Dopo soli 30 giorni da Il Giorno del Sole Freddo (sì, nel frattempo il successo di PKNA ha decretato il passaggio alla mensilità della testata) arriva nelle edicole Terremoto!, storia che prosegue l’evoluzione della serie iniziata nel numero precedente, presentando atmosfere ugualmente cupe e una difficile scelta finale per il protagonista che lo pone davanti a un altro dilemma etico.
L’elemento più sorprendente dell’albo sono le tavole, realizzate da un Francesco Guerrini in stato di grazia, autore dallo stile particolarmente riconoscibile che sfodera in questo caso uno dei migliori lavori della sua carriera. Il suo esordio è dirompente, con un prologo nel quale riesce a rappresentare con un forte dinamismo una piattaforma petrolifera travolta da un terremoto, le pagine sembrano in movimento e riesce a trasmettere al lettore l’adrenalina. Lo strumento principale di Guerrini è la libertà della gabbia, caratteristica propria della testata, ma che il disegnatore riesce a sfruttare nel modo più efficace possibile, con una varietà di utilizzo e una forza sperimentale degna dello Spirit di Will Eisner. Per tutta la storia ci scorrono davanti agli occhi inquadrature coraggiose, splash page, vignette che si incastrano e si sovrappongono, particolari della scena che vengono “intrappolati” in una vignetta come in uno zoom, la sfera verde di Uno utilizzata con una libertà tale che sembra fluttuare tra le vignette… Guerrini riesce a organizzare una composizione della tavola con un occhio che non ha precedenti, dimostrando di saper abbracciare al meglio lo spirito innovativo della testata, spingendosi in virtuosismi grafici che difficilmente si trovano in un fumetto Disney. Non si tratta però di una mera ricerca estetica, ma è tutto funzionale alla narrazione: a una prima lettura si rimane colpiti dalla potenza visiva delle tavole, ma quasi non si colgono tutte le finezze e le soluzioni grafiche inusuali di cui questa storia si può fregiare, al punto che vale la pena scorrere nuovamente l’albo soffermandosi su ogni singola pagina.
A rafforzare questa ricerca grafica c’è anche la grande espressività dei personaggi disegnati da Guerrini, assieme alla scelta di adottare in alcune vignette una colorazione che “filtra” tutta la scena attraverso un solo colore, uno stratagemma che si allontana dalla realtà per sottolineare l’emozione o l’atmosfera che si vuole trasmettere a chi legge la storia.

Queste lodi per la cura e la quantità di dettagli con cui è stato realizzato il comparto grafico della storia, non facciano credere che Terremoto! abbia una trama non altrettanto degna di nota. Simone Stenti e Francesco Artibani imbastiscono una vicenda degna di un film di James Bond, introducendo una quantità straordinaria di ambientazioni, nuovi personaggi ed elementi: PK si destreggia tra fondali marini, realtà virtuale, basi federali segrete e combattimenti aerei e nonostante questo la storia ha il respiro necessario per approfondire la vicenda.
Per affrontare tutta l’azione presente in questo numero PK viene dotato di un mezzo subacqueo e un jet, accessori da supereroe di forte impatto sul lettore, ma che purtroppo col tempo saranno accantonati, preferendo implementare funzioni aggiuntive alla Pikar.
Il papero mascherato riesce a scoprire con l’aiuto di Uno che i terremoti intorno a Paperopoli sono artificiali, indagando sull’identità del colpevole. Un po’ alla volta il supereroe capisce, assieme al lettore, che il responsabile è Morgan Fairfax, capo del Dipartimento Federale dell’Ambiente, sapientemente introdotto come un superiore apprezzato da tutti i suoi sottoposti, per renderlo ancor più insospettabile. Ma nella mente del Professor Fairfax c’è il bene comune, visto che la distruzione della faglia su cui è situata Paperopoli farebbe morire milioni di individui, permettendo però in futuro la proliferazione di miliardi di persone. Si tratta del sacrificio per un bene superiore, dilemma morale che si ripropone in numerose opere, ma che riesce qui ad essere intelligentemente semplificato per essere comprensibile all’istante anche da una fascia di lettori che di sicuro non mastica opere del calibro di Watchmen.
La novità più importante è però la presentazione del comandante Mary-Ann Flagstarr e della PBI, che introducono nella serie l’organizzazione federale che tornerà in più occasioni in futuro. Si comincia così a rompere la ripetitività di “PK contro gli Evroniani” e “PK contro il Razziatore”, aumentando la varietà di situazioni che il protagonista si trova ad affrontare.
E come testimonia questo numero, aumenta anche la varietà di stili e generi che la serie esplora nel suo cammino…