watchmen cover

Tutti sanno che David Bowie è stato un artista di multiforme ingegno e uno dei personaggi fondamentali della cultura e della controcultura della seconda metà del Novecento, oltre che uno dei musicisti di maggior successo di sempre. Sarebbe stato bene in un fumetto, per la bizzarria provocatoria dei suoi costumi e per la fantasia dei suoi look. E infatti, a quanto pare, avrebbe voluto interpretare un personaggio iconico dei comics, di una delle più straordinarie opere di sempre: Watchmen.

Una trasmissione realizzata dal canale televisivo BBC 6, intitolata Paperback Writers: Graphic Content, intervista grandi autori britannici di Fumetto. Neil Gaiman ha aperto le danze con una puntata di un’ora, Alan Moore ha seguito con un paio d’ore di intervista concessa al giornalista Richard Norris. Si è discusso di musica, delle canzoni o dei brani più significativi nella vita degli autori, in un interessante cortocircuito artistico.

Al di là dei gusti musicali del Bardo di Northampton, la rivelazione scaturita dall’intervista è la seguente: mentre il regista Terry Gilliam (L’uomo che uccise Don Chisciotte) stava pianificando una versione cinematografica di Watchmen, riverò a Moore di aver ricevuto una telefonata di David Bowie, che si era detto molto interessato al ruolo di Rorschach.

Come ben sappiamo, le cose andarono poi diversamente: Gilliam dichiarò presto il progetto “impossibile da girare”, se l’obiettivo era un film di qualità, e Watchmen sarebbe finito nelle mani di Zack Snyder, con il personaggio di Rorschach assegnato a Jackie Earle Haley.

L’androgino e algido Bowie nei panni di uno dei personaggi più controversi, brutali e affascinanti della Storia del Fumetto? Sarebbe stato decisamente interessante. Il contrasto tra l’immagine sospesa e inafferrabile del cantante, spesso attore al cinema, avrebbe certamente reso interessante la vicenda traumatica di Rorschach e il suo stile di vita ossessionato dalla lotta al crimine.

Certo, è impossibile sapere in quale contesto narrativo e visivo si sarebbe inserito, dato che Terry Gilliam non è regista timido, quando si tratta di rendere molto personale il materiale di partenza dei suoi film tratti da opere preesistenti. L’occasione sarebbe stata certamente ghiotta, ad ogni modo.

 

Rorschach

 

 

Fonte: Bleeding Cool