È un dato di fatto che la Marvel gestisca le sue produzioni a fumetti con un occhio di riguardo su due binari ben precisi: da un lato lo sviluppo e l’innovazione dei suoi personaggi per mantenerli aggiornati e in sintonia con “il mondo fuori dalla finestra”, e dall’altro considerando il retaggio e la tradizione dei decenni di storie passate. È esattamente su questa formula che si basa Darkhawk: Heart of the Hawk #1, lo speciale uscito ieri negli Stati Uniti che vede il ritorno del team creativo che lanciò il personaggio, Danny Fingeroth e Mike Manley. A loro si uniscono Dan Abnett e Kyle Higgins, cui spetta il compito di garantire all’eroe un futuro oltre che celebrare il passato.

Gli sceneggiatori e i disegnatori coinvolti presentano l’albo e parlano del loro punto di vista sul personaggio:

 

Darkhawk: Heart of the Hawk #1, copertina di Lee Inhyuk

Fingeroth – Ho lavorato a tutti i cinquanta numeri della serie originale di Darkhawk (e nei primi venticinque avevo Mike come artista), quindi ho sempre avuto un debole per Chris Powell e il suo cast di personaggi.

Manley – Inizialmente mi era venuta l’idea di fare una specie di fan-fiction come quella che stava facendo John Byrne sul suo sito con gli X-Men. Danny e io abbiamo parlato spesso di Darkhawk nel corso degli anni, così lo contattai con l’idea di fare solo una breve storia divertente da pubblicare sui nostri social. La Marvel non mi ha mai contattato quando ha pubblicato nuovo materiale su Darkhawk, quindi pensavo che non fosse interessata.

Quasi tutti quelli con cui avevo lavorato come editor hanno lasciato il Fumetto, ormai. E quando se ne vanno, la tua storia se ne va con loro. Ma un sacco di gente mi chiedeva di Darkhawk e voleva vedermi disegnarlo di nuovo. A Danny l’idea piaceva, ma pensò di parlare con la Marvel per vedere se fosse interessata. Stavolta dissero di sì, e così, a quanto pare, l’universo si è allineato nel modo giusto.

Darkhawk: Heart of the Hawk #1, variant cover di Logan Lubera

Abnett – Be’, mi hanno invitato a collaborare, un gesto molto carino. Ho pensato che fosse molto interessante tornare su Darkhawk negli ultimi giorni della sua avventura cosmica. In quel periodo veniva spesso scambiato per un criminale, e certamente gli altri esemplari della sua specie si erano schierati dalla parte sbagliata della storia, svolgendo un ruolo significativo in alcune delle principali crisi ed eventi cosmici.

Nella mia storia è una figura solitaria, sgradita e temuta, che cerca di fare quel che può per mantenere l’universo stabile all’indomani di quei grandi eventi cosmici, quando gli eroi in circolazione erano pochissimi.

Darkhawk: Heart of the Hawk #1, variant cover di Russell Dauterman

Fingeroth – In essenza vediamo Darkhawk nella classica ambientazione notturna di New York, impegnato ad affrontare un paio di nemici mortali dei suoi esordi, e costretto a prendere qualche decisione difficile. Poi abbiamo una o due sorprese sconvolgenti per i lettori della serie originale.

Dal momento che Mike e io abbiamo lavorato insieme al personaggio, questa è l’epoca più sensata in cui ambientare una storia, ci ha permesso di dare un po’ più di profondità a quel periodo della sua vita e della carriera di Darkhawk.

Abnett – Sebbene i suoi poteri siano di origine cosmica, Darkhawk all’inizio era un eroe terrestre, si muoveva in un’ambientazione comune in cui prosperava e che ci permetteva di raccontare delle ottime storie.

