Sul sito della rivista Forbes, Brian Michael Bendis parla dei suoi progetti per l’Azzurrone – di cui scriverà la miniserie Man of Steel e in seguito le testate regolari Superman e Action Comics e del dietro le quinte dei suoi primi giorni alla DC Comics.

Ecco le dichiarazioni più interessanti raccolte dalla voce dello sceneggiatore.

 

Action Comics #1000, copertina di Jim Lee

La mia prima apparizione su un fumetto DC sarà Action Comics #1000. Da parte loro è stata un’offerta davvero grandiosa, che mi ha fatto Dan DiDio quando discutevamo delle mie prospettive. Mi ha chiamato e mi ha detto che c’era questa occasione unica che riguardava Superman da cogliere su quell’albo, e io sono disperatamente innamorato delle edizioni d’anniversario della DC, da sempre. Superman #400, ad esempio, credo sia uno dei migliori fumetti mai realizzati.

Dan mi ha avvertito che c’è la possibilità di collocarmi sull’albo e renderlo qualcosa di storico per il personaggio, che sarebbe stata una dimostrazione di quanto quello che stiamo per fare sarebbe stato importante per Superman e che l’idea era quella di far disegnare la storia da Jim Lee. Ovviamente, non potevo che dire sì a una cosa del genere.

Non si tratterà di una storia riassuntiva come le altre, ma sarà un capitolo importante del progetto che abbiamo in mente, per cui abbiamo pensato a una serie di eventi davvero esplosivi che cambieranno la vita di Superman. Almeno un paio, avranno luogo proprio su Action Comics #1000.

 

Bendis si è detto nervosissimo, nell’atto di consegnare la sua prima sceneggiatura per la DC Comics e per l’archetipo di ogni supereroe moderno, oltre che onorato del compito e dalla ricorrenza che accoglie il suo debutto. Inoltre, ha parlato della miniserie Man of Steel, che lo vedrà protagonista sempre come scrittore delle gesta di Superman.

 

Sono sei numeri, tutti scritti da me. Raccontano la gigantesca nuova storia che introduce un nuovo status quo, mostra cosa stia succedendo a Superman e a Metropolis. Segue le rivelazioni di Action Comics e scava ancor più a fondo nelle loro implicazioni.

Ogni numero è disegnato da un grande artista DC e sono davvero onorato di avere al mio fianco questi grandi, storici nomi al mio debutto. L’unico con cui ho già lavorato è Kevin Maguire [su Guardians of the Galaxy – NdR] e non avrei le forze di affrontare questo compito senza di lui, perché credo che sia uno dei più grandi disegnatori DC di sempre. Poi ci sono Ivan Reis, Doc Shaner, Jason Fabok e altri ancora che hanno firmato grandissime saghe del personaggio e con cui non vedo l’ora di fare grandi cose.

 

La miniserie prelude all’approdo di Bendis sulle testate regolari che si occupano di Superman e cambierà in maniera importante le condizioni e la vita dell’eroe, tanto che l’autore sostiene non si sia mai vista una tale rivoluzione che lo riguardi dai tempi di Crisi sulle Terre Infinite. Superman avrà un nuovo numero #1, come dovreste già sapere, mentre Action Comics continuerà la sua corsa dal numero #1001.

 

Stiamo lavorando a una trama piuttosto complessa. Nuove situazioni, nuovi personaggi, parecchi nuovi personaggi, sia eroi che cattivi. La DC mi ha messo davvero in una situazione interessantissima, che mi ispira a creare il più possibile. E Superman aveva bisogno da tempo di qualcosa del genere. Non è un reboot, non preoccupatevi. Le ultime storie di Jurgens, Tomasi e Gleason sono state fenomenali e noi seguiremo i loro passi. Non stiamo gettando via niente e non abbandoniamo niente. Semplicemente, puntiamo a nuove, sorprendenti direzioni.

Posso dirvi che le scelte che abbiamo fatto sono strettissimamente connesse alle origini del personaggio. Non voglio rivelare troppo, ma la nostra storia riflette moltissimo sul modo in cui è nato e sul mondo in cui viviamo oggigiorno. Ho un sacco di progetti per Superman, uno dei quali è far diventare Metropolis un luogo unico e significativo al pari di Gotham. Credo che tutti quanti siamo d’accordo nel considerare quest’ultima una delle città fittizie più interessanti della storia della narrativa. Action Comics e il numero #0 di DC Nation sono indizi su quel che ho in mente per Metropolis, uno sguardo inedito su di lei.

Scrivere Superman al giorno d’oggi è un’esperienza grandiosa. Viviamo in un mondo che ci racconta ogni giorno della verità, della giustizia e dello stile di vita americano, ma per la prima volta non possiamo più dare per scontati questi valori. La verità è un concetto potentemente indebolito; la giustizia non è per tutti; il sogno americano, l’idea che chiunque possa vivere una vita sana e sicura, è traballante. E questo è vero a prescindere dalle idee politiche che abbiamo. Superman è il personaggio che ci aspettiamo ci comunichi speranza e scrivere le sue avventure quando la gente ne ha più bisogno è entusiasmante.

 

 

 

Fonte: Forbes