Mentre gli altri protagonisti delle testate mutanti di ResurrXion si conquistano un posto da eroi a fianco degli Avengers e dei Champions, o lottano contro minacce di portata globale, c’è un gruppo che fa fatica a conciliare il rendimento scolastico con il controllo dei propri poteri: gli adolescenti di Generation X, definiti dalla scrittrice Christina Strain – che sta per inaugurare la serie assieme al disegnatore Amilcar Pinna – un gruppo di “adorabili perdenti”.

Alla vigilia dell’esordio delle loro avventure, la Strain spiega la necessità e i pregi di differenziare il più possibile i giovani alunni di Jubilee dal resto degli X-gruppi.

 

Generation X #1, copertina di Terry DodsonAlla guida degli alunni abbiamo Jubilee, che al momento si trova in una strana situazione. Se contiamo Shogo e i suoi studenti, improvvisamente si ritrova con otto persone a cui badare.

È già stata un leader in passato,ma ha sempre comandato un gruppo di suoi pari, non di protetti. Quindi ora si ritrova in una posizione delicata, cerca ci mantenere l’equilibrio tra il ruolo di un’adulta responsabile e quello di ascoltatrice comprensiva di cui i suoi studenti possano fidarsi.

Dal momento che Jubilee è pur sempre Jubilee, cerca di mantenere un punto di vista positivo di fronte a ogni problema, ma questa volta sarà dura.

Chamber sarà presente come istruttore e amico di Jubilee, e Kitty Pryde sarà presente come preside. Inoltre, la scuola al momento è molto ben popolata, quindi incontreremo una marea di studenti, inclusi alcuni alunni più giovani, come Broo, Pixie, Glob Herman e Graymalkin. Aspettatevi molti cammeo!

Generation X #1, variant cover di RahzzahQuesta è una X-serie, quindi ovviamente l’azione non mancherà. Semplicemente, i nostri ragazzi non saranno molto “bravi” a entrare in azione. O almeno non subito. Magari col tempo miglioreranno? Staremo a vedere… o meglio, starete a vedere. Io so già come andranno le cose. Il loro primo scontro sarà contro un gruppo di Purificatori.

Volevamo usare dei nemici basilari, gente che buona parte degli altri ragazzi sarebbe in grado di sconfiggere, per mostrare quanto sono impreparati (e perché sono così impreparati) i nostri studenti.

Ho letto la serie originale di Generation X negli anni 90 e la cosa che mi piaceva di più era l’intensità di quelle emozioni angosciate da adolescenti che mi trasmetteva. Riusciva a catturare in modo straordinario la forza dell’insicurezza degli adolescenti, e la sensazione di solitudine che quell’insicurezza può trasmettere.

Quindi mi sono posta come obiettivo di riportare in scena parte di quelle sensazioni, sviluppando archi narrativi incentrati sulle insicurezze dei personaggi, e su cosa accade quando quelle insicurezze rischiano di sopraffarli.

 

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Fonte: Newsarama