Al C2E2 di Chicago, andato in scena lo scorso weekend, la DC Comics ha presentato un panel dedicato allo storico numero #1000 di Action Comics, con Brian Michael Bendis protagonista assoluto dell’incontro. Assieme al prossimo sceneggiatore di Superman e Action Comics c’erano Tom King, Patrick Gleason, Jill Thompson, Clay Mann e Philip Tan.

L’esordio di Bendis, che non ha nascosto il suo entusiasmo derivante dal suo arrivo alla casa editrice di Burbank, avverrà proprio sulle pagine dell’albo sopracitato con una storia breve illustrata da Jim Lee:

 

Bendis – Ho scritto al meglio delle mie possibilità. Ed è stato molto, molto bello.

 

Sulle pagine dello speciale DC Nation #0, in uscita a maggio oltreoceano, vi sarà inoltre un assaggio di dieci pagine del primo capitolo della miniserie Man of Steel, una sorta di prologo della gestione di Bendis disegnato da un’autentica leggenda del Fumetto come José Luis García-López:

 

Bendis – È la persona più gentile del mondo. È una cosa fantastica quando qualcuno che ami così tanto si rivela essere una brava persona, quando lo incontri. È stato detto e ridetto che ha messo in pausa la sua pensione per disegnare questa storia. E mi ha rivelato che nulla lo rende più felice di uno scrittore che ha una storia da raccontare.

 

La parola è poi passata a King, il quale ha firmato una delle storie di Action Comics #1000 assieme a Mann:

 

King – Vengo tristemente ricordato come colui che ha affermato che Batman è il migliore di tutti e che Superman fa schifo. Rimpiango di averlo detto, e me ne scuso. Non avevo in testa alcuna storia di Superman, perché pensavo fossero già state raccontate tutte. Poi ho iniziato a scrivere di questo personaggio e ho scoperto che non è così: è molto più interessante di quanto credessi.

 

Bendis ha poi chiuso l’incontro parlando della sua idea di Superman, e di quanto il personaggio possa essere d’esempio nella vita di ogni giorno:

 

Bendis – È un personaggio estremamente riconoscibile. Guardo a lui anche nel mio ruolo di padre. Ho quattro figli, e loro hanno bisogno che io sia la versione migliore di me, ogni giorno. Il suo lavoro è proprio questo, e posso guardare a lui come esempio, su più livelli. Nella mia famiglia l’adozione è la normalità: vedo andare in scena una battaglia per la propria identità ogni giorno, e Superman riesce sempre a farcela anche in questo senso.

Amo l’idea che lui venga da molto lontano, ma che comunque abbia insiti in sé tutti i valori morali che sono il cuore pulsante della nostra nazione. Sono presenti dentro di lui a livello inconscio.

 

 

Fonte: CBR