Lo scrittore Steve Orlando è uno dei nomi più caldi dell’industria del fumetto americano, avendo firmato titoli come Midnighter, Undertow e Virgil; al momento è inoltre lo sceneggiatore di Supergirl e della miniserie Midnighter and Apollo (di prossima uscita negli Stati Uniti), oltre che co-autore del crossover Night of the Monster Men che sta per prendere il via sulle testate Batman, Detective Comics e Nightwing. Ma non è tutto, perché Orlando è stato annunciato anche come sceneggiatore della nuova serie Justice League of America.

Bisessuale dichiarato, Orlando sta da tempo lavorando sui personaggi di Midnighter e Apollo, che assieme compongono una delle coppie omosessuali più longeve della storia dei comics, spesso identificati come i “Batman e Superman gay”. Sull’argomento lo scrittore si è espresso così, in una recente intervista a Comics Alliance:

 

Midnighter and Apollo #1, copertina di ACOPenso che si tratti di una definizione errata, sono personaggi diversi. È una definizione superficiale perché, sin dal suo debutto, Midnighter non è mai stato come Batman. Forse Apollo ha più punti in comune con Superman, ma le loro personalità e il modo in cui guardano il mondo sono sempre stati differenti.

Immagino che il segreto stia proprio in questo: dimostrare che sono diversi da quello che sembrano. Il mio obiettivo era quello di tornare a ciò che ha fatto innamorare i lettori di Midnighter e Apollo, a chi sono davvero ora che fanno parte dell’Universo DC. Facendo ciò, ovviamente, si metterebbe fine alla definizione di “Batman e Superman gay”. Credo che nessun lettore dei loro fumetti li veda davvero in questi termini.

Per un po’ è stato importante avere Midnighter in solitaria, ma adesso, con Midnighter and Apollo, si torna alla storia principale, così da dare ai due personaggi delle fondamenta davvero solide, che spieghino chi sono come individui e come coppia.

 

Lo sceneggiatore si è poi espresso sull’importanza di avere personaggi dei fumetti che possano rappresentare le minoranze:

 

È qualcosa di estremamente importante. Una volta a un panel ci è stato chiesto quale sarebbe stata la nostra prossima sfida, e Greg Pak affermò – meglio di quanto potessi fare io – che era quella di raccontare la “diversità della diversità”. Questo perché non esiste un singolo personaggio che possa racchiudere davvero dentro di sé l’esperienza di un’intera comunità. Servono dunque più personaggi per dare alle persone quello che meritano. C’è tanta gente che non riesce a rivedersi in Midnighter, Kamala Khan, Barbara Gordon o Cyborg, perché non si percepiscono così. Quindi bisogna sempre cercare di fare di più. È molto importante.

 

Nella serie Namesake – scritta da Orlando e pubblicata dai BOOM! Studios – il protagonista, Jordan, ha due padri.

 

Namesake #1, copertina di Jakub Rebelka[…] vedrete come il suo rapporto con i suoi genitori lo abbia influenzato. Personalmente non intendevo scrivere una storia di figli che non si trovano bene con genitori gay. Presenterò i suoi problemi in famiglia nello stesso modo in cui lo farei se i suoi genitori fossero etero.

I suoi genitori non sono più in circolazione, ma sicuramente verrete a sapere come si sono conosciuti, oltre a tutte le differenze e complessità della loro relazione, che è un argomento importante, specie perché non ci saranno loro a parlare per se stessi, a giudicare il loro rapporto.

Solo perché le cose non funzionano più oggi, non vuol dire che in passato non funzionassero. C’è molta rabbia associata alle dinamiche familiari e al rapporto tra i figli e i loro genitori, che sono pur sempre esseri umani. È accaduto qualcosa di grave tra i due genitori e questo è il motore della storia, ma questo non significa che in precedenza non si siano amati. È la vita. Non esiste il “vissero felici e contenti” nel mondo reale. Voglio andare in questa direzione, voglio dare uno sguardo differente alle cose.

 

Infine, lo sceneggiatore ha espresso la sua idea riguardo alla posizione dell’industria del fumetto nei confronti delle minoranze.

 

Midnighter #1, copertina di ACOVoglio vedere di tutto. Eravamo a un panel nel quale si parlava di un musulmano e una lesbica, ma perché non pensare a una lesbica musulmana? Esistono. Noi esistiamo. Siamo tutti reali. Sono cose difficili da dire, ma quello che so è che non voglio veder tagliato fuori nessuno. Voglio vedere un personaggio gay nella Justice League. È ciò che sto provando a fare, e non voglio essere il solo a farlo. Cercherò sempre di provare e sperimentare nei miei lavori, ma voglio vedere anche altri autori fare lo stesso, altre voci dire la loro.

Voglio continuare a vedere la voglia di realizzare questo tipo di storie e osservare come funzionano. E se non dovessero funzionare non bisogna desistere. Si continua a provare, si trova una via diversa, una soluzione differente. Voglio che ci sia una fiducia continuativa: siamo già a buon punto, ma si può fare sempre di più.

Ci sono ancora tante cose da fare in questa industria. E voglio che ci sia più comunicazione tra lettori e autori: nessuno deve avere paura. Non bisogna mai pensare che sia impossibile, dobbiamo aiutarci l’un l’altro. L’unica vera discussione è quella sul progresso. Dobbiamo lavorare insieme per ottenere quello che vogliamo.

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Fonte: Comics Alliance