Il primo ciclo di storie dell’era Rebirth di Batman, testata scritta da Tom King e illustrata da David Finch e Mikel Janin, sta proponendo un Cavaliere Oscuro alle prese con la misteriosa e improvvisa apparizione di due potenti e giovani metaumani: Gotham e Gotham Girl. Questo inedito duo ha messo da subito messo in chiaro che avrebbe protetto la città, storicamente territorio del Crociato Incappucciato. Le conseguenze di tali premesse, però, si stanno rivelando drammatiche.

King e Finch hanno di recente parlato con ComicBook del loro racconto, partendo dal ruolo che Gotham e Gotham Girl si stanno ritagliando all’interno dell’Universo DC:

 

Batman #1King – Si spera che possano diventare parte dell’arazzo dell’Universo DC. Ho grandi piani per loro che abbracciano un intero anno di storie, e, come ho già detto in precedenza, si concentrano su questa grande battaglia che vorrei rendere il più grande scontro nella storia di Gotham. Loro sono al centro di tutto ciò, giocheranno un importante ruolo nel corso della trilogia che sto scrivendo. Questo è solo l’inizio.

Voglio che Batman sia molto connesso agli altri fumetti dell’Universo DC, ci tengo a dirlo. Intendo coinvolgere tanti personaggi: ci saranno Superman e la Justice League, vedrete la reazione dei più grandi eroi dell’Universo DC all’apparizione di questi elementi. Tutte queste cose giocheranno un ruolo sempre più decisivo nel prosieguo della storia e influenzeranno il rapporto che gli altri eroi hanno con Batman.

Il mio Batman ha un obiettivo assoluto, quasi esistenziale per lui. Farà praticamente qualunque cosa per raggiungerlo ed è abbastanza intelligente da capire che per riuscirci avrà bisogno dell’aiuto della sua famiglia, dei suoi alleati. Questo obiettivo non può essere raggiunto con l’isolamento.

Penso che tutto ciò derivi dalla mia esperienza personale, dalla mia famiglia: relazionarsi con gli altri non significa avere delle debolezze, anche quando sei totalmente sicuro di te e credi fermamente nella tua forza. Volevo che il nostro Batman non fosse depresso, o isolato. Un Batman “faccio tutto da solo”. Volevo che questo fosse un Batman che ha imparato delle lezioni. È in circolazione da cinque anni, a cui vanno aggiunti quei dieci anni dell’Universo DC che sono andati dispersi. Non stiamo realizzando Batman #1 del 1938, stiamo realizzando Batman #1 del 2016.

 

Finch ha poi parlato del suo design per i personaggi di Gotham e Gotham Girl e dei parallelismi con Superman e Supergirl:

 

Finch – Be’, sicuramente Superman e Supergirl sono parte di loro. Volevo che fungessero da modello, non tanto in funzione di chi sono, quanto del grande potere che possiedono. Per questo hanno una sorta di logo di Superman sul petto e il resto del loro design è impostato su quello che mi è balenato in mente pensando a Gotham. Non tanto i costumi della città, ma la sua atmosfera, che mi è sempre sembrata abbastanza oscura. Sono stato influenzato da molte cose.

 

Altro personaggio che è apparso nel primo arco di storie è Solomon Grundy, sul quale King ha dichiarato:

 

Batman #2, anteprima 01King – Grundy è un altro pezzo del puzzle, anche se non quello centrale. Amo questo personaggio sin dai tempi dei vecchi cartoni animati della Justice League, dove aveva un ruolo importante.

Ci tenevo a usarlo nella mia storia. Inoltre, mi piace molto come Batman lo mette al tappeto.

Era anche un modo per mostrare che non molla, nonostante tutti questi esseri con grandi superpoteri lo mettano spesso all’angolo.

Batman è in grado di mettere al tappeto Grundy facendo leva su di lui e usando la forza delle sue gambe. Era un’opportunità per mostrare tale dicotomia, che poi è il senso stesso del primo anno di storie.

Anche senza superpoteri, Batman è in grado di sconfiggere un personaggio del livello di Hulk sapendo esattamente cosa fare per riuscirci.

 

Lo sceneggiatore ha poi parlato delle storie che più l’hanno influenzato per la sua versione di Batman.

 

05. Batman #3, di Tom King e David Finch, copertina di David Finch - DC ComicsKing – Questa sequenza di storie è chiaramente influenzata dalla JLA di Grant Morrison. C’è una famosa scena in cui Batman deve entrare da qualche parte. Credo che Superman dica a Martian Manhunter: “Riesci a vederlo?”, e Manhunter risponde qualcosa del tipo: “No. Com’è possibile?” Ho praticamente citato questa vignetta perché amo la versione di Batman che Morrison ha saputo creare e volevo renderle omaggio.

Sherlock Holmes è il più grande detective del mondo, ma se non dimostrasse ogni volta come fa a risolvere un caso, sarebbe abbastanza noioso. Devi mostrarlo, costantemente. Il primo numero ha a che fare proprio con questo: volevamo far vedere come Batman sia in grado di risolvere un problema impossibile. Facendo questo, abbiamo cercato di non annoiarvi, perché con un personaggio che risolve sempre tutto non si crea abbastanza tensione. Non volevamo dar vita a un cliché.

 

Infine, King ha anche ammesso una particolare fonte di ispirazione per il personaggio di Alfred Pennyworth:

 

King – A essere totalmente onesti, anche se può sembrare stupido, ricordate quando in Lego Movie suonano la canzone di Batman in sottofondo? Alfred dice qualcosa di ironico, e lì comprendi che c’è dello humour anche nelle storie di Batman.

Non volevo dimenticare quell’aspetto del personaggio. Può sembrare un po’ strambo, ma se comprendi e abbracci questa assurdità, il pubblico ride. Alfred può avere questo ruolo nella vita di Bruce. È un personaggio fantastico, è asciutto come un Martini Dry e fa continuamente battute, con Batman che non le capisce mai. È perfetto, amo scriverlo. Difatti ricevo note dagli editori che mi chiedono più scene con Alfred.

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Fonte: Comic Book