Come sappiamo Phillip Kennedy Johnson è il nuovo autore delle gesta di Superman, incaricato di dar vita al nuovo corso delle avventure del super eroe per eccellenza dopo la gestione di un nome importantissimo come quello di Brian Michael Bendis. Lo sceneggiatore si era fatto conoscere ai lettori americani di Superman grazie alla propria storia nel contesto di Future State, ma certamente non è uno dei nomi più prevedibili per il dopo Bendis.

 

 

Dopo aver debuttato nel mondo dei comics nel 2015 con Last Sons of America, disegnato da Matthew Dow Smith, storia Boom! Studios che dovrebbe essere trasposta in TV con Peter Dinklage nel cast, Johnson ha scritto The Last God per la DC e si occupa delle storie Marvel dedicate ad Alien. Particolarità: lo scrittore è un sergente di prima classe dell’esercito americano e un membro della sua banda in marcia. Recentemente ha rilasciato alcune dichiarazioni sulle proprie storie di Superman ed eccovi le più interessanti.

 

Johnson – Superman è stato uno dei primi eroi cui mi sia appassionato da bambino, probabilmente il primo, e associo ancora a lui il sogno di volare, di superare i treni in velocità, di salvare prima o poi l mondo intero. Per me, semplicemente, non c’è onore più grande nel mondo dei fumetti che scrivere Superman e in nessun caso avrei potuto rifiutare l’offerta. Ho una visione chiarissima del personaggio, nella mia mente, so con precisione quel che voglio da lui ed è un privilegio pazzesco mostrarlo al mondo.

 

L’avventura di Johnson sul personaggio parte a marzo con una storia crossover tra la serie Superman e Action Comics, ma il percorso successivo vedrà una separazione più netta tra e due serie dedicate al personaggio. Soprattutto nei primi mesi, vedremo una serie di archi narrativi piuttosto contenuti, che nelle intenzioni dell’autore si concentrano di volta in volta su aspetti specifici dell’eroe, ognuno pensato con in mente uno specifico artista. Anche in questo campo, vedremo un avvicendarsi piuttosto ricco e frequente sulla testata.

 

Johnson – La serie Superman vedrà protagonisti sia Clark che Jon Kent, mentre Action Comics ruoterà soprattutto attorno al primo, sebbene Jon faccia qualche comparsa, come molti altri volti del cast di supporto. Nel crossover di marzo, disegnato da Phil Hester, metteremo le basi di entrambe le serie, che poi saranno diverse e indipendenti.

Superman #29, copertina di Phil Hester

Sebbene Future State sia una storia sostanzialmente speculativa e nulla di ciò che ha raccontato dovrebbe essere visto come una promessa sul futuro dei personaggi, volevamo che i due episodi Worlds of War e House of El continuassero ad avere un valore nella storia. Non ci siamo spinti troppo a fono in quelle storie, limitandoci a mostrare dove si trovino Superman e i suoi discendenti e in quali situazioni. Per i lettori che hanno ancora interrogativi sulle mie storie per Future State, sappiate che le risposte arriveranno su Action Comics e Superman.

L’identità di Clark Kent è ancora pubblica e ci sono altre fila della run di Brian Bendis che avranno continuità. Ma la parte più interessante della trama, in questo senso, è decisamente la traiettoria del personaggio di Jon Kent, perché il suo ruolo dentro United Planets e il tempo passato nel futuro con la Legione dei Super-Eroi sono diventate una componente enorme della mitologia attuale di Superman. Il suo livello di potere potrebbe essere anche più elevato di quello di Clark o Kara, quindi anche solo questo è un aspetto da approfondire.

 

Johnson crede che la sua run sul personaggio sarà soprattutto all’insegna della costruzione di nuovi elementi del mondo di Superman: l’obiettivo è quello di dare sempre più profondità, più direzione e intreccio all’universo di idee e personaggi che lo riguarda. Metropolis, il Daily Planet e i suoi giornalisti, sono per lui incredibili opportunità straordinarie, così come le galassie, le razze aliene e le culture che abitano l’universo DC. Johnson promette di raccontare qualcosa che scuoterà il mondo di Superman come non succedeva dai tempi della sua morte e del suo ritorno.

 

Johnson – Tra le due testate, tendenzialmente vedrete storie sulla Terra alternarsi ad altre nello spazio. Nel primo caso, ci saranno spesso Lois e Jon, nonché Kara e un sacco di altri volti familiari. Nelle storie secondarie, scritte da Sean Lewis, sarà approfondito moltissimo il Daily Planet, come il cast di Metropolis, a partire da Jimmy e Bibbo. Ma quando saremo nello spazio i riflettori saranno su Clark e Jon… per ora, se non altro.

 

L’esordio di Johnson è però una storia completamente ambientata nello spazio. Per quale motivo? Semplicemente perché era il modo migliore per mettere a pieno frutto le qualità di Phil Hester, disegnatore potente che meritava tavole altrettanto forti in termini di immagini da realizzare.

 

 

 

Fonte: Games Radar | New York Times