Wonder Woman #759 inaugura la nuova gestione del personaggio, affidato al team creativo di Mariko Tamaki e Mikel Janin, che si avvarranno dell’opera della colorista superstar Jordie Bellaire. Dopo la sua battaglia con le Four Horsewomen, Diana è impegnata nella ricerca di una nuova casa, il che la porterà ad affrontare un breve ciclo di storie, di due numeri, pieno di azione. Comic Book Resources ha intervistato Mikel Janin in merito ed ecco le considerazioni più interessanti del disegnatore.

 

Janin – Da tempo desideravo disegnare Wonder Woman. Ho avuto qualche occasione di ritrarre Diana, in passato, ma solo su copertine o come uno dei personaggi di Justice League. Si è parlato di un mio impegno sulla serie, non molto tempo fa, ma sfortunatamente non successe. Quando si è presentata la possibilità non ho esitato nemmeno un secondo e adesso non potrei essere più felice di come questi numeri stanno venendo.

Wonder Woman #759, copertina di David Marquez

Lavorare con Mariko Tamaki e Jordie Bellaire è davvero fantastico. Ho già lavorato con Jordie in passato e non potrò mai dire abbastanza quanto sia grandiosa. Lavorare sulla serie di Wonder Woman è l’occasione per entrambi di utilizzare una parte del nostro talento diversa da quelle con cui abbiamo operato su Batman. Jordie sta facendo un lavoro notevolissimo: grande scelta della palette dei colori, meravigliosi contrasti e colorazione davvero ai massimi livelli. E poi devo nominare il gran lavoro del nostro letterista, Pat Brosseau, assieme a quello del team di editor della DC. Questo è uno di quei fumetti che spinge tutti quanti a dare il cento percento e credo che il risultato lo dimostri.

Per quanto riguarda Mariko, penso che i lettori adoreranno la sua visione di Diana. Porta alla vita i piccoli momenti di vita quotidiana che rendono un super eroe umano e ci consentono di entrarvi in relazione. Il che è un po’ il marchio di fabbrica di Mariko, che però è abilissima a gettarsi in un attimo nell’azione, nella narrazione epica, nelle atmosfere horror, quasi senza sforzo. Lavorare con lei è una grande opportunità e spero davvero di poterlo fare in tante altre occasioni.

La serie ha una visione molto cinematografica, ma si tratta di una storia di Wonder Woman, il che implica che vedremo le cose attraverso il suo sguardo. Quindi, anche nel mezzo di una battaglia o di un inseguimento, non perderemo mai di vista il lato umano dei personaggi, la compassione che lei prova per chiunque, la gioia di essere se stessa. Ho cercato di comunicare tutto questo sulle pagine e credo di aver avuto successo, per lo più. Spero che i lettori concordino.

In questi mesi di follia e di notizie disturbanti dal mondo, ho avuto fortuna ad avere una fonte di distrazione, a poter lavorare su un fumetto splendido che parla di uno dei più importanti personaggi di narrativa dell’epoca moderna. Mi sento come se Wonder Woman mi avesse aiutato a uscire da tutto questo. Questo è il potere che hanno i personaggi come lei, di ispirare le persone.

 

 

 

Fonte: CBR