Dopo la recente intervista passatista che ripercorreva le vie della creazione di Spider-Man 2099 e quella in cui ripensava alla sua Supergirl non convenzionale, ecco che Peter David torna sul viale dei ricordi. Questa volta, a beneficiare di una retrospettiva sono le storie della Young Justice, il gruppo di giovani eroi DC Comics, incardinato su Superboy, Impulso e Robin.

All’epoca c’era Todd Nauck alle matite di una serie che oggi fa certamente da riferimento per il recente rilancio targato Wonder Comics e scritto da Brian Michael Bendis.

Ecco le osservazioni più stimolanti di David in merito a quelle avventure:

 

Young Justice #4, copertina di Todd Nauck

David – Non fummo noi a creare i personaggi, e l’incarico era stato offerto anche a un altro scrittore, ovvero Todd DeZago. Ma lui non era interessato a una serie regolare, e credo che la DC mi vedesse un po’ come la scelta migliore per testate che altri non volevano scrivere. A pensarci bene, ho ottenuto allo stesso modo anche l’incarico per Incredible Hulk. Non è poi così male essere una seconda scelta, evidentemente.

Il gruppo originale era già stato selezionato, così come il nome: doveva essere Young Justice e dovevano esserci Robin, Superboy e Impulse. Il problema, come capii molto presto, era che facevo fatica a entrare in relazione con i ragazzi, il che era strano dato che avevo passato anni a essere un adolescente. Ma il fatto era che, come adulto, mi trovavo molto meglio a scrivere storie di ragazze, dato che ho tre figlie.

Entro il quarto numero, quindi, ne introdussi tre nella storia. Avevo ripreso Secret e incluso Arrowette e Wonder Girl. Fu allora che la storia iniziò a decollare, perché trovai che era per me molto più semplice raccontare i ragazzi se li osservavo tramite lo sguardo delle loro compagne.

Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Il fatto che Cassie sia diventata il leader del gruppo è merito dei lettori e non mio. Tenemmo una votazione a cui il pubblico poteva partecipare, e per pochi punti vinse Wonder Girl. Motivo per il quale dovemmo chiudere il numero in cui ci fu il voto con un finale aperto. Quando lo stavo scrivendo, non sapevo minimamente quale sarebbe stato il risultato. Ci vollero un po’ di mesi per giungere alla conclusione.

I personaggi che amai di più sono probabilmente Wonder Girl e Secret, a pari merito. La prima aveva iniziato come una specie di fangirl innamorata dei super eroi ed era diventata la portavoce del gruppo. Secret era una trovatella morta diventata, passo dopo passo, totalmente malvagia e intenzionata a distruggere il mondo. Ma qualcuno la convinse a lasciar perdere e lei tornò finalmente alla vita.

 

Una delle storie più chiacchierate, all’epoca, fu quella che raccontava il ritiro di Arrowette dalle scene. Una scelta interessante, perché il personaggio reagiva a una decisione decisamente traumatica e sentiva di non poter più essere un’eroina. Il che non le impedì di mantenere il suo posto nel cast della serie: semplicemente, Cissie King-Jones non era più una super eroina.

 

L’amicizia fra i personaggi nacque direttamente dalle storie e dalle situazioni in cui i ragazzi si trovarono. Prima di ogni altra cosa, Young Justice era una storia basata sulle loro caratterizzazioni. Tutti avevano dei punti di vista molto specifici sulle cose, che a volte concordavano e altre entravano in conflitto, come capita sempre agli adolescenti. L’albo in cui i ragazzi fanno campeggio fu importantissimo. Era la prima volta in cui vedevamo il gruppo rilassarsi davvero e i ragazzi scoprirsi un po’ a vicenda.

 

Young Justice #13, copertina di Todd Nauck

 

 

Fonte: Newsarama