A pochissimo dalle ultime dichiarazioni in merito, che vi abbiamo prontamente riportato, Tim Sale e Jeph Loeb tornano a parlare di Batman: The Long Halloween Special #1, con cui tornano a visitare i fatti e le atmosfere già affrontate con Il lungo Halloween e poi approfondite con Vittoria Oscura.

 

 

Ecco quel che Loeb ha dichiarato in aggiunta a quel che già sappiamo.

 

Batman: The Long Halloween Special #1, variant cover di Tim Sale

Loeb – Quando ho iniziato a scrivere la storia, avevo l’idea di cominciarla con una fuga di prigione. Non sarebbe stato del tutto chiaro chi fosse il fuggitivo. Cosa molto importante. Continuavo a dire a Tim che il volto doveva restare occultato. Di solito lascio che sia lui a decidere tutto sui colori. Gli dissi solo che volevo le prime tre pagine blu, che avrebbero dovuto avere un tono diverso dal resto della storia. Quando aprite l’albo, avete la sensazione di leggere un prologo senza bisogno che ve lo dica.

La cosa migliore che questa storia ci ha consegnato è la redenzione dell’amicizia tra me e Tim, che è rimasta per così dire in pausa nel periodo in cui ho smesso di scrivere fumetti. Eravamo in contatto, ma non tutti i giorni come ora. E poi anche con Richard Starkey, il nostro letterista e da sempre parte del team, abbiamo riallacciato i rapporti. Abbiamo rimesso assieme la banda sotto molto punti di vista. C’erano dei segreti che dovevamo ancora svelare, seminati in Il lungo Halloween e Vittoria Oscura e questa era l’opportunità per farlo e poi crearne di nuovi. Se siamo fortunati, la gente vedrà che la storia è finita e si chiederà se ci sia ancora qualcosa da raccontare.

Non ci interessa molto quanto venderà, ma ci interessava riuscire a raccontare la miglior storia possibile che potessimo. Quel che è grandioso è che non parla solo di Batman, ma ci sono un sacco di altri personaggi che mi hanno fatto letteralmente innamorare, che nessuno racconterebbe mai. Chi si occuperebbe di Calendar Man? A cosa servirebbe? Con tutto il rispetto per chiunque lo abbia usato in passato. Mi affascina e questo albo ci ha dato l’opportunità di rispondere a una domanda: chi diavolo decide di commettere crimini a seconda dei giorni del calendario?

Batman: The Long Halloween Special #1, anteprima 01

Ma ci sono un sacco di domande possibili. Perché l’Enigmista scrive enigmi? Perché Catwoman ha gatti ovunque? Forse c’è qualcosa sotto, no? E per me è stato divertentissimo farmi queste domande e scrivere questa storia, perché raccontare il personaggio di Batman significa fare altrettanto con Gilda, con Barbara Gordon, con tutta la gente che gli sta attorno. Significa parlare del rapporto tra Dick e Bruce, che a memoria mia non ha ricevuto poi molto tempo. Era Robin, poi è andato al college e poi è diventato Nightwing. Ma cos’è successo nel mezzo? Com’è cresciuto? Tutto materiale per belle storie che vanno al di là di ciò che la gente crede che siano i fumetti, al di là dell’azione e dei cazzotti.

Mi interessa di più la scena in cui Harvey e Gilda sono a cena e improvvisamente suona il campanello e Due Facce si chiede chi altri sappia che sono in quel luogo, quando era certo di essersi ripreso l’appartamento. Questo genere di momenti sono quelli che Tim disegna meravigliosamente, cosa che non molti sanno fare. Altri artisti si limiterebbero a grandi primi piani, mentre Tim riesce a mostrarci l’intera cucina, quel che c’è sul tavolo, cosa stanno mangiando. Crea un’atmosfera. Godetevi il suo lavoro.

Questa è la prima volta in cui, per una storia di Batman, ho modo di vedere i colori in un file JPEG prima dell’uscita del fumetto. Con Vittoria Oscura e Il lungo Halloween non sapevamo niente dei colori finché non abbiamo avuto gli albi in mano. Questa volta abbiamo sommerso Brenna Wright, il nostro colorista, di note e indicazioni sui colori. Lui non aveva mai lavorato su una storia così importante e mai con questo livello di dettaglio. Il suo lavoro è stato grandioso e noi gli abbiamo dato una mano. la storia ha un aspetto molto diverso dal passato, ma del resto anche i due capitoli precedenti avevano colori molto differenti tra oro.

Siccome è una storia di quarantotto pagine, volevo fortemente darle un approccio più cinematografico del solito, quindi era importante cambiare palette di colori. Quando Harvey è sulla scena, c’è molto viola. Quando siamo con Jim Gordon, c’è molto marrone. Quando leggerete la storia, riconoscerete le sue fasi a colpo d’occhio, magari inconsciamente, ma saprete sempre quando inizia una nuova scena, senza che sia il testo a doverlo segnalare. Il che aiuta la narrazione ad essere scorrevole.

 

 

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Fonte: AITP