLIMAT / THE DELIVERY di Dogus Ozokutan (Cipro 2020, 11′, col)

Fuori concorso Corti / Programma SCUOLE DI CINEMA

  • 39 di Anat Schwartz (Israele 2020, 14′, col)
  • DOWNBOUND WAYFARER di Juan-Felipe Balcazar (UK/Colombia 2019, 16′, col) EXTRA SAUCE di Alireza Ghasemi (Germania 2019, 13′, col)
  • EYES OF THE SEA di Tang Li (Cina 2020, 14′ col)
  • FIRUL ROSU / THE RED STRING di Alexandra Fuscas (Romania 2019, 5′, col)
  • LA VIRGEN, LA VIEJA, EL VIAJE di Natalia Luque (Cile/USA/Spagna 2020, 9′, col)

Fuori concorso – Corti / Programma EDUCATIONAL

  • AFRICA BIANCA di Filippo Foscarini, Marta Violante (Italia 2020, 25′, b/n) SCENE DA UN LABORATORIO di Luigi Barletta (Italia 2020, 51′, col)

Fuori concorso – Film Commission

  • 1974 1979. LE NOSTRE FERITE di Monica Repetto (Italia 2020, 58′, col e b/n) NUOVO CINEMA PARALITICO di Davide Ferrario (Italia 2020, 86′, col)

Fuori Concorso – Premio Maria Adriana Prolo

  • DUE SCATOLE DIMENTICATE – VIAGGIO IN VIETNAM di Cecilia Mangini (Italia 2020, 57′, col e b/n)

 

 

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