Al termine del numero precedente avevamo lasciato una Korinna che sembrava decisa a tutti i costi a voler tornare sul pianeta Corona; l’astronave sommersa al largo di Goose Beach è ormai inutilizzabile e per qualche motivo la figlia di Everett Ducklair sta viaggiando verso Paperopoli… Forse vuole l’astronave sulla cima della Ducklair Tower? O vuole avere vendetta nei confronti di suo padre?
Anche Juniper, finora all’apparenza indifesa e docile, dimostra qui la sua natura subdola e rancorosa: Everett la presenta al pubblico ottenendo un ruolo di spicco all’interno delle industrie Ducklair, posizione di cui Juniper approfitta per ordire un piano per sabotare l’impresa di famiglia. La ragazza però, a differenza del padre e della sorella, sembra essere completamente negata con le apparecchiature tecnologiche, al punto che fatica ad utilizzare perfino un interfono; per questo Juniper è costretta a sfruttare i suoi poteri telepatici per manovrare lo scienziato Cormack Trentor, così da fargli compiere attacchi cibernetici attraverso la realtà virtuale. Paperinik ha quindi l’occasione di immergersi un’altra volta nella Rete, anche se in questo caso la missione nel cyber-spazio non ha quel guizzo e quello sviluppo action che si può trovare negli scontri con Due. Anche lo scambio di persona con cui Cormack Trentor riesce a introdursi nel corpo di Pikappa, pur essendo un’idea già vista in centinaia di altre opere poteva essere interessante, ma non viene approfondita né sfrutta pienamente le sue potenzialità narrative.

Blackout non è un numero del tutto riuscito e paga il prezzo di arrivare dopo un numero memorabile come Il Peso dei Ricordi; Francesco Artibani sembra incartarsi nel racconto della trama principale, che sarà anche la sua ultima avventura pikappica prima di tornare in grande stile dopo più di 13 anni con Potere e Potenza. Ad esempio, è strano come nonostante Anymore Boring sia l’oggetto della vendetta di Trentor che lo muove nelle sue azioni, il personaggi si limiti a comparire sullo sfondo senza nemmeno parlare.
Sono però interessanti gli sviluppi di continuity, a partire dalle mosse di Korinna e Juniper, ma anche per quanto riguarda la vita di Paperino senza mascherina e mantello: Mortimer annuncia infatti che tra sei mesi andrà in pensione e che il suo successore sarà scelto all’interno della sua squadra di guardie del Duckmall.
Purtroppo i disegni di Roberta Migheli sono minati da un’inespressività che non aiuta la già traballante sceneggiatura, spingendoci a catalogare Blackout come un passo falso all’interno di PK2, decisamente al di sotto della qualità media della saga.