L’adattamento cinematografico del primo Kick-Ass era piuttosto fedele al fumetto di Millar e Romita Jr., e compensando qualche piccola sbavatura con idee interessanti, aveva soddisfatto sia il pubblico neofita che i fan dell’opera originale.

Si può dire lo stesso del sequel? Scopriamolo insieme.

Kick-Ass
Il protagonista in carne e ossa è abbastanza simile alla sua controparte d’inchiostro. Forse Aaron Taylor-Johnson recita un po’ troppo la parte dello sfigato, facendo sembrare Kick-Ass una sorta di Napoleon Dynamite in calzamaglia, ma nonostante questo il personaggio riesce comunque a conservare una buona dose di grinta, compensando la recitazione con il fisico palestrato e con un’agilità nelle scene d’azione superiore a come viene fatto muovere Dave nel fumetto.

Vincitore: Pareggio

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Hit-Girl
Hit-Girl è l’elemento attorno al quale si concentra il maggior numero di cambiamenti della storia, in grado di stravolgere la struttura del racconto e addirittura minare la credibilità del personaggio.
Per cominciare, l’età: nel fumetto Mindy ha 12 anni, durante le riprese del film Chloe Moretz aveva 15 anni ed il suo corpo è cresciuto visibilmente dal primo film. C’è una bella differenza tra sentire pronunciare tremende volgarità e vedere spaccare crani di criminali da una furia in miniatura o da un’adolescente; nel secondo caso, dopo tanti fumetti e film d’azione, assistiamo a qualcosa che ormai è quasi routine. Quindi, buona parte del fascino è svanito per le leggi di natura. Maledette leggi di natura!

Nel fumetto poi Millar lascia in disparte Mindy per buona parte della storia, facendo aspettare a lungo il suo ingresso in scena e scatenandola nel finale. Così l’autore ha modo di concentrarsi sul resto del cast sviluppandolo al meglio, ma evidentemente Jeff Wadlow ha pensato che accantonare  il personaggio più esaltante del primo film sarebbe stata una scelta troppo rischiosa. Per non inimicarsi il pubblico quindi, il regista del sequel pesca due sequenze dallo spin-off a fumetti Hit-Girl (ambientato cronologicamente proprio tra Kick-Ass e Kick-Ass 2) e le inserisce in questo film. La prima è un combattimento che permette di vedere in azione la giovane eroina già nella prima parte del film, con successiva fuga verso casa per non farsi scoprire dal padre adottivo Marcus, riproducendo in modo convincente l’adrenalina della scena cartacea.
Mentre, per quando riguarda la seconda sequenza dello spin-off a cui si è ispirato… sigh.

In Hit-Girl Mindy tenta di diventare popolare tra le sue coetanee, scontrandosi con un’odiosa compagna di classe che la emargina e la prende in giro. Questo porta a una scena, breve ma molto efficace, in cui la bambina in lacrime sulla tomba del padre gli domanda come sia possibile che, nonostante sia in grado di sconfiggere temibili avversari senza troppa fatica, non riesca a tenere a freno quei bisticci da cortile.
Già vedere uno scontro tra due ragazzine delle medie è una cosa, ma quando sono due adolescenti a non sopportarsi e a mettersi i bastoni tra le ruote l’un l’altra in una gara a chi la spunterà sulla propria rivale, tutto si trasforma in un mix tra Mean Girls e Gossip Girl.
Questa sottotrama marginale nel fumetto diventa nel film la vicenda principale di Mindy, tra pigiama party, provini per le cheerleader superati grazie alle sue acrobazie da combattente, e i primi bollori della ragazza. Già perché, per adeguarsi all’età anagrafica della Moretz, Wadlow ha pensato bene di farci sorbire un vero e proprio teen-drama adolescenziale, con Mindy che ha il suo risveglio ormonale davanti al videoclip di una boyband uscita da X-Factor, Mindy felice perché il bello della squadra di football ha deciso di accompagnarla a una festa, Mindy che sussulta nel vedere il bel Dave a torso nudo.
Ne avevamo bisogno? No, se volevamo vedere qualcosa di simile, possiamo sempre ripescare dalla nostra collezione i cofanetti DVD di Dawson’s Creek. (Perché non fingete, ognuno di noi li ha comprati. Come dite, no? Ehm…)
A coronare questo patetico dramma che ruba una buona ventina di film, abbiamo una delle scene più disgustose e gratuite di cui io abbia memoria. Una reginetta del liceo che spruzza diarrea e vomito in sala mensa, opportunamente inquadrata sullo schermo.
Mah.

