Si chiama “Fumetto supereroistico” per un buon motivo. Da molti decenni, i protagonisti di questo filone sono combattenti per la libertà e la giustizia che con il passare del tempo possono essersi macchiati di varie imperfezioni, avere camminato sul filo del rasoio o avere ceduto temporaneamente alle loro debolezze, ma che essenzialmente sono sempre rimasti dalla parte giusta della barricata. I supercriminali possono avere avuto i loro momenti di gloria in qualche arco narrativo o in qualche speciale, ma il loro ruolo è quasi sempre stato quello di antagonisti dei titolari delle varie serie a fumetti. Non dovremmo stupirci troppo se è proprio Joker a rompere (nuovamente) questa usanza e a reclamare una serie regolare tutta sua, ai nastri di partenza sotto la guida del team creativo composto da James Tynion IV e Guillem March.

Una sfida intrigante ma anche impegnativa: come trattare un protagonista che da sempre fa della sua indecifrabilità e della sua imprevedibilità la sua chiave di lettura principale? Tynion IV ha trovato la risposta in un altro caposaldo del microcosmo di Gotham: Jim Gordon.

Ecco quali sono i suoi progetti per la serie in partenza dedicata al Principe Pagliaccio del Crimine:

 

Joker #3, copertina di Guillem March

Tynion IV – La serie sarà narrata principalmente dal punto di vista di Jim Gordon. In parte perché l’ho concepita così fin dall’inizio, quando l’editor delle serie di Batman, Ben Abernathy, mi ha proposto un’idea folle del tipo: “E se facessimo una serie regolare su Joker?” Il problema è che è difficile immaginare una serie che sia spinta dalle pulsioni interiori di Joker. Lo concepisco come qualcuno di completamente focalizzato sulle reazioni in contrasto con le altre persone. Trova la sua definizione quando affronta Batman, o chiunque altro si trovi di fronte, anche quando si tratta di altri criminali. Si posiziona sempre come l’opposto assoluto di colui che si trova davanti.

Sapevo di aver bisogno di un modo per mantenere alta la tensione della storia, perché l’altra cosa che sapevo sin dall’inizio era che volevo che fosse un fumetto horror, molto più vicino ai temi orrorifici che a quelli supereroistici più tradizionali. Se vogliamo raccontare una storia di Joker senza Batman in primo piano e al centro, dobbiamo addentrarci nelle tematiche più spaventose. Jim Gordon conferisce alla storia una patina di noir, di giallo hard-boiled. E si apre a noi anche dal punto di vista emotivo: penso che Jim Gordon sia uno dei migliori personaggi dell’intero canone DC, ed è uno con cui nell’ultimo anno in cui ho lavorato a Gotham e nei dintorni non ho ancora avuto modo di giocare. Quindi sono molto, molto entusiasta di poterlo usare qui.

Joker #1, variant cover di Lee Bermejo

Penso che sotto certi aspetti, alla fine di Joker War abbia ottenuto ciò che voleva, e sotto altri proprio no. Ci teneva rendere di nuovo le cose più difficili per Batman. Quello era il concetto essenziale che voleva annunciare nel suo discorso a Batman durante battaglia finale, ovvero il fatto che Batman ormai si sentisse troppo a suo agio, iniziava a vedere un lieto fine per se stesso. Voleva strappargli quel lieto fine e fare in modo che fosse davvero difficile per lui essere di nuovo Batman, togliendogli la sua fortuna e scatenando tutto quel caos nella città, che ormai riteneva pronta per essere sfruttata. Quindi, ora Gotham è un posto oscuro e pericoloso, e penso che Joker sia ben lieto di fare un passo indietro e lasciare che il caos dilaghi.

Una delle grandi domande che questa nuova serie pone è: dove va Joker quando scompare dalla faccia della Terra? Quando non è ad Arkham e non è nel bel mezzo di un grosso attacco a Gotham City, dove va Joker? Come si nasconde da Batman? Come fa a scomparire, a volte anche per interi mesi? Rispondere ad alcune di queste domande da fanboy e soprattutto trovare una risposta tramite il punto di vista di Jim Gordon, che se le pone a sua volta, è molto divertente ed eccitante.

Joker #1, variant cover di Brian Stelfreeze

Esploreremo il grande mondo criminale internazionale che esiste al di fuori dei confini degli Stati Uniti. Dopotutto, gli USA hanno molti più eroi in costume rispetto al resto dell’Universo DC. Dove vanno i soggetti più pericolosi? Con chi collaborano quando se ne vanno? Dove si nasconde Joker, chi lo aiuta a nascondersi e chi trae vantaggio dall’aiutarlo? Vedremo alcuni di questi giocatori molto pericolosi e interessanti, vedremo cosa pensano di Joker, dei supereroi e dei supercriminali americani… Esploreremo tutta la dinamica che governa questo aspetto.

Abbiamo poi Punchline, che è attualmente sottoposta a un’evoluzione, ma non certo verso un futuro da eroina come sta accadendo ad Harley Quinn. Una delle grandi cose su cui vogliamo lavorare, continuando la storia di Punchline in appendice a ogni numero di Joker, è mostrare che lui ha piantato molti i semi in previsione di quando tornerà a colpire Gotham in futuro. A Punchline spetta il compito di gestire lo spettacolo che lui si è lasciato alle spalle. C’è una grande cospirazione che continua a opprimere la città, c’è l’espansione della banda dei clown e ci sono le conseguenze di Joker War. Punchline è in prigione, ma c’è un intero movimento di cittadini che la vuole liberare. Rimane una figura molto pericolosa nel mito di Gotham, e la vedremo crescere in maniera importante nel prossimo anno. È una criminale a pieno titolo è non è stata concepita esclusivamente per fare da spalla a Joker.

Joker #1, variant cover di Frank Quitely

Quanto a Jim Gordon, è molto divertente usarlo come personaggio centrale. Gordon è così cittadino, con il suo impermeabile. Sembra che possa funzionare solo in un ambiente interamente urbano. Quindi, ovviamente, uno dei primi posti in cui lo porterò è il Belize, proprio nel cuore del Centro America e nel caldo dei tropici. È proprio qui che inizia la storia, in America Centrale. Una parte della trama si snoda ai Caraibi e all’isola di Santa Prisca, che visiteremo per un motivo ben preciso. Poi abbiamo un altro filo che ci porterà nel Texas rurale e uno che parte da lì e ci porterà in Europa. Abbiamo pianaificato tutto. C’è un itinerario di viaggio ben preciso per Joker e Jim Gordon.

Ho concepito Joker come una serie spaventosa. Una serie dal ritmo più lento, che scava a fondo nelle emozioni che Jim Gordon prova e nel suo rapporto con Joker, e il tipo di impatto che quest’ultimo ha avuto sul mondo. È qualcosa di molto diverso, e penso che offra due punti di vista diversi nella mitologia più vasta a cui sto lavorando, punti di vista che piaceranno a quei lettori che cercano qualcosa di diverso nei fumetti di Batman.

 

 

Fonte: Newsarama