Nel 1996 Strangers in Paradise inizia la sua terza vita editoriale, pubblicato da Image Comics. In realtà l’anno successivo tornerà a essere autoprodotto dallo stesso Terry Moore, ma la numerazione non ripartirà un’altra volta, evitando così di creare troppa confusione nei lettori. Il volume precedente forniva una valida conclusione alla vicenda, avrebbe potuto essere un buon punto dove interrompere la serie. Ma i personaggi hanno grandi potenzialità, il fumetto un buon successo di pubblico, così l’autore decide di portare avanti il bizzarro triangolo amoroso tra Katchoo, Francine e David.

Strangers in Paradise 2Le due ragazze sono state sfrattate e si vedono costrette ad accettare l’offerta di un’amica di Francine, trasferendosi a vivere in un piccolo monolocale ricavato da un garage. Qui Katchoo decide di riprendere la sua attività da pittrice, facendo mantenere a David la promessa di fare da modello per un ritratto; il ragazzo però si trova a disagio nel posare nudo davanti alla ragazza di cui è innamorato, e questa situazione degenera in un brusco litigio che causa un’ulteriore separazione tra i due. La scoperta che David ha posato nudo per Katchoo suscita anche un moto di gelosia da parte di Francine, che continua a non avere chiari i suoi sentimenti nei confronti dell’amica.

Mentre Katchoo si riavvicina all’arte, Francine trova un impiego in un’agenzia pubblicitaria, nonostante un colloquio piuttosto disastroso. Il primo giorno sul nuovo posto di lavoro, la ragazza viene però selezionata dal regista di uno spot per diventare la nuova testimonial per una campagna promozionale di preservativi. Francine non sa che la minaccia peggiore si nasconde tra le sue colleghe, e più precisamente in Rachel, attualmente fidanzata con Chuck, suo ex e grande amico di Freddie. Questo legame porta Francine e Chuck a ritrovarsi per un imbarazzante pasto, oltre a far scoprire alla ragazza che Freddie conserva un suo bikini e delle foto sconvenienti ottenute dall’amico.

Rachel non costituisce un pericolo soltanto per gli uomini di cui si circonda, ma molto di più per le donne con cui ha a che fare: è infatti una sottoposta di Darcy Parker in incognito, con il compito di tenere d’occhio Francine e all’occorrenza minacciarla. Quando Katchoo lo scopre, si mette nuovamente sulle tracce della sua ex boss e il fumetto abbandona i toni da commedia sui quali sembrava essersi adagiato, per piombare di nuovo in piena atmosfera thriller.

Darcy vuole che Katchoo torni a lavorare per lei e riesce a convincerla solo minacciando l’incolumità di Francine, che a sua volta decide di passare all’azione e contatta la polizia per andare a recuperare l’amica. La trama si sposta addirittura su un piano politico, visto che l’obiettivo di Darcy è utilizzare le sue sottoposte per raggiungere la Casa Bianca; ma sarà proprio una di loro a ribellarsi e a ucciderla in una sequenza improvvisa che non può non cogliere di sorpresa, con il sospetto che si tratti quasi dell’intervento di un deus ex machina per risolvere questa vicenda e passare a raccontare altro.

Strangers in ParadiseAlla narrazione presente, Moore affianca due visioni temporali differenti delle protagoniste, in grado di strappare un sorriso, ma gettare anche un’ombra di angoscia su tutto il fumetto. Una volta sbarazzatosi di Darcy, quasi per regalare un momento di leggerezza al lettore, torniamo infatti al liceo per scoprire come Francine e Katchoo si sono conosciute: è un momento divertente, quasi necessario dopo averle conosciute a fondo, che permette di assistere anche a qualche buffo retroscena della recita scolastica raccontata nelle primissime pagine della serie.

A questo flashback si contrappone però un malinconico flashforward, nel quale vediamo una Francine di mezz’età, sposata con un uomo che non conosciamo e madre di una figlia, che racconta di non vedere Katchoo da ben dieci anni. Questa rivelazione insinua un seme di inquietudine nel lettore, che si chiede cosa abbia portato a questa separazione, lasciando presupporre che tutto il fumetto d’ora in poi tenderà verso questo lungo addio e facendo forse svanire la speranza di un lieto fine in cui l’amicizia tra le due protagoniste duri per sempre.

Terry Moore continua a sperimentare anche nella forma, inserendo spartiti di brani musicali che accompagnano le scene, trasfigurando le due protagoniste in supereroine, con il supporto di Jim Lee, o mettendole nei panni di Xena e Olimpia in un episodio autoconclusivo di genere fantasy. Si percepisce la voglia dell’autore di affrontare altri generi e stili di disegno, pur adorando il lavoro su Strangers in Paradise, ma inserendo di tanto in tanto qualche divagazione dal sentiero principale in cui forse può testare possibili nuove direzioni da intraprendere dopo la fine della serie.