L’ultimo argomento collegato a Mindy riguarda sua madre: nella prima miniserie a fumetti ci era stato raccontato che Big Daddy aveva portato via la bambina da sua moglie di nascosto, crescendola da solo; in Kick-Ass 2 la madre ritorna ancora segnata per lo shock dell’allontanamento, perciò Mindy decide di non vestire più la maschera da vigilante per non provocarle un ulteriore trauma se l’avesse scoperta e per non mettere a rischio la sua vita.
Nell’universo cinematografico c’è un problema determinante: il primo film infatti aveva fatto morire la madre di Mindy di parto, quindi la sua presenza nel sequel era impossibile. Ma nessuno sforzo è stato fatto per trovare un’altra motivazione valida perché Mindy dovesse appendere il mantello al chiodo, perciò abbiamo una ragazzina schizofrenica che dopo aver solo sentito un discorso di Marcus accetta a farsi da parte, salvo poi cambiare opinione dopo poco tempo… perché sì.
Laddove qualche anno fa questa ragazzina era un concentrato di rabbia e distruzione, ora è melodramma e incoerenza. Complimenti, non era facile rovinare in questo modo un personaggio.

Vincitore: Fumetto

Comic

 

Justice Forever

Kick-Ass 3I compagni di scorribande di Kick-Ass sono una squadra abbastanza disastrata, sia nel fumetto che nel film. Nel fumetto però si ha comunque l’impressione che stiano facendo maggiormente sul serio, grazie ad un maggior numero di supereroi e ad una sede pulita e accessoriata, mentre nel film è un rifugio di fortuna abbastanza decadente.
Non ci sono troppe differenze su questi personaggi, ad esclusione di Ass-Kicker spostato inizialmente senza troppi danni tra le file di Mother Fucker per agevolare un passaggio narrattivo. Buoni gli interpreti, in grado di strappare più di un sorriso; tra tutti spiccano Dr.Gravity, i Remembering Tommy e Night Bitch, quest’ultima un personaggio ancor più riuscito della versione a fumetti.
Il Capitan Stelle e Strisce filmico non ha troppo da rimpiangere all’originale cartaceo, grazie a un Jim Carrey in forma nonostante il personaggio decisamente distante dai suoi standard umoristici.

Vincitore: Pareggio

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I supercriminali
Se i buoni non possono lamentarsi per il trattamento ricevuto sul set (sì, sto cercando di non pensare a Hit-Girl) purtroppo non si può dire lo stesso dei “bad guys”.
Kick-Ass 4Il loro capo, il fu Red Mist ora ribattezzatosi Mother Fucker, è una macchietta che non ha nulla da spartire con lo spietato assassino del fumetto, in grado di freddare tre bambini senza battere ciglio. Il Mother Fucker del film non è cambiato minimamente dal film precedente, diventando forse ancor più ridicolo: un ragazzino viziato e nevrotico che in un gesto di stizza uccide per caso sua madre, un ragazzino che ha bisogno di una guardia del corpo/babysitter, un ragazzino che sfoga la sua frustrazione facendo compiere azioni spietate ai suoi sottoposti. Inoltre al personaggio non ha giovato il taglio della censura, visto che le scene più forti del fumetto sono state tagliate dal montaggio finale perché ritenute troppo violente. Mi riferisco alla testa del cane piazzata sul corpo decapitato di Capitan Stelle e Strisce, ma soprattutto allo stupro di Night Bitch; non solo questa scena è stata esclusa, ma tutto ciò che ne rimane nel film è una squallida gag sul “piccolo Mother Fucker” che non vuole entrare in azione, un momento che non avrebbe sfigurato in un qualunque American Pie. Purtroppo se escludi i gesti più efferati di un personaggio che già traballa nell’adattamento, non fa più paura, ma solo ridere.
E se la minaccia di un film così crudo è un buffone (a meno che non si stia parlando del Joker)… bè, la vicenda non è poi così plausbile.

Gli scagnozzi di Mother Fucker nel fumetto sono una versione dark della Justice League, con costumi pittoreschi, mantelli e calzamaglie come i supercattivi dei fumetti. Sul grande schermo si è deciso per un approccio più aggressivo e funzionale, con un abbigliamento che fa sembrare tutta la squadra come una banda di motociclisti uscita da Mad Max o come i cattivi borchiati di Ken il Guerriero.
Ma non basta a rivalutare la figura di Mother Fucker, anzi, ci si chiede come individui così spaventosi possano stare al soldo di una simile mammoletta. Ah già, i soldi.
Purtroppo l’unico personaggio della gang ad averci rimesso nel film è proprio il più minaccioso del fumetto: Madre Russia, una sorta di Nick Fury femminile coi rasta, su pellicola è diventata un Ivan Drago in bikini rosso, giusto per non seguire gli stereotipi.