Darkhawk: Heart of the Hawk #1, anteprima 01

Quando lavoravo per i titoli cosmici della Marvel come Nova e Guardians of the Galaxy, mi sembrò un’ottima idea inserire Darkhawk in quell’ambientazione, per cambiare un po’ ed esplorare le sue origini cosmiche. Mi piaceva Darkhawk Come eroe cosmico, perché era un reietto… non era una canaglia come Star-Lord o Drax, ma nemmeno un eroe riconosciuto e un rappresentante della giustizia come Nova. Era una figura misteriosa e sfuggente, i cui obiettivi erano poco chiari e il cui eroismo spesso non veniva riconosciuto.

Higgins – A essere onesto, ricordavo poco di Darkhawk. È curioso, è un personaggio che ricordo di aver visto nei fumetti di quando ero ragazzino, ma non sapevo chi fosse o cosa facesse.

Darkhawk: Heart of the Hawk #1, anteprima 02

È stato solo di recente che un amico mi ha parlato di Darkhawk. Io ho parlato a mia volta con Lance Briggs (il mio co-sceneggiatore di The Trap) dell’opportunità e i suoi occhi si sono illuminati. Allunga la mano e tira fuori una figurina Fleer di Darkhawk! E così, quando l’editor Darren Shan mi ha chiesto di partecipare a questo speciale, ho fatto un tuffo nella vecchia serie e mi sono divertito moltissimo a riscoprirla, anche se è molto difficile reperirla nella sua interezza.

Detto questo, credo che Danny e Mike abbiano pensato a uno spunto davvero divertente: l’elemento dello scambio del corpo è ingegnoso e ti offre un sacco di idee e possibilità divertenti. Lo scopo di questa storia è chiudere un’era e aprirne un’altra che porti a qualcosa di nuovo. Quello che dico avrà più senso quando leggerete la storia, spero. È difficile parlarne senza fare grossi spoiler!

Darkhawk: Heart of the Hawk #1, anteprima 03

Manley – Credo che il successo di Darkhawk sia una combinazione di vari elementi. Per prima cosa, la Marvel faceva la cosa giusta all’inizio degli anni 90 nel cercare di creare nuove serie ed eroi da zero, sperimentando selvaggiamente prima ancora che iniziasse a farlo la Image. I lettori potevano saltare a bordo e iniziare a leggere Darkhawk, Sleepwalker e gli altri eroi partendo da zero.

Darkhawk è un personaggio costruito sulla falsariga di eroi classici come Spider-Man e Captain Marvel. Lo scambio di corpo, i drammi adolescenziali… sono trovate narrative che funzionano ancora.

Fingeroth – Come Spider-Man, anche Darkhawk è un super eroe “normale”, un adolescente che si ritrova in possesso di un grande potere e deve capire come usarlo in modo responsabile, nonostante abbia una vita personale complicata con cui fare i conti. Penso che molti lettori possano relazionarsi con una situazione del genere.

Darkhawk: Heart of the Hawk #1, anteprima 04

Higgins – Il fatto di averlo costruito usando lo stesso stampo di Peter Parker, lo rendeva molto accessibile. Soprattutto in quel momento, un nuovo personaggio che debuttava in una nuova serie personale… non accadeva molto spesso. Un numero #1 in un momento in cui non c’erano ancora reboot e cose simili aveva un grande fascino, era un punto di approccio ottimale garantito per un personaggio. E poi il costume è fantastico. Mai sottovalutare il potere del design dei costumi da super eroi!

Abnett – Penso che sia solo un grande personaggio con poteri molto interessanti e un aspetto fantastico. Mi piace particolarmente anche il fatto che il suo potere, la sua tecnologia siano alieni, e che lui li capisca a malapena o sia in grado di comunicare con loro con grande difficoltà. Quindi deve imparare di volta in volta come funzionano e non sa esattamente cosa è o cosa può fare.

Penso che ci sia qualcosa di molto attraente in un personaggio che improvvisamente ottiene enormi poteri sovrumani, ma non sa bene cosa farne o quale sia il loro potenziale.

 

Darkhawk: Heart of the Hawk, anteprima 05

 

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Fonte: Newsarama