Batman #53, copertina di Lee Weeks

Sulle pagine di Batman #53, albo scritto da Tom King e disegnato da Lee Weeks, uscito di recente negli Stati Uniti, è andata in scena una particolare sequenza che ha indagato il rapporto tra Bruce Wayne e Dio.

La storia vede il protagonista impegnato come membro della giuria nel processo di Mr. Freeze, uno degli storici nemici del Cavaliere Oscuro. I giurati si trovano isolati dal resto del mondo, impegnati a discutere il caso: tutti sono per la condanna del criminale, tranne lo stesso Wayne, consapevole del fatto che Freeze si trovi in questa situazione a causa di Batman, il quale stavolta ha decisamente forzato la mano per catturare il suo avversario.

Del resto, il Crociato Incappucciato sta attraversando un periodo contrassegnato da una fase di dolore e negazione, a seguito dell’abbandono sull’altare da parte di Catwoman.

È in questo contesto che una giurata chiede a Wayne se creda o meno nell’esistenza di Dio, ed ecco la risposta:

 

Ci credevo. Mio padre era cristiano. Santificava l’anima immortale, il Paradiso, il Padre e il Figlio. Affidava la sua volontà al vostro Dio, si fidava di lui. Voleva che anche io ci credessi. Ma desiderava che ci arrivassi da solo. Andavamo in chiesa, e mi ha raccontato tutte le storie. Parlava molto di cosa possiamo e non possiamo controllare.

In seguito. Dopo… sono stato arrabbiato. Io… ho messo da parte la fede in… una divinità. O il credere in qualsiasi cosa mio padre credesse lo avrebbe salvato. Potevo vedere con i miei occhi che nessuno lo aveva salvato. Lasciai Gotham per un po’. Cercavo qualcosa di reale in cui riporre la mia fede. Facevo domande importanti e pagavo per avere alcune delle risposte. Ma non ho trovato nulla, là fuori. Per quanto lontano mi sia spinto. E così sono tornato a casa… e ho aspettato che qualcosa mi trovasse.

 

 

Il protagonista continua poi il suo monologo parafrasando la sua missione nei panni di Batman come fosse la sua personale fede, e arrivando persino a paragonare il suo alter ego mascherato a un dio che è giudice, giuria e boia, per arrivare poi a questa conclusione:

 

Dio benedice la tua anima con la grazia. Batman prende a pugni in faccia la gente.

 

Batman #53, anteprima 04

Il contenuto di Batman #53 ha immancabilmente generato parecchie discussioni, soprattutto in rete. Moltissimi lettori hanno infatti interpretato la “confessione” di Bruce Wayne come una dichiarazione del suo ateismo.

In realtà, sarebbe bastata una riflessione più approfondita del racconto per comprendere che Batman – in un momento di grande difficoltà personale, che si aggiunge al trauma della perdita dei genitori – ha semplicemente perso la sua fede in qualcosa di superiore, riponendola in una missione più concreta.

Bruce Wayne, dunque, crede in qualcosa, ma semplicemente in questo determinato momento non sa bene in cosa, e il sentiero sul quale Tom King lo ha fatto incamminare punta a far trovare al personaggio le risposte a domande vitali sulla sua stessa identità ed esistenza.

Del resto, come potrebbe mai Batman rifiutare il concetto stesso di un’esistenza superiore quando – come ricordato dal portale Bleeding Cool – si è trovato più di una volta faccia a faccia con entità celesti direttamente connesse al dio cristiano, come l’angelo Zauriel, o lo Spettro, personificazione della vendetta di Dio, o lo Straniero Fantasma, che nella sua prima incarnazione era noto con il nome di Giuda Iscariota? Questo senza contare i suoi incontri con divinità di altri pantheon, come quello greco-romano, strettamente connesso al personaggio di Wonder Woman.

Lo stesso King è intervenuto via Twitter per dire la sua sulla questione:

 

King – Molte persone stanno dicendo che Batman #53 – che io ho scritto – mostra un Batman ateo. Non è così che ho interpretato la storia. Ma non penso che la mia interpretazione sia quella più importante. Ad ogni modo, spero che la leggiate e che decidiate con la vostra testa.

 

E voi cosa ne pensate?

 

 

 

 

Fonte: ComicBook | Bleeding Cool