Un medium incompreso, frainteso, bistrattato e vilipeso. Rime baciate e non a parte, il fumetto è da sempre sotto la lente di ingrandimento di moralisti e censori di ogni fatta e specie, sin dagli anni bui in cui il celeberrimo libro Seduction of the Innocent del professor Wertham demonizzò l’effetto dei comics sulle giovani menti dell’America del 1954. Dopo quasi trent’anni di Comics Code, codice linee guida ministeriali, a limitarne la creatività e altri trenta di attenzioni e morbosi sospetti, anatemi da parte di associazioni di genitori e di pubblica morale, proibizioni nelle scuole o nelle biblioteche dei singoli Stati dell’Unione, il fumetto si rende protagonista di una lodevole iniziativa.

Dal 1982 l’American Library Association organizza la Banned Books Weeks, un evento della durata di una settimana in cui una serie di iniziative promuovono libri colpiti a vario titolo da censura o esclusione, incoraggiando i lettori alla libertà d’opinione e a farsi personalmente un’idea su questo genere di testi che le istituzioni vorrebbero oscurare e sui temi che provocano questo atteggiamento. Contenuti a sfondo sessuale, linguaggio considerato scurrile, scene di violenza sono le motivazioni più frequenti per cui graphic novel e fumetti di ogni genere vengono spostati, negli scaffali delle biblioteche, da quelli accessibili a tutti alle sezioni per adulti, oppure addirittura fatti scomparire, con grande danno per la circolazione delle idee.

Il caso più recente è di qualche giorno fae coinvolge un’opera che gran parte della cultura internazionale considera più che meritoria. Persepolis, di Marjane Satrapi, che ci auguriamo che tutti conosciate e che racconta l’adolescenza e giovinezza di una ragazza iraniana durante la rivoluzione islamica e la presa di potere della teocrazia che ancor oggi governa la Persia, dalla settimana scorsa è proibito in Iran e in una scuola media di Chicago. Cliccando qui, potete leggere il resoconto del dibattito che ha portato a questa decisione, sulla base del turpiloquio presente nel fumetto, di vietare ai tredicenni la lettura di una delle opere (non solo fumettistiche) che meglio restituisce un quadro sociale di uno dei paesi più importanti del Medio Oriente e del mondo islamico.

Per sostenere l’iniziativa Banned Books Week, vi raccomandiamo di visitare questo link e di partecipare , come potete, alle iniziative in corso, tra cui quelle del Comic Book Legal Defense Fund di cui vi abbiamo parlato qualche giorno fa.Banned Books Week 2014

 

Fonte: Comic Book Resources