Tom King spiega alla stampa uno dei momenti più emozionanti, ma anche tristi e discussi, della sua lunga run sul personaggio di Batman.

 

 

Lo sceneggiatore rivela i retroscena creativi di una delle sue scelte più sofferte in assoluto. Volete sapere cosa c’è dietro la morte di Alfred, storico maggiordomo, mentore, padre putativo e alleato di Bruce Wayne? Scopritelo dalle parole dello stesso King:

 

Batman #85, copertina di Tony S. Daniel

King – Non è che volessi la morte di Alfred, amo il personaggio. Per me era però il momento di mostrare, al termine di una lunga saga, la maturità di Bruce. Il momento che lo definisce è sempre stata la morte dei suoi genitori e la sua reazione a quell’evento, il modo in cui questo lo ha condotto a essere Batman e a vestirsi di cuoio per prendere a calci e pugni la gente tutti i giorni. Una follia, ma che ha salvato il mondo.

Poi, ecco la morte del suo vero genitore, Alfred, e la sua reazione questa volta è molto diversa. Questo è il concetto che mi affascinava, mostrare che il vero padre che ha avuto è lui.

Quando era un ragazzino, è rimasto bloccato nella condizione di… ragazzino. Poi, ecco Alfred che lo ha trasformato da bambino nell’uomo che, quando il padre adottivo è morto, è riuscito a cavarsela. E mi rattrista dirlo, ma tutto noi dobbiamo fare i conti con questo genere di eventi.

Sono abbastanza vecchio da aver perso diversi miei cari e da sapere che la cosa peggiore che possa capitare è che si continui a soffrire per sempre non superandolo mai. Ma c’è anche una forma di gioia in quel dolore, perché dà luogo a una connessione continua con la persona mancata. E da questo deriva una certa maturità.

 

 

Fonte: Entertainment Weekly