Menace Diabolique, anteprima 01

A pochi giorni dall’annuncio della scomparsa di Ron Smith, un altro lutto colpisce il mondo della Nona Arte e nello specifico delle bande dessinée. A soli sessantacinque anni, si è spento ieri, mercoledì 16 gennaio, Denis Sire, storica colonna di Métal Hurlant, rivista che a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 ha rivoluzionato su scala mondiale il modo di concepire il Fumetto, non solo da un punto di vista espressivo ma anche critico, conferendogli una dimensione più matura e adulta.

Nato il 4 settembre del 1953 a Saint-Nazaire (Paesi della Loira), Sire ha sempre coniugato il suo amore per le motociclette con quello per i balloon. Il suo esordio come fumettista professionista risale nel 1979, con la serie fantascientifica Menace Diabolique, influenzata dal Flash Gordon di Alex Raymond.

Il tratto di Sire è un connubio di sensualità e nostalgia, uno stile elegantemente rétro ispirato all’America degli indimenticabili anni ’50 e alle vamp hollywoodiane dell’epoca. La straripante energia del tratto di Sire esplose in titoli come Bois Willys – Le avventure di Bettie e Ziblyne (1981) e Lisa Bay (1985), entrambi pubblicati da Les Humanoïdes Associés e incentrati sulle prosperose protagoniste Bettie e Ziblyne, coinvolte in avventure appartenenti ai generi più svariati.

Con la chiusura di Métal Hurlant, nel 1986, l’autore francese iniziò a collaborare con il periodico L’Écho des Savanes dell’editore Albin Michel. Con l’appoggio e l’aiuto di Jean-Pierre Dionnet, Sire continuò a produrre nuove storie delle sue eroine, tra cui l’opera Ziblyne et Bettie (1992); nel 1997 uscì la graphic novel erotico-fantastica L’île des Amazones, su sceneggiatura proprio di Dionnet.

Il fascino di Sire per i motori lo portò in seguito a realizzare illustrazioni e racconti dedicati alle automobili da corsa. Del 2003 è Courses de légende e del 2006 la raccolta 24 heures vues par, contenente ventiquattro scene epocali della leggendaria 24 ore di Le Mans. La sua ultima creazione a fumetti, Baron d’Holbach, risale al 2012, per la casa editrice Zanpano.

 

Baron d'Holbach 1, copertina di Denis Sire

 

 

Fonti: Le Figaro | BDGest