Gerard Way torna a parlare di Young Animal, l’etichetta che la DC Comics gli ha affidato con l’obiettivo di riportare in auge personaggi come la Doom Patrol, Cave Carson e Shade rinnovandone le storie e reintroducendovi uno stile alternativo, sperimentale, psichedelico e bizzarro. Lo sceneggiatore è stato intervistato da Newsarama assieme e Jon Rivera, suo amico, collaboratore di vecchia data e co-autore di Cave Carson has a Cybernetic Eye.

 

Cave Carson Has Cybernetic Eye, copertina di Michael Avon OemingWay – Da ragazzo seguivo ovviamente autori e disegnatori, ma avevo anche una certa passione per il lavoro degli editor. Ad esempio, seguivo da vicino Shelly Bond, perché aveva curato Invisibles e diversi altri fumetti che avevo adorato. Io e lei abbiamo parlato molto, da quanto è uscito Umbrella Academy, circa dieci anni fa, e abbiamo sempre cercato di fare in modo che io potessi approdare alla DC, così da lavorare assieme a un progetto. Spesso, l’oggetto delle nostre discussioni era la Doom Patrol.

E così ce l’abbiamo fatta. Ho discusso parecchio con Dan DiDio e Jim Lee, dato che ci siamo incontrati a una convention in Sud America. Jim ha proposto di affidarmi un’etichetta a tutti gli effetti e da allora Shelly e io abbiamo dato vita a Young Animal.

L’idea di Cave Carson proviene da un’enciclopedia DC che Jim Lee mi ha dato. Sfogliandola, ho notato questo personaggio dalla vita editoriale brevissima, che non conoscevo affatto. Non c’erano molte informazioni su di lui, se non la sua qualifica di speleologo con un occhio cibernetico. Tanto è bastato per accendere la mia curiosità su di lui e il suo particolare bulbo oculare. Non era un particolare importante nelle intenzioni del suo creatore: solo un modo di connotare il personaggio come avventuriero. Nessuno ha mai spiegato la sua origine.

Cave Carson Has A Cybernetic Eye, teaserRivera – Il che, per noi, è una grande notizia, dato che riprendiamo il personaggio circa dieci anni dopo, con Cave ormai in pensione e una famiglia sulle spalle. Già le storie originali suggerivano che avrebbe lasciato le avventure per diventare un insegnante. In una storia in particolare viene descritto come metà supereroe e metà persona normale. Ci è sembrato sin da subito simile a Steve Zissou [dal film Le avventure acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson – NdR], un tizio qualunque trascinato da qualcosa nell’avventura.

Way – Volevo occuparmi di Cave Carson, ma sin da subito ho voluto un co-autore. Sapevo che c’era solo una persona in grado di capire il nucleo di questa storia, il modo in cui ragiono: Jon è l’unica persona che conosco che tratterebbe questo personaggio esattamente come farei io, perché ha una visione del mondo molto simile alla mia.

Rivera – Inizialmente sono saltato a bordo del progetto come farebbe una specie di assistente, poi ho capito che avevamo una idea simile della storia e abbiamo iniziato a parlare del personaggio, di cui mi sono innamorato all’istante. La sua Mighty Mole, il suo veicolo sotterraneo, è rubato. Non è un milionario e non se l’è costruito da solo, nessuno glielo ha regalato. L’ha rubato.

 

Un eroe complesso, racconta Rivera, che ogni tanto potrebbe decidere di fare la cosa sbagliata. Ad esempio, in una storia del passato, abbandona un membro della sua squadra alla morte per liberarsi di un avversario in amore, dimostrando un lato sinistro che ai due sceneggiatori piace moltissimo.

 

Doom Patrol, anteprima 01WayDoom Patrol sarà disegnato da Nick Derrington, suggerito da Shelly, che lo ha contattato e gli ha chiesto un disegno di Robotoman. Shelly fa così: ti fa lavorare sulle cose a tutti gli effetti. Quando vidi l’immagine di Cliff che aspetta la metro, seduto, ho capito che avevamo per le mani la persona giusta.

Io vedo la Doom Patrol come una grande rete di persone e di reietti. Non poso raccontare troppo, ma nel primo arco narrativo mi preoccuperò di presentare la storia e i personaggi, non in modo statico, ma tramite eventi molto precisi. Il gruppo si formerà man mano e, per allora, tutto sarà già parecchio strano e bizzarro.

Avere per le mani una storia amatissima come Doom Patrol è entusiasmante, anche più di quanto sia spaventoso. Tutti gli autori hanno dato una loro versione del gruppo, nel corso degli anni e la gente si aspetta che ogni nuovo sceneggiatore lo faccia. Nessuno vorrebbe che io scrivessi i personaggi come l’ha fatto Grant Morrison, Rachel Pollack, Arnold Drake, John Byrne, Keith Giffen o John Arcudi. Tutti loro hanno raccontato storie molto diverse e così farò anch’io.

L’idea di Young Animal è quella di mettersi al lavoro, raccontare grandi storie, vedere dove portino, improvvisare molto e tirare le somme dei nostri risultati tra un paio d’anni. Forse ci saranno altre testate che si aggiungeranno alle quattro per ora presentate, forse no. Non siamo assolutamente certi della direzione che vogliamo prendere e siamo concentrati sul qui e ora, ben poco preoccupati del futuro e del tutto intenti al presente.

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Doom Patrol #1, copertina di Nick Derrington

 

 

Fonte: Newsarama