Dopo le prime dichiarazioni del diretto interessato (che trovate QUI e QUI) e il conseguente licenziamento in tronco da parte della Casa delle Idee, Syaf è tornato sulla vicenda, rilasciando un’intervista al giornale indonesiano Jawa Pos (tradotta poi da Coconuts).
Da quelle colonne, l’artista ha affermato di aver provato a spiegare le sue ragioni alla casa editrice, aggiungendo però:
La Marvel è di proprietà della Disney. Quando gli ebrei si sentono offesi, non hanno pietà.
Syaf ha poi cercato di giustificare la sua condotta ribadendo che i simboli da lui inseriti in X-Men: Gold #1 non erano antisemiti o anticristiani per il semplice fatto che questi non sarebbero mai stati compresi da lettori non indonesiani; di certo una spiegazione semplicistica, ingenua e fallace, che paradossalmente non fa altro che “aggravare” la posizione di Syaf.
L’artista ha inoltre postato una foto (poi cancellata) dal suo account Facebook (al momento non disponibile) che testimonia di un suo incontro con Rizieq Shibab, il leader del movimento estremista indonesiano Islamic Defenders Front FP, noto per incitamento all’odio e per essersi macchiato di diversi casi di violenza connessa alla religione.
In merito, Syaf ha affermato di aver ricevuto un invito da Shibab a seguito del suddetto scandalo, e di averlo accettato.
Sulla vicenda è intervenuta anche Gail Simone, nota sceneggiatrice che in passato ha collaborato con Syaf al rilancio di Batgirl per I Nuovi 52.
In un lungo post di Facebook, la scrittrice ha dichiarato di essere rimasta positivamente sorpresa dalla facilità con cui Syaf sia stato in grado di disegnare due giovani, piacenti ed emancipate eroine occidentali, specie perché l’artista è originario di un contesto sociale e religioso decisamente diverso.
La Simone ha poi elogiato l’educazione e la precisione dell’artista, che non ha mai manifestato perplessità sul fatto di disegnare storie con un contenuto a volte vagamente esplicito in termini di sessualità e violenza, così come non ha mai chiesto di apportare modifiche alle sceneggiature, a differenza di un artista cristiano con il quale ha collaborato a una storia di Wonder Woman che richiese dei cambiamenti in merito a una sequenza che poteva rievocare la crocifissione.
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Fonte: Bleeding Cool | Bleeding Cool
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