Chi ha trent’anni o giù di lì e non ha smesso di leggere fumetti da quando era adolescente, ricorda certamente con affetto una particolare serie Marvel che in Italia fu pubblicata a lungo sul mensile Wiz. Erano gli anni di Scott Lobdell alla guida delle testate mutanti e, la più bella di tutte, era proprio Generation X, disegnata da un certo Chris Bachalo che sarebbe entrato fra i fuoriclasse del fumetto internazionale.

Con nuovi personaggi e una Jubilee un tempo alunna più esperta, oggi insegnante dei giovani talenti della scuola Xavier, Generation X sta per fare il suo ritorno in epoca ResurrXion, con la speranza di riportare nel cuore di tanti l’affetto per il concetto che l’ha creata e con la forza dei testi di Christina Strain e le matite di Amilcar Pinna, intervistati di fresco da Marvel.com.

 

Generation X #1, copertina ti Terry e Rachel DodsonStrain – Ho vissuto in Corea fino ai diciotto anni e mi arrivavano ben pochi fumetti americani, ma riuscivo a leggere alcune delle testate mutanti, a singhiozzo. In un secondo momento, sono riuscita a rileggermi le storie originali di Generation X e, santo cielo, quanto sono belle ancora oggi.

L’editor Daniel Ketchum, che amo incondizionatamente, mi ha chiesto se avrei voluto scrivere le nuove storie e io non ero sicura di aver capito bene. Perché avrò a che fare con una pietra miliare e il suo rilancio è una cosa grossa. Ma più parlavamo e più capivo di non poter dire di no. Questa è una cosa che dovevo assolutamente fare.

Pinna – Il mio ricordo di quell’epoca è legato ai disegni di Chris Bachalo, perché ancora non parlavo bene inglese ai tempi. Inoltre vivevo in un paese dove non c’erano ancora fumetterie e non arrivava internet. Tuttavia mi ricordo alcuni albi che mi erano capitati in mano e la bellezza delle matite. Inoltre, ho sempre amato le storie che coinvolgono dei supereroi adolescenti.

Strain – Ritrovarmi sceneggiatrice dopo tanti anni come colorista è pazzesco. Pensavo che la mia carriera sarebbe stata quella, e ho iniziato a colorare per la Marvel a 22 anni. Oggi mi trovo a scrivere i testi ed è faticosissimo. Ho iniziato nel 2010, ma farlo part time non aveva senso. Mi sono ritirata, sono tornata a studiare, ho iniziato a sceneggiare per la TV e ho aspettato la mia chance con la Marvel. E tornare qui è stato grandioso, del tutto diverso, ma anche dannatamente familiare.

Tradizionalmente, lo Xavier Institute è il luogo per eccellenza per i giovani mutanti rifiutati dalla società. Una volta qui, ti insegnano a gestire i tuoi poteri e, a volte, a diventare un X-Men, dopo il diploma. Ma siamo seri: non tutti i giovani mutanti sono destinati a farne parte, e portare dei ragazzini in battaglia è da irresponsabili. Ricordate Cypher? il suo potere era parlare un sacco di lingue. Per forza è morto!

Ecco perché la scuola si è rinnovata e divide in tre settori i suoi studenti: la nuova generazione di X-Men, la nuova generazione di ambasciatori della razza mutante e la nuova generazione di… altri ragazzi. Degli adorabili perdenti, diciamo, con poteri benigni che non sarebbero utili in battaglia. In questo novero troviamo Benjamin Deeds, Bling, Eye Boy, Nature Girl e un nuovo personaggio di nome Hindsight. Sono ragazzi per cui non sembra esserci un ruolo, persino nella scuola che li accoglie. Con loro c’è anche Quentin Quire.

Jubilee sarà il leader del gruppo, di fatto la loro insegnante e il perfetto personaggio motivazionale, come è sempre stato nella mia testa. Non mi viene in mente una ragazza in grado di darti la carica più di lei, di spingerti a non mollare mai. Sarà in qualche modo la mamma di tutti questi ragazzi ed è stato il primo personaggio che ho scelto per questa serie.

Tra gli originali componenti di Generation X, aspettatevi anche il ritorno di Jonothon Starsmore e Chamber. Lo adoro da sempre, con la sua faccia a fornace. Ho la sensazione che anche altri del gruppo di un tempo faranno la loro apparizione, ma non ho ancora dettagli da rivelare. Husk, secondo me, potrebbe mostrarsi. Il che non significa per forza una reunion della coppia Husk/Chamber.

 

Un tema importante sarà capire quali saranno gli avversari di un gruppo che, per definizione, non è equipaggiato per il combattimento e dovrebbe fuggire o nascondersi ogni volta che c’è pericolo. Ecco perché le battaglie che vedremo saranno atte a costruire personaggi e definirli, con minacce che costringeranno la Generation X a dimostrare di avere quel che serve per cavarsela.

Prepariamoci, insomma a un fumetto mutante non proprio allineato. molto altro ci sarà da scoprire nei prossimi mesi su questa nuova Generation X.

 

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Fonte: Marvel