Nel saggio WildStorm – An Oral History of WildStorm Studios, di Joseph Hedges, sono stati rivelati alcuni interessanti retroscena sulla genesi di Promethea, opera di Alan MooreJ.H. Williams (di cui RW-Lion ha da poco pubblicato il primo volume della nuova edizione).

Secondo le intenzioni di Scott Dunbier – l’allora editor dell’etichetta America’s Best Comics – il primo nella lista dei potenziali candidati disegnatori era Bruce Timm (co-creatore della serie animata di Batman), seguito dal britannico Alan Davis.

Al riguardo sono state riportate alcune dichiarazioni di Dunbier:

 

Promethea, copertina di J.H. WilliamsPer Promethea avevo già una vaga idea di chi avrebbe potuto disegnarlo, ed era Bruce Timm. Pensavo che sarebbe stato capace di fare un lavoro fantastico e totalmente innovativo. Lui ci pensò seriamente, ma dopo un po’ capì di non potercela fare a causa dei suoi impegni con la Warner Bros. Animation.

La mia seconda scelta era Alan Davis, che con Alan Moore aveva già avuto un po’ di trascorsi; dunque, chiamai per primo Alan Moore, dicendogli che avrei voluto sentire Alan Davis, per essere sicuro che non avesse problemi al riguardo. E non ne aveva. Non ero sicuro che per Alan Davis sarebbe stato lo stesso, e quindi chiamai anche lui, che si dimostrò favorevole all’idea, ma che allo stesso tempo aveva degli impegni lavorativi sugli X-Men, alla Marvel, per i quali stava aspettando una sceneggiatura che era clamorosamente in ritardo.

A quel punto mi disse che se non avesse ricevuto quella sceneggiatura entro cinque giorni, avrebbe abbandonato gli X-Men per disegnare Promethea. Passarono quattro giorni e ancora niente sceneggiatura, così lo chiamai al quinto giorno, ma quella stessa mattina lo script arrivò e lui dovette rinunciare il lavoro su Promethea.

Fui parecchio impegnato a trovare un altro artista, e il motivo per cui tra tutti scelsi J.H. Williams fu perché Alex Ross mi suggerì di dare un’occhiata ai suoi lavori, dei quali ero solo vagamente a conoscenza. Dopo essermi informato, pensai: “Questo ragazzo ha del talento, e con uno come Alan Moore credo proprio che Jim Williams potrebbe realizzare qualcosa di incredibile.”

Alex aveva ragione e lui fu la giusta scelta per il fumetto. Dunque lo chiamai, ne parlammo, e decise di fare una prova. Se guardate i primi numeri di Promethea, noterete l’incredibile maturazione artistica raggiunta in seguito attorno ai numeri #10, #11 e #12, dove ingranò davvero la quarta. Questo era ciò che era in grado di fare, ed era il modo in cui interpretava le sceneggiature di Alan sfidandolo continuamente al suo stesso gioco. Promethea è stato un fumetto speciale.

 

 

Fonte: Bleeding Cool