Con l’uscita negli Stati Uniti del secondo numero di All-Star Batman, serie scritta da Scott Snyder e attualmente illustrata da John Romita Jr. e Declan Shalvey, lo sceneggiatore è tornato a parlare con Newsarama della folle odissea on the road con protagonisti il Cavaliere Oscuro e Due Facce. Intenzione dell’eroe è quella di curare una volta per tutte colui che è stato uno dei suoi più grandi amici e alleati nella lotta al crimine, ma il fu Harvey Dent sta tentando in tutti i modi di impedirglielo, assoldando una schiera quasi infinita di criminali per sconfiggerlo.

 

All-Star Batman #2, copertina di Declan ShalveyL’intera serie che io e Greg [Capullo] abbiamo realizzato era focalizzata su Gotham e su come la città sia in grado di partorire tutte quelle sfide per Batman, che spesso avevano a che fare con i suoi demoni personali. Questi demoni erano un po’ lo specchio di quelle che sono le mie paure e le mie ansie.

Con All-Star Batman abbiamo invece un palco più ampio. Ho la possibilità di portare Batman fuori da Gotham e mettergli contro qualcosa dall’aspetto più esotico.

Credo che questa sfida in corso con Due Facce rispecchi il fatto che a Gotham tutti hanno dei segreti che tengono nascosti. Due Facce lo sa bene ed è parte di tutto questo. A sua volta, Batman raccoglierà una sorta di invito da parte di Harvey Dent a mettere fine a questa situazione e portare tutto alla luce del sole, quasi per redimere se stessi da cose che hanno fatto e di cui tuttora si vergognano.

Batman è pronto ad affrontare questa sfida, ma più la storia proseguirà e più la prospettiva si farà spaventosa, perché le argomentazioni di Due Facce sul fatto che le persone non siano buone come Batman crede si faranno sempre più convincenti.

All-Star Batman #2, anteprima 01Ho l’opportunità di raccontare le situazioni più incredibili e buffe, tutte molto strane per Batman. Allo stesso tempo ce ne sono altre che lo coinvolgono a livello molto personale. Amo la serie per questo motivo: mi dà la possibilità di essere altisonante e ridicolo, ma anche molto introspettivo.

L’intera run realizzata con Greg è stata una sorta di conversazione su Gotham e su un particolare specchio deformante in cui si riflettevano i demoni personali di Batman. Era qualcosa di claustrofobico, in grado di dar vita a un tremendo conflitto.

Ora posso pensare in maniera più espansa alle cose che se da un lato mi terrorizzano a livello personale, dall’altro possono far parte di un discorso più ampio su come Batman debba confrontarsi con un mondo più grande.

 

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Fonte: Newsarama