Una donna si reca nell’ufficio di Alias Investigazioni per chiedere a Jessica Jones di ritrovare il marito scomparso: si tratta di Rick Jones, il ragazzo che Bruce Banner ha salvato dall’esplosione della Bomba Gamma trasformandosi in Hulk.

La moglie si è rivolta a Jessica perché, stando a quanto le raccontava il marito, la detective è una sua parente anche se lei non sembra conoscerlo personalmente. Quando comincia a indagare sul caso si rende conto che trovare informazioni su Rick Jones non è così facile e la fonte più fruttuosa è un autobiografia trovata in libreria tra i volumi svenduti a un dollaro; leggendo alcune pagine di questo libro scopriamo come l’uomo abbia vissuto la sua situazione da spalla di Capitan America, quanto si senta responsabile per l’origine del Golia Verde e come si sentisse ai tempi della collaborazione con Capitan Marvel.

È evidente quanto Brian Michael Bendis sia affascinato da questo personaggio secondario che ha avuto la possibilità di stare al fianco delle principali figure Marvel; andando a ricostruire il passato di Jessica Jones scriverà per la sua creatura un ruolo simile, con diverse connessioni a eventi e supereroi noti pur senza essere mai al centro della scena.

Alias #6Jessica riesce a rintracciare Rick Jones, il quale però ammette di non essere suo parente; la moglie infatti sembra essere pazza e si inventa molte cose sul suo conto, ma lui continua a essere innamorato di lei. Rick è preoccupato perché gli alieni Kree e Skrull hanno messo una taglia sulla sua testa, perciò Jessica gli suggerisce di chiedere aiuto ai Vendicatori o ai Fantastici Quattro; Rick stranamente sembra non essere entusiasta all’idea di incontrare queste figure potenti e dopo qualche tentativo fallito riesce a defilarsi e scomparire.

Il motivo è presto spiegato: l’individuo rintracciato da Jessica si spacciava di essere Rick Jones basando i suoi racconti sulla autobiografia di quello originale.

Il segreto di Rick Jones contiene meno cameo di supereroi rispetto al volume precedente, ma introduce una mentalità presente all’interno dell’Universo Marvel, dove le persone comuni trattano con rispetto e riverenza gli eroi in costume. L’invidia mutante spinge alcune persone a mentire e fingersi speciali, raccontando di avere poteri o aver vissuto avventure grandiose per non cadere vittima di un complesso di inferiorità. I supereroi infatti sono delle celebrità trattate alla stregua di rockstar o divi del cinema, con un interesse mediatico e un atteggiamento del pubblico che non si limita a considerarli solo dei benefattori, ma vere e proprie star.

Da questa ossessione per i supereroi nascono anche i cacciacostumi, ovvero individui che si divertono a fare sesso soprattutto con le persone dotate di poteri, categoria di cui fa parte Luke Cage. Ma Jessica è l’esatto opposto di tutto questo: lei ha dei superpoteri e ha fatto parte dei Vendicatori, ma ha capito che non è lo stile di vita adatto a lei e preferisce vivere in borghese, lontano dalle scene.

Dopo la storia principale illustrata da Michael Gaydos, il volume si chiude con un divertente episodio realizzato da Bill Sinkiewicz in stile pittorico, dove i dialoghi non sono inseriti nei balloon ma sono trascritti a margine, come se fosse stata stampata direttamente la sceneggiatura in lunghe didascalie.
J. Jonah Jameson convoca Jessica Jones per farle scoprire l’identità segreta di Spider-Man; Ben Urich la seguirebbe per scrivere un lungo reportage-scoop. L’investigatrice però non gradisce il disprezzo manifestato dal capo-redattore del Daily Bugle nei confronti del suo mestiere e degli esseri dotati di superpoteri e decide di fargliela pagare, letteralmente: a sue spese infatti fa beneficienza tra la mensa dei poveri e l’orfanotrofio, fingendo in modo sfacciato di star indagando su Spider-Man quando in realtà si limita a fare volontariato pescando dal portafoglio di Jameson.

 

ALIAS: IL FUMETTO DI JESSICA JONES

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