Gerard Way aggiorna i suoi futuri lettori sullo stato dell’etichetta Young Animal che la DC Comics ha affidato alle sue cure. Dopo aver raccontato quali siano gli obbiettivi del progetto, eccolo, dalle pagine del suo blog personale, tenerci al corrente della progressione dei lavori che il team dell’etichetta porta avanti anche tramite settimanali riunioni con Dan DiDio e Jim Lee, il Mastro di Chiavi e Guardia di Porta della Distinta Concorrenza.

 

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Doom Patrol, anteprima 01Cominciamo da Doom Patrol. Eccovi due immagini del disegnatore Nick Derington. La prima riguarda Cliff Steele, anche noto come Robotoman, che Nick ha realizzato per divertimento e che mi ha all’istante convinto che io e lui avremmo dovuto lavorare insieme. C’è qualcosa in questo Cliff che guarda fuori dall’inquadratura, pensando a se stesso, che cattura l’energia che cerco per la serie. E poi adoro il costume del personaggio nel periodo di Grant Morrison.

La seconda, per me, è fonte di grande entusiasmo e ci regala uno sguardo dietro le quinte del processo di creazione di un nuovo personaggio. Si tratta di un bozzetto per Casey Brinke, uno dei nuovi membri della Doom Patrol, sempre disegnato da Nick. Non voglio dirvi troppo di lei, ma avrete notato il costume ispirato ai Black Sabbath, a Sigourney Weaver in Alien e un po’ anche a Starlight Express.

Casey era comparsa anche in un disegno di Becky Cloonan che risale alle mie prime proposte per la DC su Doom Patrol. Da allora è cambiata moltissimo. Ai tempi doveva essere un personaggio terribilmente cinico, ma non avevo più nessuna voglia di avere per le mani una protagonista del genere. Non che non mi sia divertito a scrivere quelle storie all’epoca, solo che non sono più quello che ho in mente adesso.

Doom Patrol, bozzetto di Nick DeringtonCasey Brinke è il tipo di personaggio che voglio scrivere ora. Quando si matura, si cambia inevitabilmente sia come scrittore che come persona. Io e Nick abbiamo speso non poco tempo a crearla assieme e a darle una personalità, una forma. Credo che sia importante lavorarci abbastanza da fare in modo che, quando l’autore inizia a scrivere la sceneggiatura, l’artista possa iniziare sin da subito a sentire la voce di un pesonaggio, cosicché esso possa svilupparsi sempre più, quando giunge sulla pagina.

Ho pensato molto all’eredità dell’iniziale concept di Shade, The Changing Girl. La storia parla di personaggi che subiscono incredibili trasformazioni e la protagonista è stata interessantissima sin dalla prima incarnazione, realizzata da Steve Ditko, fino a quelle più recenti e sperimentali, portate alla vita da Peter Milligan e Chris Bachalo. Ha un posto speciale nel mio cuore.

Il lavoro di sviluppo più importante lo ha svolto per me Cecil Castellucci, partendo dalle mie idee iniziali. Mi sono innamorato del suo stile di scrittura immediatamente, così crudo, puro, emotivo e selvaggiamente libero nella sua creatività. Cecil mi ha conquistato subito e il primo numero di Shade da lei scritto è uno spettacolo.

Parlando di Mother Panic, posso dirvi che io e Tommy Lee Edwards volevamo lavorare insieme da una vita. Sono un suo fan da parecchio tempo, dai tempi del suo lavoro su Star Wars. Io e lui abbiamo parlato di un progetto riguardante Batman, ma presto ho capito di non essere pronto per il personaggio. Sentivo di non essere ancora abbastanza dark per lui. Chissà, forse un giorno?

Mother Panic, anteprima 01Ma Mother Panic è un progetto decisamente unico. Ho voluto portare un po’ della mia esperienza di musicista nella vita di Violet Page, la nostra protagonista: i red carpet, i gala, la gente strana che si incontra, la fama e le critiche, le dipendenze e molto altro. Io e Tommy mostriamo una Gotham molto diversa da quella a cui siete abituati, una Gotham fatta di gente famosa e di segreti, una città misteriosa e inarrivabile. Il fumetto è ancora in fase “lavori in corso”, ma i disegni di Tommy sono grandiosi.

Coinvolgere la scrittrice Jody Houser, che è una delle mie autrici preferite, ha connesso i pezzi di questo progetto in modo precisissimo. Ci mette veramente il cuore nello scrivere Violet e portarla alla vita. Ha capito il personaggio sin da subito e la sua voce nelle sceneggiature è forte e chiara. Credo che sia una delle scrittrici di fumetto più versatili in circolazione e ha portato la serie al genere crime con grande abilità. Inoltre, si vede benissimo che si diverte un sacco a scrivere questa storia.

Io e Jon Rivera, autore di Cave Carson Has a Cybernetic Eye, ci conosciamo da una vita e molto bene, anche come soci nella produzione di progetti per la TV e il cinema. Ogni volta che ho bisogno di consigli su un’idea e di un’analisi schietta, mi rivolgo a lui. Quando ho pensato a Cave Carson, sapevo che gli sarebbe piaciuto il potenziale di umorismo e dramma di questa storia. Jon ha saputo darle tutti i caratteri di un’avventura, ma anche grande calore e umanità.

Il che ci porta al disegnatore, Michael Avon Oeming. Da anni sono un lettore di Powers e mi ricordo la sua prima comparsa, in un periodo grandioso per i comics. Lui è un artista davvero di rottura, per tratto, stile e narrazione. Nello sviluppo di Cave, il disegno di Mike è diventato parte integrante della nostra creatività. Inoltre, sapevamo perfettamente cosa aspettarci da un artista così grande e quanto fosse bravo a sviluppare personaggi e catturare la loro natura più intima.

 

 

Fonte: Gerard Way