È uscito giovedì 8 aprile in fumetteria e in libreria Chi conosci davvero, la graphic novel scritta dalla band dei Perturbazione e disegnata da Davide Aurilia (Gli anni che restano), uscita sotto l’egida di BAO Publishing. Viste le attuali restrizioni dettate dall’emergenza Coronavirus, non è stato possibile incontrare di persona l’autore, ma la casa editrice meneghina ha organizzato una conferenza online durante la quale abbiamo avuto modo di scambiare qualche battuta con Tommaso Cerasuolo e Rossano Lo Mele, rispettivamente voce e batteria del gruppo musicale, e Aurilia.

 

 

Chi conosci davvero, copertina di Davide AuriliaOvviamente, si parte con le curiosità legate alla genesi di questo progetto. Cerasuolo ci svela che la collaborazione con BAO è nata quasi per caso, dopo una mail che Caterina Manetti ha inviato alla band e finita nello spam; ritrovata per caso tempo dopo, ha offerto la possibilità alla band e all’editore di iniziare una collaborazione che ha portata alla nascita di questo volume. Lo spunto narrativo, invece, viene proprio da una cena con i vecchi amici del liceo, persone con le quali i rapporti si sono interrotti tempo addietro. Affrontata con scetticismo, in realtà l’avvenimento è stato una grande sorpresa e ha permesso la creazione di una storia incentrata sulle maschere che si indossano, sui cambiamenti e – soprattutto – sulla provincia, su un’idea (forse superata oggi) della staticità di quest’ultima.

Il nome di Davide Aurilia è stato proposto sia dal gruppo, sia dall’editore, concordi nello scegliere il segno del fumettista meneghino che con BAO ha già pubblicato Gli anni che restano, su testi di Brian Freschi. Rispetto alla sua precedente prova, Aurilia era consapevole di non poter utilizzare lo stesso stile e per l’occasione ha sperimentato una nuova strada, che ha trovato subito il favore dei Perturbazione.

Interrogato sulle problematiche legate al cambio di medium, Cerasuolo ha confessato di aver trovato affinità con l’essenzialità dei testi dei fumetti, visto il poco spazio offerto dai balloon. A differenza di una canzone, che generalmente tende a evocare un’atmosfere, il fumetto gli ha permesso di sviluppare dei dialoghi, cosa che ha generato grande libertà espressiva.

A chi ha fatto notare un cambio di registro nella seconda parte del volume, in cui l’amore lascia il posto a esperienza più mature, Lo Mele evidenzia come il tutto nasca dalla volontà di raccontare i sentimenti con gli occhi e i modi di chi li vive realmente. L’ardore adolescenziale, quindi, lascia il posto a riflessioni e comportamenti più maturi, in linea con l’età dei personaggi.

Chi conosci davvero non è un libro autobiografico, non ci sono riferimenti espliciti ai membri del gruppo, bensì la voglia di riassumere all’interno del racconto una serie di esperienze dirette e indiritte, che possano trasmettere le suggestioni legate a queste dinamiche e alla vita di una band.

 

Queste le nostre domande:

 

Vista la tua formazione e la tua passione per il mondo del fumetto, hai utilizzato qualche autore od opera in particolare come fonte d’ispirazione?

Cerasuolo – Io ho una formazione come animatore piuttosto che come fumettista, sebbene sia un grandissimo appassionato di comics. Ho lavorato a diversi videoclip, ho collaborato con l’editoria scolastica, quindi conoscevo un po’ il racconto per immagini. Ho preferito non darmi un modello preciso durante la realizzazione di Chi conosci davvero, però posso dirti che sono cresciuto con Hugo Pratt e il suo Corto Maltese, e ben presto sono passato alla lettura di Asterix, davvero divorati. In edicola, ho avuto modo di trovare e apprezzare il Ken Parker di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, un fumetto che ho amato tantissimo e credo che ci sia qualcosa nell’uso dell’acquerello di Davide che mi ricorda quelle suggestioni.

Restando nel campo dei racconti ambientati in periferia, negli mi sono piaciute tanto le storie dei fratelli Jaime e Mario Hernandez, il loro Love and Rockets. Inoltre, mi piace il minimalismo di Chester Brown che non rientra certo tra le influenze della nostra prova. Come puoi vedere, sono abbastanza onnivoro e quando posso leggo tutto.

In che modo si è sviluppata la collaborazione con Davide?

Cerasuolo – Abbiamo lasciato Davide molto libero, fornendogli solo la sceneggiatura con le battute e una descrizione di ciò che avremmo voluto vedere nella tavola. Era davvero bello pensare di dire a un disegnatore ‘vai, ritieniti libero’.

Aurilia – Mi è servito tantissimo il lavoro che ho fatto con Tommaso e gli altri ragazzi dl gruppo. Quello che mi è stato consegnato era una scaletta dettagliata con le varie scene ed eventuali dialoghi già decisi. Ciò che non era indicato era dove posizionare quei dialoghi e questo mi ha permesso di crescere dal profilo artistico, facendomi comprendere meglio le dinamiche del ritmo, il raccontare attraverso le sole immagini ciò che succede.

In precedenza, avevo lavorato su una sceneggiatura molto dettaglia, in quest’occasione, sono stato molto più libero e mi è piaciuto sentirmi privo di vincoli mentre realizzavo lo storyboard. Quando ci siamo incontrati in redazione, poi, abbiamo fatto una revisione del tutto e sistemato pochissime cose.

C’è un collegamento con il vostro brano pubblicato nell’ottobre del 2020 che porta lo stesso nome della graphic novel? C’è qualcuno dei personaggi dell’opera che potrebbe essere la voce narrante della canzone?

Cerasuolo – La canzone è nata prima del fumetto, è uno dei primissimi brani scritti per il disco (Dis)amore del 2020. Posso dirti che la graphic novel può essere considerata come l’esploso della canzone, ampliandola e mostrandoci tutte le componenti emotive dello stesso.

 

La chiacchierata è proseguita analizzando la provincia, e tutte le immagini e le riflessioni che da sempre accompagnano i racconti incentrati su questa tematica così complessa e articolata. In chiusura, Cerasuolo e Lo Mele ci hanno spiegato come si è sviluppato il rapporto tra i vari componenti della band per la stesura della sceneggiatura di Chi conosci davvero.

 

Chi conosci davvero, anteprima 01

 

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