Basterebbe la parola “clone” a scatenare accese controversie nel mondo degli appassionati dell’Uomo Ragno, ma in realtà il tema della clonazione è l’ultimo dei molti argomenti destinati a far discutere in questa saga: considerata tutta la carne messa al fuoco da Dan Slott e Jim Cheung nel solo numero #1 della miniserie, viene da chiedersi cosa accadrà da qui al gran finale! Di seguito vi riassumiamo i molti colpi di scena che finora hanno segnato l’incipit della vicenda.
– La morte di Jay Jameson: il padre dell’inossidabile J.J.J. che tutti conosciamo, attualmente sposato con zia May, si spegne nelle pagine d’apertura di The Clone Conspiracy #1 a causa di una grave malattia e a seguito di una decisione sofferta, quella di Peter Parker di negare il consenso per la somministrazione di una miracolosa cura scoperta dalla misteriosa New U. Parker aveva i suoi ottimi motivi per negare il consenso, in quanto il suo senso di ragno lo metteva drasticamente in guardia sulla pericolosità della presunta cura, ma questo ovviamente non è di pubblico dominio e il solito sfortunato Peter è visto da molti come responsabile della dipartita di Jay, in primis da Jonah Jameson. Oltre alle drammatiche dinamiche interpersonali che tutto questo scatena tra i personaggi, il riferimento ai dibattiti d’attualità su fine vita e eutanasia è evidente.
– Il destino di Jerry Salteres: Ironicamente, l’istinto di Peter trova conferma nella vicenda di Jerry Salteres, impiegato delle Parker Industries che aveva invece accettato la miracolosa cura della New U: intrufolatosi nelle strutture della corporazione per indagare sul mistero, Spider-Man trova lo sfortunato impiegato a malapena vivo, ma destabilizzato fino quasi alla disgregazione e mantenuto in animazione sospesa: è questo il prezzo da pagare per la “cura” che la New U offre.
– Il ritorno dei nemici classici: Che Clone Conspiracy sarebbe senza un po’ di cloni veri e propri? Niente paura, non mancano: a guardia della New U stanno Rhino, la nuova Electro (in cui è stato innestato il dna di Max Dillon, l’Electro originale) e soprattutto… il Dottor Octopus! Dopo molti anni passati in un corpo avvizzito, in quello dello stesso Spider-Man e in uno robotico, Doc Ock (o quanto meno un suo clone) si ripresenta in scena con il look e la forma classica che tutti conosciamo.
– La famiglia Stacy: Il colpo di scena finale è inevitabile e non poteva che riguardare due delle morti più dolorose della carriera di Spider-Man. Torna in scena Gwen Stacy, e nel suo caso le cose sono più complicate della semplice clonazione. Lo Sciacallo sembra essere riuscito a riportare in vita una Gwen Stacy dotata di tutti i suoi ricordi fino al momento della morte. È l’occasione per Slott di riscrivere la tragica e storica scena sul ponte di Brooklyn dal punto di vista di Gwen, che negli ultimi istanti di vita apprende che Spider-Man è in realtà Peter Parker, e che quindi – ne consegue Gwen – è il corresponsabile della morte di suo padre, George Stacy.
Quanto basta per asservire Gwen al volere dello Sciacallo? No, perché la combattiva ragazza sarebbe in procinto di ribellarsi anche al suo benefattore… se non fosse che entra in scena anche lo stesso Capitano Stacy, a sua volta soggetto delle resurrezioni dello Sciacallo! Per il momento, questo basta a tenere Gwen in riga, ma naturalmente, la situazione che viene a crearsi è a dir poco esplosiva.
I pezzi sulla scacchiera sono stati schierati e la partita sta per cominciare. La posta in gioco è alta: non solo i rapporti personali più cari e sofferti di Peter Parker sono alla prova più dura, ma già ci si chiede se qualcuno dei molti “risorti” riuscirà a superare la fine della saga (senza dubbio a reclamare di nuovo molti di loro) e a tornare nel mondo dei vivi in maniera definitiva. La risposta nei prossimi numeri di The Clone Conspiracy.
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Fonte: CBR
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