Chris Samnee e sua moglie Laura lanciano Jonna and the Unpossible Monsters, un fumetto Oni Press firmato dall’artista, qui in veste anche di co-sceneggiatore, e scritto a due mani con la sua compagna di vita. Il primo numero di questa serie debutta negli Stati Uniti il prossimo 3 marzo e Games Radar ha rivolto alcune domande ai due autori. Ecco le loro dichiarazioni più interessanti su questo progetto, che si annuncia come un fumetto avventuroso e ricco di emozioni.

 

Jonna and the Unpossible Monsters #1, copertina di Chris Samnee

Chris Samnee – La storia racconta di due sorelle in viaggio per trovare il loro padre scomparso, in un mondo che promette pericoli ad ogni voltata d’angolo. Una storia per tutte le età piena di cuore, azione e mostri. C’è dentro un po’ tutto quello che mi piace disegnare in un fumetto: azione, vegetazione, volti espressivi, ghiaia. E poi anche un sacco di cose che non ho avuto molte occasioni di realizzare sino ad oggi, ma che ho sempre adorato: la progettazione di creature, ambienti folli e soprattutto atmosfere che mi permettono di scivolare verso le mie influenze e inclinazioni più cartoonesche.

Il primo numero si apre con l’introduzione a questa specie di pianeta Terra idilliaco, pieno di vita e di persone assolutamente impreparate alla comparsa che vi faranno i mostri. Una volta che questi ultimi saranno sulla scena, il mondo attorno a Rainbow e Jonna cambierà in un luogo deserto e pericoloso, in cui sopravvivere se vogliono trovare il loro papà.

Laura Samnee – Abbiamo tre figlie di età molto ravvicinate, quindi abbiamo preso spunto da loro per la relazione tra Jonna e Rainbow. Siamo fortunati perché le nostre ragazze sono davvero migliori amiche tra loro e si supportano moltissimo, quindi abbiamo voluto ricreare quel legame affettivo sulle pagine. Rainbow e Jonna si danno spesso sui nervi a vicenda, ma sono sempre lì l’una per l’altra. Fratelli e sorelle sono spesso tratteggiati con un certo antagonismo e noi volevamo invece rappresentare nella storia il bene che si vogliono le nostre figlie.

 

Un progetto nato durante il lockdown dovuto alla pandemia, in casa Samnee, e che vedeva Laura inizialmente nel ruolo di semplice sponda per la realizzazione di un’idea che girava da tempo nella mente di Chris. Pian piano, alla luce dei suggerimenti che regalava al marito, è parso evidente che la storia dovesse essere scritta da entrambi, che hanno collaborato in tutta la stesura, dal soggetto fino ai dialoghi.

 

Jonna and the Unpossible Monsters #2, copertina di Chris Samnee

Chris Samnee – Quando è arrivato il Covid, ho iniziato a lavorare da casa e stavamo con le nostre bimbe ventiquattr’ore al giorno. Quindi abbiamo dovuto adattarci per trovare il tempo di lavorare senza interruzioni. Molto di questa storia è stato scritto mentre prendevamo il caffè alla mattina, al tavolo della cucina, oppure tardi la sera, dopo che le bimbe erano a letto. Cerchiamo di scrivere assieme tutto quel che riusciamo, ma a volte capita che io butti giù qualcosa e poi lo mandi a Laura che lo revisiona e me lo rispedisce.

Ormai, farei fatica a vedere qualcuno che non sia Matt Wilson colorare le mie tavole. Abbiamo sviluppato un rapporto tale, nel corso degli anni, per cui ormai ho un’idea molo precisa di quel che farà sulle mie matite, prima ancora di mandargliele. Ma quel che rende entusiasmante la nostra collaborazione è che ogni volta migliora le aspettative che mi faccio. Il suo lavoro su Jonna non contravviene alla regola: ogni numero è migliore del precedente. Non sto nella pelle pensando a quando lo vedrete tutti quanti.

 

Chris Samnee cita i cartoni animati di Hanna e Barbera come una delle principali influenze sulle tavole di Jonna and the Unpossible Monsters, mescolati con l’immaginario dei classici kaiju giapponesi, che ha lasciato affiorare dai propri ricordi. La genesi iniziale di questa avventura risale addirittura al 2014, anche se dall’epoca è cambiata molto, ma non aveva mai avuto il tempo di lavorarci, durante i suoi dieci anni alla Marvel. Ora la sua tabella di marcia è più flessibile.

 

Chris Samnee – Ho sempre voluto realizzare delle storie indipendenti e tutte mie, ma non avrei mai pensato che mi sarei ispirato a lavori come Hilo e Bone, fino a quando non li ho letti assieme alle mie figlie. Mi sono reso conto che quel che volevo creare era una storia per ragazzi, che parlasse di famiglia e che le famiglie potessero leggere insieme.

Al momento, stiamo portando a termine il primo arco narrativo, che funziona come una storia conclusa. Al di là di quello, ancora non siamo sicuri di quali siano i nostri piani. L’ultimo anno ci ha insegnato a non progettare il futuro troppo in là. Adoriamo questi personaggi, però, e ci piacerebbe moltissimo raccontare altre loro avventure.

 

 

 

Fonte: Games Radar