Brian M. Bendis aggiunge nuove dichiarazioni a quelle che vi abbiamo recentemente riportato riguardo Event Leviathan, la miniserie che ha preparato passo passo su Action Comics e che rientra nel progetto DC Comics chiamato Year of the Villain.

Ecco quel che ha avuto da dichiarare lo sceneggiatore di Cleveland in merito, raggiunto dalla redazione di Newsarama:

 

Event Leviathan #1, copertina di Alex Maleev

Sapevo sin dall’inizio che la storia avrebbe ruotato attorno al talento di Alex Maleev e alle sue ombre. Ora ci troviamo con una trama che ricorda un po’ Agatha Christie e Death Trap, ma con gli eroi della DC, in cui tutti sono riuniti in una stanza e si cerca il colpevole del delitto. Si tratta di un thriller e, siccome dico spesso che la maggior parte delle miniserie ha invece la struttura di un disaster movie, più o meno… questa volta abbiamo pensato di frequentare un po’ le atmosfere alla Batman, di essere un po’ dei detective, che si palesano sul posto dopo che le cose sono già capitate e cercano di capire come.

Al termine di ogni numero della miniserie ci sarà una rivelazione o due. I detective risolveranno il caso, il quale dovrebbe portare alla loro attenzione altre pressanti questioni. Prima della fine, avrete scoperto chi sia Leviathan, cosa abbia fatto e perché.

Non so pensare a un personaggio più importante di Lois, in questa storia. È la donna più pericolosa del mondo, non in quanto moglie di Superman, ma perché cresciuta dov’è cresciuta, con il padre che ha avuto, e perché ora ha accesso alla stanza dei bottoni di uno dei network più importanti al mondo. Ha il potere e l’indipendenza di un editore, come accade ad alcuni reporter del New York Times. Ecco, una donna molto pericolosa, con cui non vorreste affatto litigare.

La struttura dell’Universo DC, per quanto riguardo le organizzazioni spionistiche e segrete, sarà molto diversa al termine di questa storia. Leviathan sarà sorta e i suoi piani saranno compiuti, quindi molte pedine si saranno spostate e diversi eroi avranno, in qualche modo, dei nuovi scopi, delle nuove motivazioni, alla luce del nemico che si sarà rivelato loro.

 

Interrogato sulla differenza tra un evento DC Comics e uno Marvel, Bendis ha chiesto di poter rispondere tra sei mesi, dato che non ritiene possibile giudicare a giochi ancora aperti. Inoltre, ha parlato degli sviluppi riguardanti Jon Kent e Chaz, l’identità sotto copertura di Clark Kent.

 

Event Leviathan #1, variant cover di Kenneth Rocafort

C’è una storia in corso, e credo che aggiungerà molti elementi a quelli che già amate riguardo a Jon. Siamo ancora lontani dalle rivelazioni più importanti, anche se ci stiamo avvicinando. Prima della fine della Unity Saga, i piani di Jon saranno rivelati. Chaz credo sia il mio miglior contributo alla DC, finora. Non mi convincerete mai del contrario. La cosa divertente è che Superman è già stato altre volte sotto copertura, quindi credo sia un’idea perfettamente coerente con il personaggio.

Credo ci sia qualcosa di intimamente personale nel fatto che la Marvel ambienti le storie nel mondo reale, mentre la DC in città di finzione. Ci consente di raccontare più elementi realistici nelle storie di fiction. Greg Rucka, ad esempio, ha portato elementi di vero giornalismo in Lois Lane che appariranno molto meno una strizzata d’occhio al lettore, proprio perché inseriti in un contesto di fantasia.

Credo che qui alla DC ci sia un po’ più di impegno nel definire quale sia la vera identità dei personaggi. Con Superman, ad esempio, restare fedele alle idee di base e ai suoi valori, al concetto fondamentale della serie è il novanta percento del lavoro. Ed è quel che una serie dovrebbe sempre essere. Non c’è ansia di reboot o rinnovo. Solo la voglia di raccontare una storia con il personaggio, oggi e ora. Non ho mai avuto problemi con il modo in cui le cose vengono gestite alla Marvel, ma mi piace di più come vengono gestite qui. Credo che ci siano delle cose che, se alla Casa delle Idee sapessero che vengono fatte in DC, verrebbero adottate all’istante.

 

 

 

Fonte: Newsarama