Il mese scorso BOOM! Studios ha annunciato che Kyle Higgins (Batman EternalNightwing) sarebbe stato lo scrittore della storia contenuta su Power Rangers #0, albo in uscita a gennaio che introdurrà il rilancio della celebre squadra di combattenti nata negli anni ’90. L’autore non si limiterà a quella storia: è infatti al timone della serie regolare, pronto a dare nuova linfa ai Power Rangers in compagnia di Hendry Prasetyo, Mairghread Scott, Steve OrlandoDaniel Bayliss.

Higgins ha risposto alle domande di CBR dando le prime informazioni che fanno intuire la direzione intrapresa per questo nuovo progetto.

 

Secondo te, qual è l’elemento chiave che porta le persone a continuare a interessarsi ai Power Rangers (a parte il fatto che i robot giganti siano fighi)?

Be’, i robot giganti sono abbastanza fighi, ma per me il l’anima dei Power Rangers è il concetto di combinare l’ordinario per dare vita allo straordinario, grandi poteri e grandi responsabilità, lo spirito di gruppo. Da bambini vogliamo tutti sentirci speciali, soprattutto quando non troviamo il nostro posto nel mondo. Ho passato così la maggior parte della mia infanzia e da questo nasce il mio amore per i supereroi: sono contemporaneamente un desiderio che si realizza e una rete di salvataggio.

Il fumetto comincia subito dopo che Tommy si è liberato dal controllo mentale di Rita Repulsa. Come mai hai deciso di iniziare la serie da questo punto?

Il mio processo di scrittura comincia con un sacco di domande: che cosa mi interessa raccontare? Di cosa parla questa storia? In questo modo cerco di capire quali sono le premesse che mi daranno la possibilità di sviluppare le idee e le tematiche più interessanti. I Power Rangers sono sempre stati incentrati sull’accoglienza e sul gioco di squadra – cioè, nove volte su dieci l’unico modo per sconfiggere un mostro e di unire gli Zord tra loro.

I più maliziosi possono dire che i produttori del telefilm lavoravano con le possibilità di quegli anni, ed è molto più facile filmare un Megazord antropomorfo piuttosto che gli Zord separati con fattezze animali. Ma mi piace pensare a queste come scelte narrative legate al tema dell’accoglienza e del gioco di squadra.

Tenendo a mente questo, e con la volontà di non lanciare la serie raccontando di nuovo le origini dei singoli personaggi, l’arrivo di Tommy nella squadra era il periodo da cui volevo cominciare. La serie televisiva è passata dalla saga del Green Ranger all’inclusione di Tommy nel gruppo come un Ranger alla pari, ma la nostra storia non renderà la vita così facile né a lui né ai suoi nuovi compagni.

Come sa chiunque sia mai stato il nuovo arrivato all’interno di un gruppo, spesso è davvero difficile entrare in una realtà già consolidata. Serve tempo per conoscere le persone, iniziare a fidarsi degli altri e ottenere la loro fiducia. A volta si fa troppo, si sbaglia, si trattano le persone in modo errato.

Immaginate queste dinamiche da scuola superiore, l’obiettivo di salvare il mondo e il fatto che mentre Tommy abbia cercato per settimane di uccidere i Power Rangers mentre era sotto controllo mentale; è facile capire che servirà del tempo per integrarsi nel gruppo.

White RangerLe storie successive proseguiranno in quel periodo o ci saranno balzi temporali?

Faremo entrambe le cose, ma non esattamente nel modo che potreste immaginare.

La mitologia dei Power Rangers ha un cast ricco di cattivi tra cui pescare. Quali sono quelli che sei più impaziente di utilizzare o reinventare?

Scorpina è sempre stata una delle mie favorite e trovo che non sia mai stata sfruttata abbastanza. Avrà un ruolo più importante in questa serie assieme a un nuovo cattivo che introdurrò e, ovviamente, a Rita; con lei faremo qualcosa di diverso, ho passato un bel po’ di tempo a costruire qualcosa di interessante e ne avrete un assaggio nel numero #0.

Power Rangers è un franchise unico che prosegue da decenni, ma con un nuovo cast di personaggi per ogni generazione di fan. Sfrutterai qualcuno dai team successivi?

Non lo so… chissà? Ci sono altre saghe che mi interessano, ma per ora ci stiamo concentrando sulla serie classica. Se questa non avrà successo, non potranno esserci storie legate ai periodi successivi.

Il telefilm dei Power Ranger ha un’atmosfera particolare. Vuoi ricreare quello spirito nel modo più preciso possibile o affronterai la serie con un approccio più moderno?

Sì, sto scrivendo il fumetto con un approccio più moderno. Paragono questa operazione a quello che Mark Waid e Fiona Staples hanno fatto in modo brillante con Archie. Vedrete i personaggi che conosciamo e amiamo, ma in un contesto contemporaneo e in un formato che favorisce le storie serializzate a lungo termine.

Cosa rende così meraviglioso lo stile di Hendry su questo fumetto?

Questa è una serie incentrata molto sui personaggi, per cui era fondamentale trovare un artista in grado di fare davvero recitare i protagonisti sulla pagina. Ma inoltre abbiamo robot giganti, mostri, battaglie su ampia scala. È una fune molto sottile su cui stare in equilibrio. Non vedo l’ora che le persone vedano il suo lavoro.

Come fan, c’è stato un momento o una scena particolare che ti ha entusiasmato particolarmente quando l’hai vista disegnata?

È buffo, in ogni fumetto che ho realizzato, c’è sempre un momento nelle fasi iniziali in cui il disegnatore mi manda i suoi bozzetti, i suoi studi preparatori e improvvisamente l’opera non è più un concetto ma diventa qualcosa di reale.

Non è stato diverso questa volta: il primo character design che Hendry mi ha spedito era così meraviglioso e aveva compreso a fondo i toni dei Power Rangers che ho capito subito sarebbe andato tutto bene. Il pensiero di vedere i disegni di Hendry mi emoziona mentre scrivo.

 

 

Fonte: Comic Book Resources