Una decisione non particolarmente apprezzata dalla maggioranza dei lettori e che ancora oggi fa discutere. Ecco quel che DiDio, all’epoca uno degli uomini al comando delle operazioni in casa DC, ha voluto sottolineare.
Dan DiDio – La DC ha tentato di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Cerchi di reinventare e rilanciare i personaggi a partire dalle fondamenta e, contemporaneamente, di non incasinare quel che funziona delle tue proprietà più popolari, perché affinché le storie di Justice League di Geoff Johns e Jim Lee, un pezzo centrale delle trame di allora, potessero funzionare tutti gli altri personaggi dovevano essere definiti nella loro nuova identità prima di essere inclusi nel team. Inoltre, non volevamo rinarrare le origini di tutte quante tutte assieme, perché sarebbe stato terribilmente noioso.
Adoravo le idee di Grant Morrison per rinnovare Superman, perché erano originali e fresche. Amavo tantissimo quella visione di Superman, ma il rovescio della medaglia e che si ha sempre bisogno che il suo personaggio funzioni accanto al resto della Justice League e nelle sue trame. La storia Grant e di George Perez non si è mai realmente allineata con il resto e, in definitiva, per i lettori che seguivano più da vicino la continuity, era complicato accettare che il personaggio che vedevano nei diversi contesti fosse lo stesso e il modo in cui funzionava l’ordine degli eventi.
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Fonte: Comic Book Resources
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