Qualche settimana fa vi riportavamo della nascita di Wilder, etichetta indipendente online che, a partire da gennaio 2017, pubblicherà gratuitamente serie a fumetti di genere, con un taglio pop e moderno, tutte realizzate da autori professionisti. Nell’attesa, abbiamo pensato di istituire il Wilder Wednesday, una rubrica settimanale dove, ogni mercoledì, vi presenteremo in esclusiva una delle quattro serie in partenza per Wilder.

Abbiamo inaugurato la rubrica con Australia, mentre sette giorni fa vi abbiamo parlato di Elliot; oggi, invece, vi presentiamo Black Rock, un western sovrannaturale in 10 capitoli, divisi in due grossi archi narrativi, scritto da Dario Sicchio (Walter Dice:, Kingsport), disegnato da Jacopo Vanni (Madadh) e colorato da Francesco Segala (Kingsport).

 

Black Rock, copertina di Jacopo Vanni e Francesco Segala

 

Black Rock è la storia di un Villaggio, un luogo misterioso isolato da tutto e da tutti, dove le persone non hanno nome e vivono svolgendo il compito assegnato loro fin dalla nascita. Sul rispetto di questo ruolo si fondano l’equilibrio e la stabilità della comunità tutta, la cui autonomia si regge sulla totale collaborazione dei singoli individui. L’intera cittadina è circondata da un enorme cerchio di cenere, su cui vigila l’impenetrabile figura del Guardiano. Quest’uomo ha il compito di difendere gli abitanti del Villaggio dai pericoli che li assediano al di là della Frontiera, oltre la quale vivono Loro, esseri innominabili e divini che dimorano fra le evanescenti Montagne Nere. Sono anni che Loro non si mostrano agli abitanti del Villaggio, ma di tanto in tanto inviano i Pellegrini, messaggeri che predicano il Verbo delle oscure entità nel tentativo di convincere gli abitanti a varcare il confine di cenere e passare dall’altra parte. Ma cosa c’è dall’altra parte?

 

Dopo aver ammirato la copertina firmata da Jacopo Vanni e Francesco Segala – con logo e grafica splendidamente realizzati da Maria Letizia Mirabella – e dopo aver letto la sinossi della serie, abbiamo posto qualche domanda a Dario Sicchio, lo scrittore di Black Rock.

 

Di cosa parla la vostra serie?

Black Rock è un western sovrannaturale in dieci capitoli che uscirà su Wilder, suddiviso in due archi narrativi, a partire da gennaio 2017. È una storia sul peso che una responsabilità enorme può avere su una persona sola, sulla paura dell’ignoto che sta al di fuori delle nostre vite e, come ogni buon western, è soprattutto una storia di colpa e redenzione.

Il protagonista è il Guardiano, un uomo che ha il dovere di proteggere tutti i membri della propria comunità e assicurarsi che tutti adempiano al proprio dovere per il bene comune del Villaggio, una cittadina di frontiera sperduta nel nulla, la cui piazza centrale è sovrastata da un’enorme roccia nera (da cui il nome della serie). Il suo perimetro è delimitato da un gigantesco cerchio di cenere che ha il potere di tenere lontane le entità oscure che abitano il resto della pianura desolata che si estende oltre i suoi confini. Queste creature, esseri misteriosi e divini chiamati semplicemente “Loro”, non si fanno vedere da anni, ma inviano ciclicamente i propri messaggeri, chiamati Pellegrini, a portare dei doni e a cercare di convincere gli abitanti a seguirli e a “offrirsi” ai loro padroni. Il Guardiano ha il compito di mantenere intatto il fragile equilibrio della cittadina, facendosi custode degli oscuri segreti che si celano dietro al Villaggio, alle sue origini e alla sua vera natura. Inutile dirlo, ma le cose precipiteranno in fretta.

Perché avete deciso di pubblicarla online e gratuitamente su Wilder?

Sono stato contattato mesi fa da Jacopo [Paliaga], che mi ha parlato del progetto e mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto proporre una serie per il sito. Chi più chi meno, conoscevo già tutte le persone coinvolte nella lineup di partenza, tutti autori che stimo moltissimo; questo, unito a ciò che Jacopo mi aveva spiegato sulle sue intenzioni per Wilder, mi ha fatto capire che si trattava di un progetto di livello molto alto, per il quale potevo proporre letteralmente il fumetto dei miei sogni senza pormi limiti.

Così è nato Black Rock (che all’inizio doveva chiamarsi “Frontier”, ma che ha subito un cambio repentino di titolo a causa dell’annuncio di una serie omonima scritta dal ben più noto Jonathan Hickman).

La componente online, in realtà, è stata uno degli elementi che più mi ha rassicurato; dato che il mio fumetto d’esordio (Walter Dice:, realizzato assieme a Lorenzo Magalotti) era un webcomic e anche il mio progetto successivo (Kingsport, con Letizia Cadonici) ha avuto un’edizione digitale, si può dire che il formato web online ormai ce l’ho nel sangue.

Infine, Black Rock mi ha portato a conoscere Jacopo Vanni, il bravissimo disegnatore della serie, di cui sono ufficialmente innamorato. Anzi, credo che a breve gli proporrò di sposarmi, se continua a disegnare così bene.

Perché Black Rock merita una possibilità da parte dei lettori?

Perché credo sia un gran bel fumetto e, soprattutto, perché è gratis!

No, scherzi a parte, credo che Black Rock meriti di essere letto per lo stesso motivo per cui lo meritano tutte le altre serie di lancio di Wilder: dietro a questi fumetti c’è una cura enorme, dalle sceneggiature, ai disegni, alla progettazione grafica ed editoriale del tutto. Su ognuna di queste serie stiamo investendo tantissimo, sia in termini professionali che umani. Crediamo parecchio in Wilder e speriamo di riuscire a portare qualcosa di davvero unico e innovativo all’interno del panorama del webcomic italiano.

Parlando nello specifico di Black Rock, posso dire che sto avendo l’opportunità di realizzare esattamente il tipo di fumetto che vorrei leggere. Jacopo Vanni e Francesco Segala stanno facendo un lavoro incredibile sulle tavole, e il comparto grafico di Maria Letizia Mirabella non fa che dare al tutto un aspetto ancora più accattivante. La storia è poi una mescolanza di generi e atmosfere davvero unica che riserverà molte sorprese a chiunque vorrà leggerla.