Vincitore: Fumetto

Comic

 

Sceneggiatura e regia
Ho già avuto modo di parlare nei paragrafi precedenti di come  il film abbia accantonato gli aspetti più violenti e sanguigni del fumetto, abbia inserito una ragazzina spietata e priva di sentimenti in una sottotrama per adolescenti, e abbia premuto l’acceleratore sulla comicità più grezza.
Ma qualche altra osservazione in merito da fare c’è.
Molti eventi sono privi di ritmo. Non ci sono veri e propri guizzi registici che restino impressi nella mente (penso ad esempio alla sequenza “a fumetti” della prima pellicola) e la visione prosegue seguendo una velocità di crociera abbastanza prevedibile.
Si assiste a tutto quanto con una costante sensazione di “già visto”: ad esempio il padre di Dave, che nel fumetto è un uomo piacente che quando scopre il costume di Kick-Ass ha una discussione accesa col figlio nella quale mostra la sua severità, nel film è un uomo più in là con gli anni, sempre fin troppo gentile in modo da suscitare compassione quando accadrà il peggio. Peccato che non è il primo film di questo genere che vediamo, Zio Ben e Jonathan Kent li conosciamo tutti, e allora perché ricalcare pedissequamente una figura già vista e raccontata più volte?
Il problema non è che questo atteggiamente renda Kick-Ass 2 un prodotto inaccettabile, ma lo avvicina molto a una pellicola di supereroi standard, come ne escono in abbondanza in questi ultimi anni, perdendo molti elementi che distinguevano dalla massa il fumetto.
Ed è questa la sua più grande colpa.

Vincitore: Fumetto

Comic

 

Kick-ass1

 

Le scene d’azione
Un vantaggio non da poco dei film di supereroi rispetto ai fumetti, anche se può sembrare una cosa ovvia, è il movimento. La possibilità di vedere le scene d’azione “suggerite” tra le vignette rappresentate in modo realistico da attori in carne e ossa, con un montaggio adrenalinico e soluzioni visive da lasciare a bocca aperta ogni nerd, è probabilmente il motivo principale se questo filone sta ottenendo un successo così grande.
Kick-Ass 2 riesce a soddisfare almeno qui?
No.
Ci sono combattimenti ben fatti, il compitino eseguito come ci si aspetterebbe, ma purtroppo ci sono anche diverse cadute di stile.
Un inseguimento di un furgone realizzato con un green screen così visibile come se ne vedevano solo una ventina di anni fa.
Sangue convincente come la salsa di pomodoro dei peggiori B-movie horror.
Adrenalina utilizzata per velocizzare i propri movimenti e aumentare la propria forza, neanche fosse la pozione magica di Panoramix.
Dove Madre Russia nel fumetto ammazzava dei poliziotti con una mitragliatrice, nel film piazza un tosaerba acceso sul cofano di un automobile per scagliarglielo contro il parabrezza. Un’esagerazione che forse voleva ricalcare gli eccessi tarantiniani, ma il goffo risultato è quello di un film della Troma.
Abbastanza palese anche il tentativo di scimmiottare le scelte vincenti di Vaugh, soprattutto il combattimento di Hit-Girl sulle note di The Banana Splits, che qui si cerca di replicare inserendo nella colonna sonora di alcune scene d’azione cover rock di When the Saints Go Marching In e del tema di Tetris. Sarebbero anche scelte piacevoli, se non si sentisse lontano un chilometro la puzza di compito copiato.
L’unico momento action veramente ispirato è la scena in cui Hit-Girl uccide Madre Russia, ma non è sufficiente a salvare un film.

Vincitore: Fumetto

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Il finale
A complicare ulteriormente il film c’è un finale che si discosta drasticamente dall’originale. E non parlo del combattimento conclusivo ambientato in un capannone invece che a Times Square (per intuibili scelte di budget).Kick-Ass 7
Ma è assente uno dei dialoghi più belli, tra Kick-Ass e Mother Fucker, sostituito da uno stravisto eroe che tende la mano al proprio rivale tentando inutilmente di fermare la sua caduta nel vuoto.
E soprattutto, è stato messo in piedi uno status quo completamente diverso dal fumetto; non sarebbe un fattore così grave, se proprio questo film non ci avesse già mostrato i problemi di proseguire la vicenda con premesse differente (la madre di Hit-Girl).
Il Mother Fucker cinematografico è stato privato di gambe e braccia, ancora vivo per un naturale terzo capitolo della saga ma senza più arti.
Hit-Girl, che nel fumetto si consegna alla polizia, nel film parte in motocicletta verso l’orizzonte, con la speranza di risolvere i suoi insopportabili dubbi sulla sua identità di supereroina. Ma prima di fare ciò bacia Dave, il suo primo preziosissimo bacio. È un peccato che il budget non abbia permesso di aggiungere un arcobaleno e qualche passerotto cinguettante, sarebbe stato perfetto in questa scena.
…che è poi un’immagine simile a quella che ci rimane in mente dopo la lettura di Kick-Ass 2 a fumetti. Vero?
NO.

Vincitore: Fumetto.

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VITTORIA FINALE:
FUMETTO
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